*Vi ho messo il film di Voldemort (non ufficiale) spero vi piaccia come è piaciuto a me!!
E niente questo è un capitolo a rating
[In fondo lo so che vi mancavano hehe]<Shh> sussurro sulle labbra di Draco
<Potrebbero sentirci> continuo, baciandolo di nuovo.
<Ti amo>
<Anche io>
<È proprio vero che febbraio è il mese degli innamorati> dice lui, sorrido alla sua affermazione.
Continuiamo a baciarci per un po', nascosti in un anfratto vicino alla Sala Grande.
Mi sporgo per tirargli i capelli...e una donna grida da qualche parte, fuori dal nostro nascondiglio.
Ci stacchiamo di scatto e ci guardiamo negli occhi, spaventati.
<Che cosa dia...?> mormorai.
Sentii dei rumori soffocati provenire, mi sembrava, dalla Sala d'Ingresso.
Draco si girò verso la porta, accigliato.
<Hai visto qualcosa di insolito mentre venivano qui?>
Scossi la testa. Da qualche parte fuori dalla stanza, la donna gridò di nuovo.
Draco aprì la porta, sbirciando per vedere se c'era qualcuno.
Poi mi fece segno di seguirlo ed uscì.
Io esitai un istante, ma poi uscii anche io. Le grida venivano proprio dalla Sala d'Ingresso e si facevano sempre più forti via via che ci avvicinavamo. Gli studenti erano usciti in massa dalla Sala Grande, dove la cena era ancora in corso, per vedere cosa stava succedendo. Nessuno faceva caso a noi, fortunatamente. Ci facemmo strada tra un gruppo di Tassorosso e vedemmo che gli spettatori erano posti a cerchio, alcuni sbalorditi, altri addirittura spaventati. La professoressa McGranitt era al capo opposto della Sala rispetto a noi e guardava la scena nauseata.
La professoressa Cooman era al centro della Sala d'Ingresso, con la bacchetta in una mano e una bottiglia di sherry vuota nell'altra, e l'aria completamente folle. I capelli le stavano dritti sulla testa, gli occhiali erano storti così che un occhio sembrava più dilatato dell'altro, i suoi numerosi scialli le pendevano disordinati sulle spalle, dando l'impressione che si stesse disfacendo. Due grossi bauli giacevano sul pavimento accanto a lei, uno rovesciato, come se fossero stati gettati dalle scale.
<No!> gridò <No! Questo non può succedere...non può essere...mi rifiuto di accettarlo!>
<Non aveva capito che stava per succedere?> domandò un'acuta voce infantile, divertita e spietata, ed io, spostandomi un po' sulla destra, mi resi conto che la visione terrificante della Cooman non era altro che la Professoressa Umbridge. <Nonostante lei non sia in grado di prevedere nemmeno che tempo farà domani, deve aver per forza capito che la sua penosa condotta durante le mie ispezioni e la mancanza di totali progressi avrebbero reso inevitabile il suo licenziamento!>
<Lei non p-può!> ululò la Cooman, con le lacrime che scendevano sotto le lenti enormi. <Lei non p-può licenziarmi! Sono q-qui da sedici anni! H-Hogwarst è la mia c-casa!>
<Sbagliato, era la sua casa> la corresse la Rospa, ed io trovai rivoltante la gioia sulla sua faccia da rospo mentre guardava la Cooman che si lasciava cadere su uno dei baulo, singhiozzando in maniera incontrollabile, <precisamente fino ad un'ora fa, quando il Ministro della Magia ha controfirmato il suo Ordine di Licenziamento. Ora la prego di togliersi dall'ingresso. Ci mette tutti in imbarazzo>.
Ma rimase a guardare la Cooman che rabbrividiva e gemeva dondolandosi aventi e indietro in un crescendo di dolore. Sentii un singhiozzo soffocato alla mia sinistra e mi girai. Lavanda e Calì piangevano entrambe in silenzio, abbracciate. Poi sentii dei passi. La McGranitt si era avvicinata con passo sicuro alla Cooman, e ora le batteva con decisione sulla schiena porgendole un grande fazzoletto.
<Su, su, Sibilla... calmati... soffiati il naso... non è così brutto come sembra... non dovrai lasciare Hogwarts...>
<Oh, davvero, professoressa McGranitt?> chiese la Umbridge con voce mortifera, facendo un passo avanti. <E l'autorità per fare questa affermazione...?>
<È la mia> rispose una voce profonda.
Il portone di quercia si era aperto. Gli studenti si fecero da parte quando Silente apparve sulla soglia. Non avevo idea di che stesse facendo fuori, visto il freddo, ma c'era qualcosa di impressionante nella sua figura immobile sulla porta, stagliata contro una notte stranamente nebbiosa. Lasciandosi le porte aperte alle spalle, avanzò sorridendo all'interno del cerchio degli spettatori verso la professoressa Cooman, in lacrime e tremante sul suo baule, con la McGranitt accanto.
<La sua, professor Silente?> La Umbridege fece una risatina sgradevole. <Temo che lei non capisca la situazione. Io ho qui> e trasse un rotolo di pergamena dalla tasca, <un Ordine di Licenziamento firmato da me e dal Ministro della Magia. Ai sensi del Decreto Didattico Numero Ventitré, l'Inquisitore Supremo di Hogwarts ha il potere di fare indagini, mettere in verifica e licenziare qualunque insegnate ella, vale a dire io, non ritenga all'altezza degli standard richiesti dal Ministero della Magia. Non ho ritenuto la professoressa Cooman all'altezza, e l'ho licenziata>
Con mia enorme sorpresa, Silente continuò a sorridere.
Guardò la Cooman, che ancora singhiozzava sul suo baule, e disse: <Naturalmente ha ragione, professoressa Umbridge. Come Inquisitore Supremo ha tutto il diritto di licenziare i miei insegnanti. Tuttavia non ha l'autorità di mandarli via dal castello. Temo> prosegui con un piccolo inchino, <che quel potere spetti ancora al Preside, ed è mio desiderio che la professoressa Cooman continui a vivere a Hogwarts>. La donna in questione scoppiò in una piccola risata isterica che nascondeva a malapena un singhiozzo. <N-No, me ne vado, Silente! Io l-lascierò Hogwarts e
c-cercherò fortuna altrove...>
<No> disse Silente con fermezza. <Io voglio che lei resti, Sibilla>.
Si voltò verso la McGranitt.
<Posso chiederle di scortare Sibilla di sopra, professoressa McGranitt?>
<Ma certo> rispose la Megera che forse non è poi così tanto una Megera. <Su, alzati, Sibilla...> disse.
La professoressa Sprite uscì in fretta dalla folla e afferrò l'altro braccio della Cooman. Insieme la guidarono su per le scale, passando davanti alla Rospa. Il professor Vitious puntò la bacchetta davanti a sé, ed esclamò: <Baule Locomotor!>, il bagaglio della Cooman si alzò a mezz'aria e la seguì per le scale, con Vitious a chiudere il corteo.
La Rospa era immobile e fissava Silente, che continuava a sorridere benevolo.
<E che cosa farà di lei> chiese, in un sussurro ben udibile in tutta la Sala d'Ingresso, <quando avrò assunto un nuovo insegnante di Divinazione, che avrà bisogno dei suoi alloggi?>
<Oh, non sarà un problema> rispose Silente in tono gentile.
<Vede, ho già trovato un nuovo insegnante di Divinazione, e preferisce abitare al pianterreno>
<Lei ha trovato...?> urlò stridula la Umbridge. <Lei? Posso ricordarle, Silente, che in base al Decreto Didattico Numero Ventidue...>
<Il Ministero ha il diritto di incaricare un candidato idoneo se, e solo se, il Preside non è in grado di trovarne uno> disse Silente.
<E sono felice di comunicarle che in questa occasione ho avuto successo. Posso presentarvi?>
Si voltò verso la porta aperta, dalla quale stava entrando la foschia della notte. Sentii un rumore di zoccoli.
Nella Sala si diffuse un mormorio attonito e quelli accanto all'ingresso si spostarono precipitosamente ancora più indietro; alcuni inciamparono per la fretta di fare strada al nuovo venuto.
Dalla nebbia emerse un volto che non avevo mai visto: i capelli di un biondo chiarissimo, peggio di quelli di Draco, e gli occhi più scuri della pece; la testa e il torso di un uomo uniti al corpo di un cavallo palomino.
<Questo è Fiorenzo> disse allegro Silente ad una folgorata Umbridge.
<Credo che lo troverà idoneo> concluse con un sorriso beffardo.

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Fight-drinny
FanfictionÈ il quarto anno per Ginny e, sebbene speri di sbagliarsi, lei sa che -come tutti gli anni- accadrà una qualche catastrofe. Che si tratti di Schiopodi o Draghi, chi può dirlo? Nel frattempo, dovrà destreggiarsi tra una migliore amica che la trascur...