Da quella fatidica sera non ho più visto Adam, né Colin. In ufficio abbiamo fatto particolare attenzione ad evitarci, quando scorgevo la sua figura nella hall della Carter Corp, fuggivo più veloce del vento.
Si, lo so, sono molto coraggiosa! Perché non potrò evitarli per sempre, e il momento in questione è arrivato! Dire che sono nervosa, non rende appieno l'idea.
Concerto obbligatorio nel nostro solito pub, ho tanta voglia di andare quanto di appendermi al soffitto! Per la prima volta in mesi, sono terrorizzata all'idea di suonare.
Ho lo stomaco attorcigliato, divorata dall'ansia e dalla paura. Sto malissimo.
Finora era Colin quello in torto, gettandomi come un vecchio straccio usato, ma dopo aver baciato il suo migliore amico, o comunque aver lasciato che mi sfiorasse le labbra senza respingerlo... sono io ad aver commesso un errore, e anche bello grande.
Con mani tremanti, apro la porta dei camerini incontrando gli sguardi di Adam e Doris. Colin, per mia fortuna, non è ancora arrivato.
Doris mi rivolge un cenno di saluto, poi torna a concentrarsi sul suo basso, Adam mi lancia un'occhiata furtiva e colpevole, prima di riportare l'attenzione sull'etichetta della bottiglia d'acqua che tiene tra le mani. Emetto un sospiro pensando al concerto.
Senza dubbio sarà grandioso!
Suppongo che il pubblico non percepirà la confusione che aleggia su tutti noi, e per una volta, Doris non c'entra nulla... anzi, mi aspettavo un suo commento sarcastico, invece ha deciso di risparmiarmi e le sono grata per questa cortesia.
Appoggio la borsa su un tavolo e vado nell'altra stanza a cambiarmi con gli abiti di scena. Una volta pronta, torno nel camerino ritrovandomi da sola con Adam.
Bene, chiudiamo la questione e non perdiamo altro tempo. Non ho più voglia di concentrarmi su cose inutili, ho già la testa piena per colpa di Colin.
"Dov'è Doris?" chiedo.
"È andata a provare il suo basso..." risponde Adam, e come faccio per andarmene mi richiama con un garbato colpetto di tosse. Si avvicina di qualche passo, pur mantenendo una certa distanza.
Eccoci qua!
"Io..." si schiarisce la voce, a disagio "mi dispiace per l'altro giorno, mi sono comportato come un idiota. Eri triste e... io ho solo complicato la situazione. Non era ciò che volevo"
"Va tutto bene, dimentica che sia successo. Non ero in me" i suoi occhi verde pallido mi fissano, e per un istante mi sembra di leggervi imbarazzo e... delusione?
Non voglio che Adam provi altro che amicizia. Ferirlo è proprio l'ultima cosa che voglio, e al momento non sono ancora in grado di pensare a nessun altro.
"Spero solo di non aver compromesso la nostra amicizia. Tengo molto a te" dice, assumendo un'espressione mortificata.
"Anche io" sospiro, sentendomi ancora più in colpa "Siamo degli adulti, quindi possiamo tornare dove eravamo senza conseguenze, no?"
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Is It Love? Colin
FanfictionLa talentuosa Stella Aedahl, pianista e impiegata alla C.C. Sembra, suo malgrado, ritrovarsi travolta dall'ossessione per il tanto misterioso quanto introverso Colin Spencer. La sua musica riuscirà a farsi strada nel cuore tormentato del bel cantan...