Strofa.1.8: Surprise, Surprise

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Il resto della giornata passa nella malinconia più totale. Ho solo una cosa in testa: andare a casa e sedermi al piano.

Non ho suonato per anni e adesso, il desiderio di farlo è così ossessionante da sentirne persino il bisogno fisico. Il mio computer però, sembra pensarla diversamente. Continua a bloccarsi impedendomi di completare un lavoro urgente.

Pesto sulla tastiera come una furia, cosa che pare non essere di suo gradimento perché inizia a fare rumori strani. La ventola parte e poi, di colpo, il nulla. Tutte le pagine bloccate, così come i vari programmi aperti.

Colpisco il muro per sfogare la mia frustrazione. Gli occhi mi si riempiono di lacrime e grido in silenzio, perché mi sono fatta male e, ovviamente, non ho risolto nulla. Sfregandomi la mano dolorante, rifletto su una possibile soluzione. Non voglio chiamare i tecnici informatici, sono insopportabili e di una lentezza assoluta!

Sento il cigolio delle rotelle della sedia del mio collega avvicinarsi, e la sua testa mora fa capolino dal suo lato del box.

"Che succede, Principessa?"

"Smettila di chiamarmi così! Non è proprio il momento!" gli ringhio infastidita.

"Come vuoi che ti chiami? Cosa?" lo fulmino con un'occhiata "Ripetilo e ti uccido!" chissà perché la mia frustrazione sembra divertirlo parecchio. Si puntella con un piede per spostarsi accanto a me con la sua sedia "Oh, sembra un problema" dice guardando il mio computer.

"Puoi farci qualcosa?"

"Fammi dare un'occhiata" mi faccio da parte per lasciargli spazio.

Matt armeggia per qualche minuto con il mouse, senza però ottenere nulla. Alza un sopracciglio e mi guarda "Che gli hai fatto?"

"Ho giocato a solitario per tutto il giorno e il computer si è annoiato" la battuta mi vale una sua risata e un occhiolino "Be', ora è arrabbiato con te. Ti porta rancore"

"L'avevo notato" sempre più nervosa, mi alzo dalla sedia per stiracchiarmi gambe e braccia "Fa così da tutto il giorno. Sono stanca di sprecare il mio tempo" Matt scuote la testa "Cattivo karma. Prenditi una pausa, vedo che posso fare"

Gli do un bacio sulla guancia "Sei un tesoro!".

In effetti una pausa non può farmi che bene! Ero sul punto di prendere a calci quel maledetto computer. La mia pazienza ha un limite.

Attraverso il corridoio e vado in sala relax, davvero sfinita. Odio perdere tempo. Sarei già dovuta essere a casa. Borbottando mi avvicino alle macchinette "Invece sono bloccata qui, con quella dannata macchina!" sono così nervosa che nemmeno mi rendo conto di non essere sola. In piedi, tutta impettita nel suo vestitino troppo stretto, c'è la responsabile delle risorse umane dell'azienda. Cassidy Sparke è una sorta di incrocio tra una borghese e una grandissima stronza. Un incredibile mix che mi stupisce ogni volta che la incontro.

Senza notarla, continuo a parlare tra me "A che serve avere tutti questi macchinari sofisticati, se non fanno altro che bloccarsi tutto il tempo?" alzo le spalle pensando ai fatti miei, quando la sua risatina mi fa accapponare la pelle. Ha un non so che di malvagio che mette i brividi.

"È evidente che la parola 'sofisticato' non abbia per lei lo stesso significato che ha per il resto del mondo" la osservo mentre lei mi squadra dall'alto al basso, esaminando con occhio critico il mio abbigliamento. La fisso di rimando per qualche istante, stringo i denti sforzandomi di tirare fuori il mio 'sorriso da lavoro' e rispondo "Evidentemente, no" lascio che sia lei a dare un significato alle mie parole e vado via, continuando a borbottare tra me. Come vorrei strapparle quegli occhietti malefici! Direi che la pausa non ha allentato il mio malumore ma ha fatto si che la mia irritazione cambiasse bersaglio.

Che stronza!

*****

Dopo aver bevuto un caffè che non mi ha calmata, ritorno in ufficio. Spero di non incrociare di nuovo Cassidy in corridoio o potrei non rispondere delle mie azioni. Qualunque cosa le abbia fatto, ha reso molto chiaro, in più occasioni, quanto non mi possa sopportare.

Di ritorno nel grande stanzone, vedo Matt in piedi appoggiato alla mia scrivania che copre parzialmente un tizio chinato sullo schermo. Dal modo in cui digita sulla tastiera, potrebbe essere uno dei tecnici. Aumento il passo per bloccarmi di colpo nel corridoietto che conduce al mio box.

Oh mio Dio!

Capelli neri che scendono sulla schiena, aria arrogante, naso dritto e delle labbra sexy che mi fanno accelerare i battiti. La gola mi si secca all'improvviso e quasi dimentico di respirare osservando quei lineamenti così condiscendenti, e quel fisico asciutto. No, salvatemi, pietà!

Dannazione, non può essere qui! Non può essere lui... impossibile!

Matt si accorge di me e mi lancia un sorrisino un po' troppo subdolo per i miei gusti. Ho la sensazione di avere i piedi incollati al terreno, tutto il mio corpo si irrigidisce mentre la mia testa sta lottando contro una serie di pensieri ed emozioni. Persino da qui riesco a sentire il suo profumo. Già profondamente irritata, mi acciglio anche con me stessa. No! Non ha il minimo effetto su di me! È solo la mia immaginazione! L'ho ripetuto talmente tante volte che, ne sono certa, un giorno finirò per crederci!

La situazione è piuttosto insolita, io fisso Colin, seduto di fronte al mio computer, Matt fissa me, per studiare le mie reazioni e Colin fissa... nessuno, sembra piuttosto concentrato sul monitor.

Cerco di restare impassibile di fronte a quei lunghi capelli neri, in cui vorrei far scorrere le dita. Anche se probabilmente ho la stessa espressione di un cane di fronte ad un osso, dovrò ben provare a mantenere una certa compostezza, no? Un altro infido pensiero si insinua nella mia mente, e se li potessi anche tirare sarebbe il massimo.

Le dita lunghe e sottili di Colin si muovono sulla mia tastiera, le immagini sul computer scorrono, ma io non riesco a vedere niente, disorientata dalla sua presenza mi sento fuori controllo. Con il cuore in fibrillazione, alzo le mani per aggrapparmi allo schienale della mia poltrona.

Il movimento dietro la sua schiena lo distoglie dallo schermo e i suoi occhi azzurri scorrono dal pc verso di me. Il cuore si ferma di colpo sotto il suo sguardo glaciale. Un sorriso perverso si disegna sulle sue labbra deliziose.

D'un tratto sento il bisogno di premere stampare la mia bocca sulla sua, anche se sarebbe l'idea peggiore del secolo. Ma ogni cosa di lui mi attrae. È un bel problema! Lancio un implorante grido di pietà a me stessa, per trovare una qualsiasi scusa per non ascoltare la ragione!

Nei suoi occhi leggo quel luccichio che temevo: quello che mostra la sua derisione. Matt interrompe il flusso incontrollabile dei miei ormoni e mi riporta in ufficio.

"Colin sta controllando cosa non va nel tuo pc" annuisco mentre cerco di riprendere il controllo "non ci vorrà molto" aggiunge. In tutto questo, non ho potuto non notare che Colin non mi ha mai tolto gli occhi di dosso. È in quel momento che vengo colpita dall'illuminazione.

Che diavolo ci fa qui?

Ripenso a lui sul palco, fiero e sensuale, la sua voce che mi colpisce e mi penetra nelle ossa, poi lo guardo qui, seduto alla mia scrivania, vestito con un abito scuro tutto sgualcito e la cravatta allentata.

Fa venire l'acquolina in bocca da quanto è sexy. Accantono il pensiero e mi concentro di nuovo sulla presenza di Colin qui. Lavora alla Carter Corp.? È uno scherzo, vero?!

- Fine Capitolo 1 - 

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*Surprise, surprise – Bruce Springsteen – Well, surprise, surprise surprise/yeah, surprise surprise surprise/well, surprise surprise/c'mon open your eyes

Is It Love? ColinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora