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La serata comunque scorse tranquilla. Jin-hyung e Yoongi-hyung se ne andarono prima.
"Vecchiaia" aveva commentato Tae e Jin-hyung, con tanto affetto, gli aveva risposto con uno scappellotto dietro la nuca. 

Più o meno dopo un'ora Hoseok dichiarò di doversene andare e Taehyung, cosa molto scontata, propose di accompagnarlo a casa. Richiesta per nulla rifiutata, ovviamente. Rimanemmo solo io e Jungkook. Un silenzio imbarazzante era calato tra noi due. Io con la testa calata e lui che mi fissava pensando a qualcosa da dire. Finalmente però decise di parlare.

"Hyung..." di scatto alzai la testa. Una sola parola aveva detto, una sola parola era bastata per farmi risvegliare dal mio stato di trance imbarrazzante.
"Si?" ero nervoso lo ammetto. Non aveva pronunciato quella parola con enfasi anzi. Era il classico tono di voce di una persona che sta per dirti qualcosa che potrebbe: o farti rimanere di merda, o farti rimanere scioccato, o renderti felice. Ero preoccupato per tutte e tre le ipotesi. Questo ragazzino era entrato così velocemente nella mia vita e stava sconvolgendo a mano a mano il mio essere. Ero attratto da lui in una maniera indescrivibile. Adoravo quando sorrideva con quel sorriso a coniglio simile a quello di un bambino. Adoravo il modo in cui riusciva a farmi ridere. Adoravo il modo in cui si era legato così tanto facilmente agli hyung e a Tae. Adoravo il suo modo di essere così fottutamente adorabile. Adoravo il modo in cui, in silenzio, era entrato a far parte della mia vita.

Se mi avesse detto "E' stato un errore." Ne sarei rimasto distrutto. Così com'è entrato velocemente nella mia vita, altrettanto velocemente ne stava uscendo.

Nel caso in cui mi avesse detto "Devo partire per l'Italia." oppure "Mi hai fatto capire che sono etero." Ne sarei rimasto scioccato. Anzi allibito. Avevo il potere di rendere etero le persone? Chi lo sa.

Nel caso più improbabile, ma sempre un caso, se mi avesse detto "Mi piaci." Sarei morto di infarto. Niente di più niente di meno.

Jungkook dopo un attimo di riflessione, che a me parvero anni, continuò a parlare.
"Mi piaci hyung." Stavo per morire? Si. Non riuscivo a dire neanche una singola parola. Ma Jungkook sembrava non aver finito, quindi continuò.
"Ed è per questo che con te voglio fare le cose per bene." Che significa con te?
"In che senso con te?"
"Sarò sincero con te. Il motivo per cui ho lasciato quella scuola non è solo perché avevo voti bassi o altro. Avevo una brutta reputazione. Ero il classico "ragazzo popolare che si scopa tutti e non se ne frega di niente". Le cose però poi incominciarono a diventare un po' più complicate di così. Andai a letto con un ragazzo che, sfortuna volle, era uno psicopatico. Aspetta fammi finire." Stavo per bloccarlo. Psicopatico? Oh andiamo impossibile.
"Questo ragazzo sapeva benissimo a cosa andava incontro. Venne lui da me. Mi chiese una cosa da una notte e via. All'ora io occasioni del genere non me le facevo mica scappare? Così decisi di accettare e il tutto successe. Lui però dopo quella volta incominciò a perseguitarmi. Me lo ritrovavo sotto casa, fuori l'aula, nei bagni, una volta convinse mia madre a farlo entrare in camera mia con la scusa di prendere un libro. Invece rubò innumerevoli cose mie e scrisse sul muro con una bomboletta spray: sei mio e sempre lo sarai." Si ok, era psicopatico.
"Alla fine stanco andai a parlargli e a dirgli che doveva smetterla. Incominciò a minacciare me e la mia famiglia. I miei lo vennero a sapere. Cambiammo casa e scuola. Dunque alla fine eccomi qui. Se non vuoi aver più niente a che fare con me lo capisco. Ero uno stronzo. Ero sfacciato e arrogante. Ma credimi, nel momento esatto in cui ti ho visto tutto è cambiato. Nemmeno per un attimo ho pensato di portarti a letto. Volevo sapere tutto di te, conoscerti, sapere cosa pensavi. Nessuno prima d'ora era riuscito ad attrarmi mentalmente. Tu, con i tuoi modi di fare, la tua intelligenza, la tua testardaggine, mi hai stregato. Adoro quando ti mordi il labbro perché sei nervoso. Adoro quando ridi e ti porti la mano alla bocca per coprirti. E a proposito, non devi. Hai un sorriso bellissimo. E credo di amarlo. Anzi no, lo amo. Adoro il fatto che sei più grande di me, ma infondo sei un bambino. Capisco se tu non-" non lo lasciai finire. Mi scaraventai sulle sue labbra. Avevo bisogno di quel contatto. Entrambi ne avevamo bisogno. Ci staccammo solo per riprendere fiato e unimmo le nostre fronti.
"Voglio renderti felice. Andare ad un appuntamento, prendere il gelato, ridere, scherzare, fare i cretini, sfiorarci le mani per poi intrecciarle, andare nei negozi e sentirmi dire dalle commesse "complimenti per la scelta" ovviamente riferito a te e non ad una stupida felpa che comprerò o che ti comprerò. Voglio amarti, in un modo in cui nessuno ha mai amato prima d'ora. E voglio che tu mi ami. Altrettanto forte di quanto io ami te."
"Jungkook...voglio provare tutto questo con te. Senza paura, timore o altro. Solo io e te."
Ci baciammo di nuovo. Un bacio dolce e lento. Rimase a dormire da me. Fu una notte di baci, carezze e parole dolci. Non so descrivere le mie emozioni in quel momento, ma erano un misto di gioia, serenità e amore

Perché si, così com'è entrato velocemente nella mia vita, altrettanto velocemente era entrato nel mio cuore.
























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sono fiera di me.
corto ma BELLO.

𝑑𝑜𝑛'𝑡 𝑔𝑒𝑡 𝑙𝑜𝑠𝑡. ⇢𝑗𝑖𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora