Il secondo giorno di prove è uguale al primo. Colin è insopportabile e passa tutto il tempo a lamentarsi e giudicarmi.
Durante una pausa, intanto che provo a rilassare le dita, Adam si avvicina e mi passa un bicchiere di soda. A lui sembra importare di me, e cerca sempre di calmare gli scatti di rabbia di Colin. Non mi urla contro, borbotta incessantemente e si acciglia non appena alzo lo sguardo.
"Come ti senti?"
"Goffa!" la mia confessione lo fa sorridere. Prende uno sgabello e si siede accanto a me. Mi parla con una voce calma e piena di comprensione "devi calmarti, concentrati sul pianoforte e sulla musica, non su Colin. So che è molesto ed è esigente, ma è la sua determinazione che ci ha permesso di arrivare dove siamo"
Faccio un lungo e rumoroso sospiro, guardandolo con occhi imploranti. Vorrei potesse fare qualcosa per me. So che questa musica richiede lavoro, un sacco di lavoro! E tempo, pazienza e tanti sacrifici. Quando sembrava che il sogno di Colin stesse finalmente diventando realtà, ecco che un granello di sabbia arriva a rovinare le cose. Si vede che è irritato e impaziente. L'abbandono di Doris lo ha, senza ombra di dubbio, sconvolto più di quanto non voglia ammettere. Immagino che anche lui abbia delle ambizioni che vuole vedere concretizzate.
"Ci provo davvero, ma devo confessare che non è facile. Sento come se mi giudicasse tutto il tempo"
Mi giro verso Colin, sta suonando qualcosa per calmarsi. Inizialmente pizzica le corde con rabbia, poi pare tranquilizzarsi un po', come se stesse liberando la sua mente da tutto.
"Perché vuole che andiamo al meglio" riporto lo sguardo su Adam "tu stai portando qualcosa in più alla band, Stella."
È vero, la presenza del pianoforte da maggiore profondità alle canzoni, e lui ne è pienamente consapevole.
"Non lo dimostra... si sta dimenticando che mi sono offerta di aiutarvi, non mi sono inserita con la forza" Adam si stringe nelle spalle per poi passarmi una mano sul collo in un gesto rassicurante. Sorprendo Colin a fissarci per un breve istante.
"Dal momento in cui ti sei unita al gruppo" riprende Adam "ha sentito che avresti dovuto dedicarti totalmente alla band, al nostro stesso livello. Nessuno sconto" alzo un sopracciglio un po' perplessa. Ciò significa che mi hanno incluso nel gruppo nel momento stesso in cui sono entrata in questa stanza, per suonare con loro. L'idea ha un che di confortante e dovrò spingermi al limite per non deluderli.
Annuisco senza molto entusiasmo e lo stomaco ancora in subbuglio. Ho persino difficoltà a finire la mia soda, ma mi sforzo a svuotare il bicchiere.
Quando Colin ci richiama all'ordine, deglutisco a fatica e mi trascino al piano. Ero così felice di suonare di nuovo, mentre ora ne ho il terrore.
Colin lo nota, ma si limita a serrare la mascella in silenzio. Gli lancio un'occhiataccia che mi restituisce senza dire una parola.
Appena ricominciamo, sbaglio subito una note. Le dita di Colin si stringono sulle corde, echeggiando un'altra falsa nota. Mi guarda con rabbia, Adam colpisce forte la batteria, riportandoci all'ordine. Provo a riconcentrarmi e rimettermi in pista, Colin sospira, e riprende a cantare. La sua voce riempie la stanza.
You fake all the laughter and yuo/fake all the pain just to bring them close/to reel them in again
La sua voce mi provoca una rabbia pazzesca! Ho l'impressione che urli contro di me, anche mentre canta! Come se stesse sfogando tutta la sua frustrazione che prova nei miei confronti. Questo non aiuta la mia concentrazione.
And you push it away/'cause you don't like how it feels/and you hate to be alone...
Lui scuote la testa esprimendo il suo malumore. Una patina di sudore gli imperla la fronte.
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Is It Love? Colin
FanfictionLa talentuosa Stella Aedahl, pianista e impiegata alla C.C. Sembra, suo malgrado, ritrovarsi travolta dall'ossessione per il tanto misterioso quanto introverso Colin Spencer. La sua musica riuscirà a farsi strada nel cuore tormentato del bel cantan...