Capitolo 32

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"Emi gira a destra e vai sempre dritto e poi fermati che siamo arrivati"

"Ma dove cazzo siamo Marta?" mi chiese Emis

"Zitti e scendete"

Mi avviai verso il cancello e poi verso il box della mia cavalla.

"Continuo a non capire" disse Francesca, discutendo con Emis.

"Eddai zitti ragazzi che non dovremmo essere qui a quest'ora"

"E adesso mi dici che stiamo anche facendo una minchiata? Amore andiamo via.." disse Emi convinto.

"Sei un fifone" dissi seria.

Quando arrivammo al box mi fermai e accesi la luce della scuderia.

"Ragazzi vi presento Killa"

Emiliano rimase allibito. Non sapeva che dire e scoppiò a ridere.

"Sto morendo" disse. Si piegò sulle ginocchia dalle risate "E io che pensavo che mi avessi tradito" disse continuando a ridere. Quell'atteggiamento mi infastidiva. Avevo chiamato la mia cavalla con un nome che mi ricordava lui e Emi mi sfotteva. Bastardo!

Francesca invece fu molto felice

"No zia non ci credo, un cavallo?! Chi t' l'ha regalato? Da quando?"

"Con la calma" dissi ridendo. Fortuna che c'era lei. "I miei per il mio diciottesimo compleanno"

"Ma è solo tra due venerdì" ribatté lei

"Lo so ma se non la prendevano la vendevano a qualcun altro"

"Che bella che è" disse Francesca. Emiliano ancora rideva.

"Senti andiamocene che è meglio. Sei il solito stronzo" dissi, dandogli uno schiaffo. "Fra andiamo a casa in taxi" dissi e composi il numero del servizio.

"Buonasera mi servirebbe un taxi in via Rinascimento"

"Tra dieci minuti arriva signora"

"Grazie"

"A lei"

"Stai scherzando?" chiese Emiliano

"A me quello poco serio sembri tu" gli dissi "sai solo prenderti gioco della gente. Prima mi fai innamorare di te e poi mi prendi per il culo. E credimi Emiliano non è solo per stasera"

"Cosa cazzo ho fatto?"

"Giulia eh? Pensi che non abbia notato come la guardi sempre. Sei un idiota. Poi quando hai fatto quella serata? Secondo te io ci casco che non hai bevuto e non te ne sei fatta nessuna, dai Emi non sono una cretina" finalmente gli avevo detto tutto ciò che pensavo.

"Ma che cazzo c'entra lei? Siamo come fratelli e poi secondo te Fede? È il mio migliore amico, non gli farei mai una cosa del genere"

"E sulla festa cosa hai da dire?"

"Si ho bevuto e ho fatto minchiate ma non ti ho mai..." e si fermò, quasi come se avesse paura ad andare avanti. Forse non credeva a ciò che diceva? O aveva paura di come la prendevo? Stavo iniziando a incazzarmi sul serio.

"Sei bravo solo a parole, ma con i fatti fai cagare"

"E allora perché cazzo sei stata con me tutto sto tempo? Un semplice vaffanculo bastava. Non ti fidi nemmeno.."

Perché non lo capiva? Io lo amavo anche se era un bastardo

"Fatti delle domande Emi. Poi sai quello che ho passato. Tu più di chiunque altro, potresti almeno provare a metterti nei miei panni"

"Si certo"

"Sai sempre come farmi incazzare" dissi secca. Presi per il braccio Francesca e ce ne andammo con il taxi che era appena arrivato.

"Marta aspetta" disse preoccupato, gridando. Troppo tardi. Io e Francesca salimmo in auto. Mi girai e lo vidi correre, mentre spariva dietro l'angolo della strada. Come ormai ero solita fare, scoppiai in lacrime. Francesca mi abbracciò, ma quella volta non bastò nemmeno lei a consolarmi. Ero incazzata, delusa e fottutamente triste. Un po' per colpa sua, ma molto per

colpa mia.

***Emiliano***

Vidi il taxi sparire. Cazzo ero scemo forte. Non la sapevo rassicurare sulle sue incertezze, non sapevo dimostrarle il mio amore e perché cazzo avevo riso? Era un gesto fottutamente romantico e io ero un bambino deficiente. Non potevo stare senza Marta.. Che cazzo mi era preso?

Salii in macchina e tornai a casa. Mi buttai sul letto e accesi la musica a palla, mi aiutava a non pensare.

***Marta***

"Vai a dormire Fra, sei distrutta?"

"E tu come fai?"

"Me la cavo"

"Allora vado, buonanotte. Tranquilla che risolverete tutto". A quelle parole mi sentii meglio, ma poi tornai alla realtà. Quella giornata era stata pensate. Stupenda, ma orribile. E in men che non si dica, mi addormentai tra le lacrime, con la faccia affondata nel cuscino impregnato di dolore.

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