Capitolo 30

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*Sorry not sorry Di Demi Lovato

La mattina dopo mi svegliai con il sorriso già sul volto.
Aprii gli occhi e rimasi incantata alla vista di Draco che dormiva di fianco a me.
I dettagli della notte passata mi tornarono in mente.
Sorrisi imbarazzata, anche se nessuno poteva vedermi.
Portai lo sguardo sugli addominali scolpiti del biondo e non riuscii a resistere alla tentazione di farci passare sopra una mano.
Rimasi li ad accarezzarlo fino a che lui non si svegliò con uno sbuffo.
<Buongiorno Grifoncina> mi sussurrò con la voce impastata dal sonno.
<'Giorno>
<Che ore sono?>
Sollevai le spalle a mo' di risposta.
Draco mugugnò qualcosa di indefinito prima di tirarsi su a sedere, scoprendoci entrambi.
Lo guardai e lui guardo me.
Avvampai e spostai lo sguardo dal suo corpo perfetto. E nudo.
Nudo e dannatamente perfetto.
'Fanculo'
<Ti è piaciuto ieri?>
Vengo inglobata in un abbraccio dal biondo.
<Si>
<Quindi non ti sei pentita?>
<No, certo che no, anzi!>
Il biondo sospira di sollievo e io ne approfitto per mettermi a cavalcioni su di lui, incurante della nostra situazione.
<Mmh, intraprendente la ragazza!>
<Già> ghigno ed inizio a muovere i fianchi in circolo.
Lo sento ansimare ed aumento il ritmo.
Quando so che sta per venire mi alzo, lasciandolo voglioso di me.
<Stronza> sibila e io gli soffio un bacio in risposta.
Guardo l'orologio sopra la scrivania di Zabini e rimango di stucco: le dieci e quaranta.
<Cazzo! Draco siamo in ritradissimo>
Il biondo si alza velocemente dal letto e si infila un paio di boxer, dopodiché ne trasfigura un paio in delle mutandine per me.
Rovisto nel suo armadio e tiro fuori una vecchia canottiera e la adatto a reggiseno, poi accorcio un paio dei suoi pantaloni e li restringo.
<Draco passami la mia felpa>
<Abbiamo lasciato tutto al lago, ricordi?>
<Allora dammi una delle tue!>
Mi lancia una sua vecchia felpa della squadra che a lui sta piccola, mentre è tre volte la mia taglia, ma la metto lo stesso.
<Tu sei pronto?>
<Si, andiamo>
Prendo la mia bacchetta e nient'altro: tanto di vestiti ne ho anche a casa e i compiti non li avrei fatti in ogni caso.
Corriamo via dai sotterranei e ci dirigiamo verso la fermata delle carrozze.
Vedo Harry e Ron salire su una carrozza ed Hermione dietro di loro che sta per salire.
<Io vado, ciao, ricordati che ti amo!>
Mi allontano senza nemmeno aspettare una sua risposta e salgo sulla carrozza del Golden Trio in tempo.
<Ehi Gin! Perché  non sei tornata in camera stanotte?> mi chiede Hermione.
<Giusto. Perché?> le da man forte Ron.
<Dove sei stata?> aggiunge anche Harry.
<Calma! Uno alla volta>
Prendo un respiro e spero di non sparare bugie troppi inverosimili.
<Dopo il banchetto Malfoy e la Greengrass se ne sono andati e visto che avevo sonno e non volevo salire fino al nostro dormitorio ho chiesto alla Tassorosso se potevo dormire in camera sua visto che il dormitorio Hufflepuff è più vicino alla Sala Grande>
I tre fortunatamente credono alla versione e tra varie chiacchiere il viaggio fino alla stazione di Hogsmeade passa in un attimo.
<Ehi Nargillinny!> mi chiama Luna.
<Ehi Lovegood! Come va?>
<Bene! Come mai non hai un bagaglio?>
<Me l'hanno rubato i gorgosprizzi>
<Oh no mi dispiace! Sono proprio dei gran cattivoni! Ora vado a sgridarli!> e con aria incazzosa si allontana verso il nulla. Non riesco a resistere e mi metto a ridere e a poco dopo anche gli altri tre mi seguono.
<Mi siete mancati ragazzi> dico abbracciandoli.
<Anche tu Ginny>
Sto per rispondere quando il fischio del capo treno ci fa intuire che è ora di partire. Saliamo sul treno e cerchiamo uno scompartimento vuoto, che fortunatamente troviamo quasi subito.
All'inizio chiacchieriamo un po' delle riunioni dell'ES, ma poi loro cominciano a parlare di G.U.F.O.  ed io mi metto a guardare fuori dal finestrino, persa nei miei pensieri.
Dopo due ore Ron mi risveglia dal mio trans rendendomi partecipe del fatto che ha fame.
<D'accordo, vado a cercare la signora  del carrrello>
Mi alzo ed esco sbuffando.
Certe volte Ron sembra un bimbo di due anni: non riesce a stare due minuti senza mangiare!
Prima di tutto controllo l'orario, le undici e quaranta.
Di solito a quest'ora la strega del carrello e i suoi dolci sono nella sezione dei Corvi, ma per arrivarci devo attraversare tutto il treno: sono in fondo, dopo i Tassi e le Serpi.
Svogliatamente mi avvio verso i Ravenclaw, sperando che non abbiano già finito tutto.
La porta scorrevole che separa i Grifoni dagli Hufflepuff è un po' pesante, ma grazie agli allenamenti da battitore riesco a spostarla senza troppa fatica.
Appena entrata nel loro vagone vengo investita da un intenso odore di incenso e dal riflesso dei vetri sui muri arancioni.
<Ehi, tu! Rossa! Tu sei amica di quella che mi ha fregato il ragazzo!>
Mi giro e vedo la Tassorosso di ieri sera correre verso di me con aria inferocita e nella mia testa sento la voce di Astoria che urla 'RUN!'.
In un attimo decido di seguire il consiglio -se ben involontario- della bionda.
Fortunatamente la porta che separa i Tassi dagli Slytherin è meno pesante della precedente, perciò riesco a sfuggire alle grinfie della tipa.
Dalla parte verde-argento c'è pure un catenaccio che -senza esitazione- uso per chiudere meglio la porta.
Con un sospiro di sollievo faccio per girarmi ma ecco che subito mi ritrovo con le chiappe a terra.
<Ehi Weasley! Che ci fai qui?>
Quella voce. La sua voce. Quella di un verme.
<Niente di che, Nott>
<Ti va di entrare lì dentro?>
Nemmeno mi giro verso la direzione indicata, mi alzo e lo supero.
O almeno tento di superarlo.
Il verme mi afferra un braccio e mi fa strillare dal dolore.
Lui sembra come scottato e lascia la presa.
<Ma sei cretina? Non devi urlare!>
Lo stronzo mi sbatte contro la porta scorrevole e fa per baciarmi.
"Eh no! Col cazzo che mi baci, lurido pezzo di merda!"
Lo colpisco con il ginocchio nelle palle e mentre è distratto dal dolore ne approfitto per scappare.
Corro, corro e corro.
Beh, fino a che non mi ritrovo di nuovo a terra.
<Porco Godric!>
<Ehi Grifoncina! Tutto ok?>
Alzo gli occhi e vedo Draco.
Il mio cute fece i salti di gioia, in un attimo mi butto tra le sue braccia.
<Mi sei mancato>
<Anche tu> dice e mi bacia.
<Aspetta, qui dentro> lo interrompo e lo spingo dentro uno scompartimento vuoto.
<Ecco, ora va meglio> sussurrò e mi fiondo sulle sue labbra paradisiache.
Lui si siede con me in braccio, mi sposta i capelli di lato e comincia a baciarmi il collo.
Lo lascio fare e alla fine mi ritrovo con un grande livido rossastro alla base del collo.
<Draco! E ora come lo copro
questo?>
<Nello stesso modo con cui hai coperto quello di stanotte> mi risponde ghignando.
Arrossisco ripensando alle vicende di stanotte e lo guardo male.
<Idiota> lo rimprovera ma segue il suo consiglio e, con un incantesimo di offuscamento, nascondo il succhiotto.
<Ora devo andare, ho promesso a glia litri che gli avrei portato la merenda> dico ed esco dallo scompartimento.
Appena fuori mi ritrovo davanti la strega del carrello e mi viene il dubbio che ci abbia visti.
<Ehm...salve vorrei quattro zucche di zucchero, cinque rane di cioccolata e un pacchetto di api frizzole> elenco con un sorriso.
<Sono due galeoni e cinquanta>
Pago e la guarda andare via, poi apro di nuovo lo scompartimento di Draco e gli lancio una rana.
<Per te biondino, speriamo non ti vengano i brufoli> gli dico ridendo prima di tornare dai miei amici grifoni. Fortunatamente non incontro di nuovo né Nott né la Hufflepuff.
<Ehi ragazzi! Sono tornata con il cibo!> apro la porta dello scompartimento sorridendo.
Distribuisco i dolci e mi aggiungo alla conversazione sulla partita Grifondoro-Corvonero della scorsa settimana, in realtà non ci sono andata perché ero con un certo biondino ma ho ascoltato varie persone parlarne e quindi ne so abbastanza per non destare sospetti.
Il viaggio passa tranquillamente, tra dolci e chiacchiere, e quando arrivai amo in stazione mi verrebbe voglia di prolungarlo per altre tre ore.
Fuori dal binario ci aspettano mamma e papà che ci salutano con calore.
"Chissà cosa direbbero se sapessero della mia relazione con Draco"
"E del fatto che non sono più vergine"
Scaccio via i pensieri spiacevoli e sorrido a tutti mentre con la coda degli occhi cerco Malfoy tra la folla, lo vedo tra le braccia della madre e sorrido contenta che qualcuno gli voglia bene oltre a me.
<Perché sorrido così, cara?> mi chiede mamma.
<Uhm niente, sono solo felice di vedervi> cerco di giustificarmi.
<Ehi Ginevra, come mai indossi una felpa di serpeverde?> mi chiede papà che evidentemente è l'unico che osserva come mi vesto.
Impreco mentalmente e gli sorrido.
<Perché mi piace il colore e la fantasia e poi le felpe Slytherin sono più calde rispetto a quelle Gryffindor e ora ho il raffreddore...>
<Non ti ho chiesto se stai male, ma perché indossi quella felpa>
Rimango interdetta a guardarlo non sapendo che fare quando lui scoppia in una risata fragorosa.
<Ehi bimba, stavo scherzando> mi dice abbracciandomi e io sospiro dal sollievo.
Il viaggio per tornare alla Tana fra poco grazie al nuovo super turbo installato da papà, appena arrivati mi fiondo in camera mia a cambiarmi, non prima di aver assaporato l'odore di Malfoy e aver nascosto la felpa sotto il cuscino.
Mi siedo sul letto e comincio a sognare ad occhi aperti.
Penso a Draco e ai suoi addominali scolpiti, alla nostra notte di piacere, a quanto lo amo, a quando lui mi ha confessato i suoi sentimenti e senza accorgermene inizio a masturbarmi.
Chiudo gli occhi e lo vedo entrare dalla finestra.
<Ehi Grifoncina>
<Ehm ciao>
<Ti stavi masturbando?>
<Mm-mh>
<E a cosa pensavi?>
<A Silente che incula un unicorno, che a sua volta si sbatte la McGranitt in forma di gatto che me la lecca>
<Cosa?>
<A te sciocchino>
Mi metto a ridere chiedendomi da dove mi partono questi pensieri assurdi ma poi la tristezza di averlo lontano prende il sopravvento e una calda lacrima mi solca la guancia.
"Stupida, non devi piangere"
Sospiro e mi lascio cadere all'indietro sul letto.

Spazio Autrice
Ehi guys
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo un po' folle, all'inizio doveva essere più hot ma mi sto stufando a scriverli, se no diventa troppo.
Olly

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