Capitolo 14

6.2K 229 33
                                    

Corro verso l'ingresso e apro la porta senza nemmeno chiedere chi è.

Mi trovo davanti Tom che mi guarda con aria smarrita, preoccupata.

Mi sono dimenticata, per la seconda volta, di dovermi vedere con lui.

Prima che possa dire qualcosa, parla lui. <<Vic, stai bene?>> Dice e fa per fare un passo verso di me ma si ferma.

<<Ssi.. perché?>> Mormoro e mi tocco la fronte. Effettivamente mi sta facendo malissimo la testa.

<<Vuoi che torno domani?>> Sussurra.

<<No..no..entra>> Dico lasciando la porta aperta e dirigendomi verso il salotto.

Farlo andare via sarebbe davvero il colmo, è venuto qui per parlare come dopo che io ho deciso di chiamarlo e vederlo per spiegargli la situazione.

Per pochi secondi, ogni tanto, il mio cervello mi chiede perché io ci tenga tanto a dargli una spiegazione.

Lo sento chiudere la porta e io guardo lo specchio di sfuggita: sono spettinata e ho gli occhi gonfi.

Mi passa per la testa il pensiero di sistemarmi ma ormai mi ha già vista, quindi non fa molta differenza.

Mi siedo sulla poltrona e lui sul divano di fronte. <<Non c'è nulla tra me e Ryan>> Sibilo quasi sconfitta.

Questo mal di testa mi sta uccidendo.

<<Cosa ci facevi con lui, allora?>> Sbotta ma continua a fissarmi in modo strano.

<<Vuole unire le nostre case di moda. Io non voglio e quella era una cena di lavoro>> Sussurro mentre mi appoggio allo schienale della poltrona mentre io inizio a massaggiarmi la fronte con entrambe le mani.

<<E il bacio?>> Chiede ancora in tono calmo.

<<Non è stato per mia volontà. Se guardi bene la foto lo puoi capire anche tu>> Sussurro.

Sì è così, sto male. Tanto male.

<<Ma che ti sta succedendo?>> Dice mentre si avvicina leggermente.

Lo guardo ma non dico nulla. È un discorso troppo lungo, contorto che non mi sento di intraprendere ora. Forse mai, mi andrà di intraprenderlo.

<<Non mi hai ancora insultato o trattato male, la tua grinta. Sembri spenta>>conclude.

Ed ha ragione, ho ancora in testa la bambola bionda e la sua proprietaria.

<<Forse ti aspettavi di più da me. Mi dispiace deluderti>> Dico con un fil di voce. Vedo che si avvicina però la sua immagine diventa sfuocata.

<<Vic, ci sei? Vic cosa ti succede?!?>> Sento le sue urla confuse.

Poi più nulla per qualche secondo, o minuto.

Apro gli occhi e sono stesa sul divano.
Non più sulla poltrona.

Cerco di tirarmi su e lo vedo comparire dalla cucina. <<Ero andato a prendere un succo di frutto, hai bisogno di zuccheri.>> Dice mentre lo appoggia al tavolino.

<<Grazie>> Sibilo.

Mi guarda mentre prendo bevo un sorso e gli restituisco il bicchiere.

<<Hai la febbre?>> Dice e io d'istinto mi tocco la fronte.

Sono un po' calda effettivamente.

DopotuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora