Capitolo 59

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Se continuo a lottare è perchè non sono arrivata a quella conclusione e francamente, spero di non arrivarci mai.

La cosa più buffa in tutto ciò è che ad Hannah non frega niente della moda, dei bozzetti. Io me lo ricordo quando eravamo piccole, le facevo vedere i miei disegni e lei rideva.

Diceva che perdevo il mio tempo e che non ero neppure brava alla fine.

Dopo quello che è successo con i bozzetti, la mia mente mi pone davanti alla stessa domanda, sempre, tutte le notti: Se potessi tornare indietro, sapendo com'è andata a finire, se ne avessi la possibilità, saliresti su quel treno?

E tutte le notti, la mia mente parte, viaggia, in cerca della sua risposta che però, puntualmente non arriva mai.

<<Me l'ha dato mia madre, per te. L'ha trovati nell'armadio di Lily>> Sono le parole di Tom che mi accolgono appena entro nell'attico.

Afferro i lembi del fogli e ammiro il disegno: ci siamo io, Tom e lei a New York, a Central Park.

<<È bellissimo>>Sibilo e d'istinto lo abbraccio.

<<Lo so, dai non piangere. Dobbiamo essere forti, anche per lei>>Mi ricorda ed io annuisco debolmente cercando di scacciare via le lacrime che si erano già impossessate dei miei occhi.

<<Lily continuarà a fare parte delle nostre vite, nessuno potrà cancellarla>>Sottolinea Tom mentre preme le sue labbra sulle mie.

<<Mai>>Sibilo e ricambio il bacio.

<<Vado a metterlo con tutte le sue cose>> Dico quando mi allontano.

<<Va bene. Vic tu sei forte, non dimenticarlo mai>> e io voglio crederci. Voglio credere che nonostante abbia perso tante battaglie alla fine io possa vincere la guerra.

Voglio credere che se Tom mi ha tirato giù da quel tetto, significa che ancora qualcosa di buono, lo devo fare. Mi piace anche credere che stia facendo qualcosa di buono per lui anche se non sarà mai quanto lui ne stia facendo per me.

Aprire l'ultimo cassetto del comò è sempre difficile, perchè rivedo tutte le cose regalatemi da Lily e quello che mi resta di una Hannah bambina che non porta rancore verso sua sorella.

Prendo tutti i disegni di Lily e mi siedo sul letto, quello che mi capita per primo fra le mani è quello del mare. Questo l'abbiamo disegnato insieme una delle prime volte che ci siamo conosciute, forse la prima volta, quella in cui è corsa ad abbracciarmi anche se a stento si teneva in piedi.

Lo appoggio sul piumino e mi capita tra le mani quello dove si è disegnata con i codini neri, anche se io non ho mai avuto il privilegio di vederli.

Poi un altro dove ci siamo sempre noi tre. È bellissimo vedere le nostre mani intrecciate.

In fondo alla mucchia, c'è una busta trasparente con dentro dei bozzetti di vestiti che ha disegnato Lily, me li aveva dati l'ultima volta che ci siamo viste in ospedale, prima che io Tom litigassimo. 

Solo ora però, noto che insieme all'ultimo abito, quello di punta, c'è un post-it.

La calligrafia tremante mi fa subito piangere perchè sono certa che sia la sua:

Anche nel buio, tu splendi Vic. Sempre.

E in quel momento, l'ultimo tassello del puzzle è al proprio posto.

Tutte le mie domande, ora hanno una risposta. Prendo il post-it e i bozzetti rimettendo a posto gli altri disegni.
Mi guardo allo specchio e decido di attaccare lì, il post-it di Lily.

DopotuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora