Strofa.6.5: Il Giorno In Cui Il Sogno Finisce

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Dopo un weekend così intenso e pieno di emozioni, tornare al lavoro è terribile. Non ho più sentito Colin da quando mi ha lasciata di fronte il mio appartamento. Se n'è andato dopo avermi dato un tenero bacio, e dopo non ho ricevuto né una chiamata né un messaggio. Nulla.

Nemmeno io ho fatto nulla, sarebbe stato ridicolo crollare così presto. In fondo, ci siamo separati da poche ore, e allora, perché mi sento così triste?

Faccio un sospiro e lancio la borsa nel mio cubicolo. Sbirciò al di là del divisorio e vedo il testone castano di Matt abbandonato sulla sua scrivania.

"Hey, sei morto?"

"Praticamente" mugugna, sollevando una palpebra a fatica e mostrando un occhio iniettato di sangue. Come mi guarda, inarca un sopracciglio "Ho passato una notte di merda. Questioni di famiglia, tu invece che scusa hai per quell'espressione? Il concerto non è andato bene?" 

Sospiro intanto che mi siedo "Nulla di che, abbastanza banale. Eccetto che ho litigato con Doris, per poco non ci siamo azzuffate. Il concerto è stato fantastico, ho bevuto troppe birre e ho mal di stomaco. Ho baciato Colin circa 319 volte e quindi mi fanno male le labbra" Matt spalanca gli occhi semi sconvolto e si alza di scatto con un sorrisone sul viso "Aspetta... riavvolgi... non era quello che volevi?" annuisco, torcendomi le dita "Si"

"Allora perché quel muso lungo?" scrollo le spalle, mi sembra ovvio, mi manca! Sento il mio desiderio per lui come un peso vuoto nel petto, come una fame... un messaggio, non è chiedere la luna!

"È solo che..." il mio mormorio viene interrotto dalla risata di Matt, che inizia a colpire la sua sedia "Stai uscendo di testa! Tu, Stella, stai uscendo di testa perché Colin ti ha baciata..." gli lancio subito un'occhiataccia "Dovresti urlarlo più forte, forse la centralinista del ventesimo piano non ti ha sentito!" ma lui non ascolta più ormai, è partito per una delle sue crisi di ilarità.

Trema persino, continuando a battere la mano sulla spalliera della sedia. In attesa che la tempesta passi, mi allungo contro la sedia, mordendomi un'unghia mentre controllo per l'ennesima volta il cellulare. Nessun messaggio!

Dopo qualche tempo, la simpatica testolina di Matt riappare dal divisorio, il mento appoggiato alle braccia incrociate sopra il pannello. Ha smesso di ridere come una iena, anche se sulle sue labbra è rimasta la traccia di quel suo sorrisetto da canaglia.

"Avanti, perché sei sconvolta?"

"Sono andata a letto con lui, e mi ha trattata come una groupie" gli occhi di Matt sembrano voler uscire dalle orbite "Cosa? Non è possibile! Prima regola con un musicista, mai andarci a letto alla prima notte!" poi si blocca sfregandosi il naso con fare pensieroso, intuendo il motivo della mia ansia.

"Gli hai parlato?" sento la mia fronte incresparsi "Da ieri? No..."

"No, al festival. Cos'ha detto?" alzo le spalle, un po' persa e un po' pensierosa cercando di ricordare tutto. Porto lo sguardo alla grande parete a vetri, perdendomi nella contemplazione di un punto imprecisato dell'edificio di fronte al nostro. Ripenso ai nostri baci, tutte le parole sussurrate, alle sue braccia forti che mi hanno stretta per quasi tutta la notte.

È stato fin doloroso dormire senza averlo accanto. Doris non è rientrata, immagino abbia passato la notte in una tenda con un tizio che non rivedrà mai. Forse è stato meglio così, non me la sentivo di affrontare il suo sguardo, disprezzo o sofferenza che sia. Colin non ha insistito per passare la notte con me, ci siamo scambiati un languido bacio ed è tornato alla sua tenda.

Dovrei essere felice che non mi consideri come tutte le altre, ma è così? Merda, potrebbe anche essere andato a cercarsi un'altra ragazza una volta salita sul furgone!

Is It Love? ColinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora