Capitolo 17

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<<Le persone ci amano Victoria, hanno preso molto bene la relazione. Tutti stanno parlando di noi>> Esclama mentre si alza e si avvicina alla scrivania.

Lo guardo diffidente, ecco dove vuole arrivare.

<<Non convincerò i miei delegati a venderti le azioni dell'azienda affinché tu smentisca questa montatura>> Dico con riluttanza.

Se questo era il suo piano, ha decisamente fatto male i conti.

Si mette a ridere. <<No Carrington è tutto il contrario.
Io tireró in dietro la mia proposta ai tuoi delegati. In cambio, tu non smentirai un bel niente>> Pronuncia lentamente mentre si sporge dalla scrivania e cerca di avvicinarsi.

Io mi ritraggo. <<Tu sei pazzo se pensi che io ammetterò che noi due stiamo insieme>> Dico con una risata forzata.

<<Non sto dicendo che dobbiamo davvero metterci insieme, solo fingere di esserlo. Non ti mettere contro di me, sai bene che non ti conviene.>> Mormora e prima che riesca a fare qualcosa si avvicina di più e appoggia le sue labbra sulle mie.

Il mio istinto cerca di spingerlo via, immediatamente, ma lui trattiene per qualche secondo.

Mi appello a tutto il mio buon senso per non schiaffeggiarlo. Mi  divincolo dalla sua presa e alzo dalla poltrona e mi allontano da lui.

<<Non ho intenzione di dire che siamo fidanzati>> Ringhio.

<<Ehi, tranquilla. Riflettici con calma. Hai due giorni per pensarci.>> Mormora mentre si tocca le labbra e va verso la sua 24 ore abbandonata vicino al divanetto.

<<Ricorda però, se tu dirai che siamo fidanzati entrambi continueremo ad avere un enorme visibilità per tanto tempo. E Io ritirerò la mia proposta ai tuoi imprenditori. Se non lo farai, inizia a creare un conto con qualche risparmio per quel barista da quattro soldi.>> Mormora le ultime parole con..disgusto.

Mi torna in mente la cena.
Lui sapeva di Tom. Lui sapeva, mi ha vista al locale.

<<Non mettere in mezzo persone che non c'entrano in questa storia...ci penserò>> Replico io.
Mi mordo un labbro e ho ancora il suo sapore, vomito.

<<Aspetto una tua chiamata allora. Ci vediamo... Tesoro>> Ridacchia mentre esce dal mio ufficio sbattendo la porta.

Maledizione.


È passata più o meno mezz'ora e non riesco a smettere di picchiettare le dita contro la scrivania e di toccarmi le labbra.

Come ha osato? E perché non mi sono opposta tanto?

Alla fine potevo fregarmene e  mostrare il mio disappunto.
Cosa ci ho guadagnato alla fine?

Non posso permettere che metta le mani nella mia azienda o che faccia del male a Tom.

Nessuno può aiutarmi, devo prendere io questa decisione.
Ma sono troppo tentata di chiedere un consiglio a Don che alla fine mi trovo nel suo ufficio senza nemmeno accorgermene.

I suoi consigli sono sempre utili.

<<Victoria la tua visibilità si è raddoppiata. Prevediamo che la prossima collezione venga comprata prima che esca, perché in questo modo i vostri fan si sono uniti. Effettivamente è un idea geniale. Perché non è venuta a noi?>> Conclude Don dopo che le ho raccontato del mio incontro con Ryan omettendo l'argomento Tom.

<<Forse perché non vogliamo avere niente a che fare con la Ward's Company?>> Esclamo esasperata.

<<Sono d'accordo con te. Però questo è un elemento in più. Nel senso, avete collezioni differenti e tutto. Ma siete uniti da qualcosa di sottile, che può rompersi con niente>> Replica cauto.

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