Capitolo 11

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Entrammo nella stanza.

"Vuoi qualcosa da bere Emi?" Gli chiesi

"Cosa c'è?"

Aprii il frigobar e guardai

"C'è acqua, birra di una strana marca e coca cola"

"E se ordinassimo qualcosa dal servizio in camera?" Propose Emi

"Si dai, cosa vuoi?"

"Direi che il prendo un gin tonic"

"Va bene"

Chiamai la reception

"Buonasera, vorrei un gin tonic, un Cosmopolitan e degli stuzzichini alla stanza 23 per favore"

"Arrivano subito"

"La ringrazio"

Riattaccai.

"Tornando a noi.." dissi a Emi, "non ti scoccia stare qua? Me la cavo anche da sola"

"Ma scherzi? Sono felicissimo di stare con te" e si stese sul letto. "Vuoi stare li in piedi a fissarmi tutta la sera amore?"

Sinceramente l'avrei ammirato molto volentieri per ore e ore, ma la voglia di stare a contatto con lui prese il sopravvento e gli saltai addosso.

"Ti amo Emiliano"

"Anche io Marta"

Dopo pochi minuti arrivò la nostra ordinazione. Prendemmo i nostri dirnk e ci sedemmo. Bevemmo i cocktail chiacchierammo un po'. Gli raccontai per bene la storia con il mio ex e poi proposi di fare un gioco. Lui poteva chiedermi tutto ciò che voleva e io facevo lo stesso con lui. Iniziammo dalle domande più banali, qual è il tuo film/cantante/attore preferito? Poi gli chiesi: "sei sicuro di non essere un po' troppo bello per me?"

"Si amore sono sicuro, sei sicura che sarò capace di darti ogni cosa che ti piace?" chiese lui.

"Vedremo" e feci una risatina a mo' di scuse. Continuammo per un po' a parlare, erano giunte le 3 del mattino quando dissi: "amore sto per crollare nel sonno, vado a mettermi il pigiama. Se vuoi prendi pure una maglietta di Alfredo che tanto non si offende"

"Ma amore io dormo in mutande per abitudine, ti dispiace?"

"No no va bene" risposi. E no, non mi dispiaceva, ma addormentarsi sarebbe stato molto difficile perché avrei avuto pensieri abbastanza sconci nella mente.

Entrai in bagno, mi struccai e mi misi il pigiama. Poi uscii e andò in bagno Emi. Quando tornò e lo vidi fu come entrare in paradiso. Era nella penombra ed era stupendo anche così. Si stese accanto a me, ci abbracciammo e baciammo fino a che non mi addormentai.

La mattina dopo fui svegliata da qualcuno che bussava alla porta. Mi alzai ed andai ad aprire, era Alfredo!

"Buongiorno"

"Fatto serata Al?"

"Cosa te lo fa pensare?"

"Mah niente solo che hai gli occhi mezzi persi e non ti reggi in piedi"

"Come erano le ragazze?" Aggiunsi

"Delle grandi fighe"

Mi misi a ridere ed entrammo nella camera.

Alfre: "hai avuto compagnia stanotte vedo!"

Emilano dormiva ancora sul letto

"Si ma non è come pensi"

"Non me la bevo"

"Giuro, a te dico tutto. Mi ha solo fatto un po' di compagnia niente di più"

"Mh va bene" disse poco convinto.

"Adesso vado a farmi una doccia"

"Va bene capo" dissi io "ma non affogare date le condizioni in cui sei"

"Ma va sto benissimo davvero"

La giornata trascorse nel migliore dei modi, così come tutto il resto della vacanza. Mi divertii molto con i ragazzi e io ed Emi ci amavamo sempre di più. Poi giunse il momento di tornare a Milano. Fortunatamente Emi aveva il nostro stesso volo per tornare in Italia. Al chack-in ci facemmo mettere vicini. Durante il volo pensai a cosa dire a mia madre. Dovevo presentare Emiliano come amico, fidanzato o che cosa? Avevo un bel rapporto con mia mamma, ma le avevo sempre tenuta nascosta la mia vita sentimentale. A casa ero la Marta brava, che studiava abbastanza poco ma riusciva sempre a prendere bei voti, la Marta con tanti amici e socievole. Quando uscivo mettevo in mostra la parte di me più estroversa: flirtavo con i ragazzi, bevevo e mi divertivo. Però in fin dei conti per quanto mia madre mi potesse vedere come una bimba, avevo pur sempre 17 anni e non poteva più impedirmi di fare ciò che volevo. Ero restia nel confessarle della mia relazione perché mi avrebbe fatto mille discorsetti sul "questo non farlo" e "stai attenta e pensa prima di fare qualunque cosa". Quando aveva saputo della mia storia con Matteo ormai stavamo insieme da 3 mesi e più e mi aveva fatto uno di quei monologhi imbarazzanti. Ora però l'avrei dovuta affrontare. Tra l'altro Emi era un ragazzo che mia madre avrebbe giudicato scatenato e fuorilegge, anche se lui era dolce e magnifico..

In vino veritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora