Capitolo 54

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Continua a piovere da quasi due settimane e sembra che persino il tempo voglia prendersi gioco di me.

Ho promesso a Don che sarei tornata nella villa di Ryan per parlare con Hannah, ma di fatto, non l'ho mai preso in considerazione seriamente.
Se lei non mi vuole vedere, chi sono io per rovinarle quella poca felicità che ora le è arrivata? Nessuno.

Tutti i giorni tengo tutti i siti di gossip sotto controllo, voglio capire se Hannah ha intenzione di farsi vedere ancora insieme a Ryan.

E soprattutto se ha intenzione di spaccarsi nuovamente per me.

Per ora non ho visto niente di preoccupante a parte i siti in cui io guido come una pazza per arrivare alla villa di Ryan, un amore folle, scrivono i giornali.

La sua ricomparsa, in un certo senso, è arrivata al momento più giusto e sbagliato al tempo stesso: per quanto sia possibile, sto pensando di meno a Tom e Lily.

O almeno, mi sto convincendo di questo.

Dall'altro lato, rendersi conto di avere perso tutte le persone a cui tenevi, è straziante e ti logora dentro.

In momenti come questi, dove sono nell'attico a bere qualcosa di caldo guardando fuori dalla finestra, mi chiedo per quanto riuscirò a sopportare questa situazione.

Fino a quando, andrà avanti.
Fino a quando?

Rannicchio le gambe contro il petto e continuo a bere a piccoli sorsi la tisana. Più che tisana avrei bisogno di vodka.

Sento il mio cellulare squillare dall'altra stanza ma decido di ignorarlo. L'orologio nella parete segna le 23:07, qualsiasi cosa potrà aspettare domani.

Il telefono cessa di suonare ed io tiro un sospiro di sollievo, non ho voglia di parlare con nessuno adesso. Porto nuovamente la tazza alla bocca per bere l'ultimo sorso e il mio cellulare riprende a suonare. 

Adesso lo prendo e lo spengo una volta per tutte.

Mi alzo e, ancora con la tazza in mano, raggiungo il salotto dove recupero il telefono dalla poltrona.

Il nome che appare sul display mi fa gelare il sangue delle vene, Pediatria.

Quando premo per rispondere, sto già tremando. <<Pronto>> Sibilo.

<<Victoria Carrington?>>

<<Sono io>> Mormoro con voce tremante.

Vi prego, non anche lei.

<< Sarebbe meglio lei venisse in ospedale, la situazione di Liliana Parker è piuttosto critica, pensiamo che non supererà la nottata e >> Replica lei.

Deve aver detto altro ma non l'ho sentito a causa di un rumore assordante che me lo ha impedito. Mi guardo i piedi e vedo i cocci della tazza.

Un momento, era il rumore della tazza o del mio cuore?

<<Signorina mi sente?>> La voce dell'infermiera è più forte ora.

<<Arrivo subito>> Mormoro prima di riattaccare.

Non so nemmeno io come ci arrivo, in realtà.

Non ricordo di aver guidato e nemmeno di aver aspettato l'autista, so solo che scendo dalla macchina e due secondi dopo l'odore acre di ospedale mi sale fino al cervello.

Vedo i corridoi bianchi e subito dopo l'infermiera che mi guarda scuotendo la testa.

È finita.

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