Capitolo 8

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Quando uscii dal bagno Alfredo rimase a bocca aperta
"Marta sei bellissima" e non riuscii a trattenere un sorriso. Scesi e trovai Emi ad aspettarmi

***Emiliano***
La vidi scendere dalle scale ed entrane nella hall dell'hotel. Dio se era bella. Indossava un abito corto, le arrivava appena sopra le ginocchia, nero. Aveva uno scollo a cuore e le aderiva alla pelle mettendo in risalto le sue curve formose. Inoltre indossava due giri di perle attorno al collo e in una mano stringeva una pochette nera. Quando mi vide mi sorrise, ed era proprio il suo sorriso che mi aveva fatto innamorare di lei. Ci conoscevamo da poco, ma sentivo che in lei c'era qualcosa di speciale. Voleva Emiliano e non il rapper che c'era in me, voleva il mio cuore e non la mia fama.

***Marta***
Quando lo vidi volevo corrergli tra le braccia, ma le scarpe me lo impedivano.
Quando finalmente lo raggiunsi mi baciò, e con voce tremante disse "Sei bellissima".
"Emi tutto ok?"
"Si solo che.. Sei davvero stupenda stasera"
"Perché non lo sono sempre stata?"dissi per sdrammatizzare
Vidi nei suoi occhi la preoccupazione
"C-certo non fraintendermi ma stasera sei wow"
"Ma non era Emis Killa wow?"
Ridemmo e poi io aggiunsi: "Beh se Emis Killa è wow, Emiliano lo è il doppio".
Ed era proprio così, indossava un paio di jeans a cavallo basso e una camicia bianca con tre bottoni aperti; solo al pensiero di cosa c'era sotto mi sciolsi.
"Principessa andiamo al castello?"
Lo guardai con sguardo interrogativo
"Dove andiamo?"
"Fidati di me"
Più facile a dirsi che a farsi, non mi volevo fidare di lui, non volevo lasciarmi andare per poi rimanere delusa.
Fatto sta che mi porto in macchina in un castello.
"Ma allora non stavi scherzando"
"Io non scherzo mai"
Il posto in cui eravamo era un castello piccolo, che era stato tramutato in un ristorante. Entrammo e un signore in giacca e cravatta ci fece accomodare ad un tavolo appartato e subito dopo ci porto dello champagne.
"Beh allora a noi"
"A noi" dissi io e facemmo cin cin.
Ci portarono la prima portata e iniziammo a parlare.
"Allora cosa mi dici che non so di te" chiese Emi
"Banalità o cose serie"
"Tutto"
"Ehm..amo andare a cavallo, ho un cane che si chiama Coco e tu mi stai stregando"
"Pensa, il mio cane si chiama Chanel" e ci mettemmo a ridere, poi continuò a parlare: "perché ti sto stregando?"
"Non mi sono mai affezionata così in fretta ad una persona"
"Marta lo so che ti sembrerà assurdo ma io senza di te non ci voglio stare"
"E quando saremo tornati a Milano?"
"Staremo insieme"
"Ma tu non hai i tour e quelle cose li?"
"Tranquilla.. non piangere bambina quando parto in tour, anche se le mattone danno in alto e in blue in ogni parte del mondo ci sei soltanto tu.."
"Ti amo, te quiero, je t'aime, I love you"aggiunsi io. Emi rimase sorpreso
"Tu- tu come conosci questa canzone?"
"L'ho sentita da qualche parte"
"Ma lo pensi davvero?"
"Cosa?"
"Quello che dice la canzone"
Cavolo, pensai tra me e me, Emi mi aveva incastrata ancora, non rimaneva che essere sincere
"Si lo penso davvero" dissi, guardandolo negli occhi, poi abbassai lo sguardo.

***Emiliano***
Wow...

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