Capitolo 15

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Il pomeriggio lo trascorsi da sola, non avevo voglia di stare con Giulia. Mi aveva fatta innervosire troppo! Gironzolai per Verona, mangiai un gelato e poi iniziai ad annoiarmi. Così feci uno squillo ad Emis:

"Ei amore" disse lui

"Che fai?" chiesi annoiata.

"Adesso i Club Dogo stanno provando poi tocca a me. Ma cos'hai sembri triste"

"No niente solo che ho litigato con Giulia e mi sto annoiando da sola"

"Amore perché avete litigato" chiese e sentii la sua risata dall'altro capo del telefono

"Mi ha dato della troia"

"Sarà stato un malinteso di sicuro non lo pensava davvero"

Ma stava scherzando? La difendeva anche sto coglione?

"Se pensi questo sai cosa ti dico, vai da lei che fai prima". Ero alquanto incazzata

"Marta amore non fare cos..."

Non gli lascia finire che riattaccai. Stronzo pure lui! Mi chiamò tre volte ma io non risposi. Sedetti in un angolino e iniziai a piangere. Possibile che da quando stavo con Emiliano piangevo spesso? Mi sentivo malissimo e a lui non importava nulla di me. In più ero lontana da casa e non avevo la minima idea di dove fosse la stazione dei treni. Mi asciugai le lacrime, anche se i miei occhi sembravano una ferita che non smette di sanguinare, e andai verso l'arena. Sulla strada incontrai Giulia che tentava di scusarsi, ma la evitai. E adesso cosa dovevo fare?

Il tempo passò e giunsero le 17:30. Me ne stavo seduta in un angolo quando vidi J-Ax che mi veniva incontro. 'Sarà qui su ordine di Emiliano' pensai.

"Zia cosa ci fai qui da sola?" disse.

"Niente" risposi acida. Non volevo essere sgarbata con lui, ma un quel momento non riuscivo a pensare positivo.

Ero chiusa in me stessa, avevo la testa bassa e le mani sugli occhi. Poi Ax mi prese i polsi, li allontanò dalla faccia e mi costrinse ad alzare lo sguardo.

"Non meriti di stare così, nessuno lo merita"

"Non pensavo che lui fosse così" dissi quasi per scusarmi

"Emis sarà una testa di cazzo e non si discute, all'apparenza può sembrare freddo come il ghiaccio, ma in fondo ha un cuore grande e ci sei arrivata solo tu li. Non l'ho mai visto così preso da qualcuno. Prima stava con una ragazza diversa ogni sera e si auto convinceva che lo faceva per trovare quella giusta ma aveva solo bisogno d'amore e adesso che ha trovato te ha capito cosa significa amare ma non sa come si fa"

Rimasi stupita da quelle parole

"Ho urlato così tanto che mi scoppia la testa.."dissi io.

"No, tu hai solo fatto un esame di coscienza ma non ti sei sfogata. Vai da lui e parlaci, insultatalo ammazzalo con le parole e poi capirai da sola quello che devi fare"

Lo zio riuscì a stapparmi un sorriso

"Grazie"

"Zia spacca tutto" disse abbracciandomi e mi fece cenno di andare dentro all'arena.

Quindi entrai dal cancello di servizio e mi guardai attorno. Raggiunsi il palco, ma c'era solo Fedez

"Scusa Fede sai dove è Emi?"

"No bellezza sarà qui in giro" mi disse e mi fece l'occhiolino. Quel l'atteggiamento mi dava davvero fastidio. Giulia avrebbe fatto meglio a tenere d'occhio il suo fidanzato piuttosto che accanirsi su di me.

Andai in bagno e li vidi Emi. Non riuscivo ad insultatalo, lo amavo troppo così feci un respiro e parlai:

"Emiliano Rudolf Giambelli sei un grandissimo stronzo, un bastardo e io ti amo". Quasi non trattenevo più le lacrime e anche lui era sull'orlo del precipizio. Emi si avvicinò e mi abbracciò

"Amore non andartene più, penso di essere morto. Non ce la faccio senza di te" disse Emi e poi mi accorsi che stava piangendo e tremando.

"Ehi ehi amore non piangere. Ora sono qui"

"Non andartene mai" disse a mo' di preghiera. Lo tenni stretto a me. Sembrava un piccolo bambino indifeso ed era proprio ciò nel profondo. Aveva una corazza da duro, ma se trapassavi quella non ci voleva molto per far esplodere una bomba.

"Marta ti devo raccontare un po' si cose sul mio passato, ma non ora, quando ce ne sarà occasione.

"Va bene amore" dissi e infatti mi stava bene così, non volevo forzare le cose.

"Amore vado un secondo in bagno" dissi io.

"Ti aspetto qui" replicò Emiliano che si era da poco ripreso.

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