La talentuosa Stella Aedahl, pianista e impiegata alla C.C. Sembra, suo malgrado, ritrovarsi travolta dall'ossessione per il tanto misterioso quanto introverso Colin Spencer.
La sua musica riuscirà a farsi strada nel cuore tormentato del bel cantan...
Da ieri sera sono ossessionata da tutta una serie di immagini e scenari. Continua a tornarmi alla mente la notizia del PIR Group, tormentata dalla paura di vedere Colin ammanettato. L'idea che abbia commesso qualcosa di riprovevole, mi terrorizza. Ancora non riesco ad immaginarlo come un criminale ricercato dall'FBI!
Tutto questo va decisamente oltre la mia comprensione, e se Colin è davvero l'hacker che ha fatto ciò che dicono al telegiornale, non dovrei interferire. Ficcare il naso in questa storia potrebbe significare metterlo ancora più nei guai e, allo stesso tempo, causare problemi anche a me...
Ma non posso nemmeno stare seduta qui senza fare nulla! Non con tutte queste domande senza risposta che non mi danno pace.
Sospiro di fronte allo schermo del mio computer. Ho tanta voglia di lavorare quanto di prendermi a martellate.
Voltando la testa, scorgo Cassidy in fondo al corridoio tutta presa in una conversazione con Gabriel, così colgo l'occasione per bussare al muro della ripartizione e richiamare l'attenzione di Matt, il quale risponde subito al mio richiamo.
Si sposta con la sedia per inserirsi tra le nostre due postazioni "Se Miss Stracciapalle ci vede parlare, siamo finiti..." rido alla sua osservazione, tristemente vera. Da quando sono rientrata dalle ferie, Cassidy non mi ha mai persa di vista. Ogni scusa è buona per denigrarmi o riprendermi. Matt è convinto che sia gelosa, ipotesi più che probabile ma ancora non siamo riusciti a decidere se è per via della mia relazione con Colin o per il successo che la band sta avendo su interne.
Se devo essere sincera, preferirei la seconda opzione. Il fatto che sappia di Colin e me è già di per sé problematico. Ho sempre paura che si metta a sbandierarlo senza ritegno.
"Che succede?" domanda Matt dando uno sguardo sul mio computer "Ti serve una mano?" scuoto la testa "No, non c'entra il lavoro. Mi stavo domandando... se sapessi per quale società lavorasse Colin prima di venire qui" i suoi occhi scuri indugiano su di me, intenti, cercando di capire cosa mi passi per la testa, nonostante io provi a nasconderlo in ogni modo possibile.
Non voglio intuisca i miei sospetti.
Alla fine distoglie lo sguardo e alza le spalle "Credo lavorasse in una start-up, non ricordo più il nome, ma non gli piaceva gran ché. Credeva fosse troppo superficiale, voleva di più"
"Alla Carter Corp?" domando aggrottando la fronte per l'incertezza e lo stupore.
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Questa è una novità!
Be', si è già spinto molto oltre rivelandomi più di quanto non mi sarei mai aspettata. Sono sicura che la storia del suo fratellino non sia uscita molto spesso dalla sua bocca. Devo sentirmi privilegiata per questo.
"Voleva un lavoro che gli permettesse di prendere parte a qualcosa che contasse davvero" prosegue Matt.
"La Carter Corporation compra delle società per poi smantellarle..." un'altra alzata di spalle è tutto ciò che ottengo. Con la punta delle dita, Matt traccia linee invisibili sulla sua scrivania, l'espressione pensosa "Si , ma ne hanno il potere. La Carter Corp è una delle più grandi società di New York... ma perché mi stai facendo tutte queste domande su Colin?" il mio cervello si blocca per qualche secondo, non avevo pensato a questo risvolto e non ho una risposta pronta.
