Strofa.8.3: Il Tuo Cuore È Una Stanza Vuota*

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Stesa a letto, ho tutto il tempo di osservare la sua camera. È la prima volta che mi lascia entrare nella sua tana.

I poster alle pareti, la scrivania occupata dal suo computer e diversi monitor, i suoi strumenti musicali, tutto in questa stanza parla di lui, delle sue passioni e di ciò che gli piace. 

Colin mi osserva studiare il suo mondo, mentre le sue dita accarezzano la curva dei miei fianchi "A cosa pensi?" mi volto verso di lui, non sono ancora in grado di leggere tutte le sfumature dei suoi occhi, gli sorrido "Volevo farti la stessa domanda"

"Credi te lo direi?" chiede con quel suo sorrisetto beffardo.

"No" la mia risposta trasforma il suo mezzo sorriso in un qualcosa di talmente affascinante da insinuarsi sotto la pelle, arrivando dritto al cuore. Infilo una gamba tra le sue per avvicinarmi, lui continua a guardarmi, esamina i miei lineamenti come a cercare di penetrare nei miei pensieri.

"Eri arrabbiata, ma sei venuta comunque. Perché?" inclino la testa, la luce dei suoi schermi accesi mette in risalto i suoi lineamenti "Avevo bisogno di toccarti, di sentirti. È stato più forte di me" rispondo, allungando una mano per accarezzargli il viso. Lui mi afferra il polso e si porta sopra di me "Ti sono mancato?"

"Ero arrabbiata con te, ma..." 

"Non volevi finisse" annuisco, le guance arrossate. Le sue dita carezzano la mia pelle scatenandomi brividi deliziosi per tutto il corpo.

"Neanch'io" dice in un sussurro che spezza la carezza del silenzio. Accarezzo le sue labbra con le mie in un lungo e tenero bacio.

"Sei gelosa e io sono geloso" mi sussurra prima di perdersi in un altro bacio "Sei orgoglioso e io sono orgogliosa" 

"Un cocktail esplosivo" dice, ributtandosi di nuovo sulle mie labbra, strappandomi un sorriso.

Colin mi ricorda sempre un felino... la luce brillante dei monitor, rende elettrici i suoi occhi così simili a quelli di un predatore, e quei movimenti, la sua voce che mi accarezza i sensi, sfiorandomi in luoghi caldi e intimi... 

"Sei crollata prima" le sue parole interrompono la mia contemplazione, "Stai ammettendo che avresti ceduto anche tu, alla fine. Ma io sono la più matura fra i due. Qualcuno doveva farlo, hai pure il vantaggio di non sapere dove abito. L'avessi saputo, avresti ceduto ben prima di me!" ride, rubandomi un altro bacio. Le sue dita tornano ad esplorarmi, prima i fianchi, poi  il seno "Non ti sarei saltato addosso come hai fatto tu"

"Sei tu che mi sei saltato addosso!" ribatto accigliata.

"Non è vero!" la sua espressione risentita mi fa scuotere la testa. Quanta malafede! Ed è il mio uomo! Quello che mi sta tenendo tra le braccia, quello che non voglio lasciare, anche se probabilmente finirò per farmi male.

Il suo naso affonda nel mio collo, mentre gli accarezzo pigramente la schiena. Appoggiato su di me, percepisco tutto il peso del suo corpo, respiro e inalo il suo profumo, mescolato all'odore del sesso in una fragranza inebriante.

Le mie dita sfiorano i contorni del suo tatuaggio, così dopo un attimo di esitazione chiedo a bassa voce "Il tuo tatuaggio, ha un significato particolare?" lo sento irrigidirsi tra le mie braccia, ma non si sposta. Il naso  premuto contro il mio collo, esala un respiro che sembra svuotarlo completamente, e il suo corpo si fa più pesante contro il mio, come se si fosse lasciato andare.

"Il mio tatuaggio?" ripete la domanda come se quelle parole gli bruciassero la lingua.

"Non devi rispondere, se non vuoi..." rimane in silenzio per diverso tempo, una lunghissima pausa colma di oscurità. Immagino che non avrò una risposta, invece dice

Is It Love? ColinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora