Capitolo 5

7.8K 249 79
                                    

<<Perché dovrei fidarmi di te?>> Dico con tono diffidente. 

Seriamente, da quanto lui è qui, seduto accanto a me?

<<Se volevo farti sparire lo avrei fatto anni fa. Ora gioco in modo onesto>> Dice alzando le mani.

<<Sei disgustoso>> Dico acida mentre abbasso lo sguardo sul mio drink. 

 <<Sei sempre così simpatica. Dai voglio darti una cosa>>Scherza finendo col fissarmi quasi con tono supplicante. Quasi, perchè Ryan Ward non supplica nessuno.

Esito, non mi piace il suo atteggiamento. <<Sai che per nessuna ho speso così tanto tempo? Sei l'unica Vic.>> Sospira e fa un sorrisetto. 

Ahahahah, come no.

<<Forse perché quelle che frequenti tu non hanno una casa di moda?>> Alzo un sopracciglio in segno di sfida.

Fa per parlare ma lo fermo. <<Fermati prima che puoi, potresti pentirtene>> lo avverto.
So bene  cosa voleva sottolineare e io non lo permetto più a nessuno. 

Fa finta di cucirsi la bocca e si alza in piedi.
Mi porge la mano. <<Giuro, non mordo e non ci metteremo tanto>> Mormora facendomi cenno con la mano. 

Sospiro e alla fine cedo. <<Dieci minuti.>> Lo avverto mentre afferro la sua mano e mi aiuta ad alzarmi. 

Sono solo dieci minuti, posso sempre chiamare il mio autista in qualsiasi momento. Magari poi mi lascierà in pace.

Non lascia la mia mano finché non siamo fuori dal locale.
Individuo subito la sua Range Rover nera, di queste fattezze ce ne saranno solo un paio a Los Angeles.

Con un click la apre ed estrae dallo sportello una busta con una rosa sopra. <<Io non mi arrendo, non mi arrendo mai>> Sibila mentre me la porge.

 <<Non ti arrendi mai quando vuoi allargare il tuo patrimonio, giusto?>> Preciso. 

<<Sarebbe solo una conseguenza. Vuoi che ti riporto a casa?>> Mi propone. 

<<No, viene il mio autista e aspetto Claire.>> Rispondo e lui è già al volante.

Mette in moto. <<Ci si vede Carrington>> Mi fa un occhiolino e sfreccia via. 

Ma siamo seri? Ha perso totalmente il senno, se crede veramente che accetterò mai un minimo accordo con lui. Per fortuna che voleva portarmi a casa, non ho fatto tempo a rifiutare che era già partire. 

Alla faccia dell'uomo galante.

Io resto lì a guardare la sua macchina allontanarsi sul marciapiede.
Dopo neanche un minuto non la vedo più. 

Chiamo l'autista e porto a casa Claire, una mezz'ora dopo sono già dentro l'attico. 

È stato per poco tempo, ma ci ho provato. Lo farò più spesso, solo per me stessa. 

Anche se in verità, pensavo di sentirmi diversamente: mi aspettavo di tornare a casa stanca, felice e piena di vita. Ingenuamente pensavo che una serata in un pub potesse alleggerire tutto quello che porto dentro.

Ma la vita non va così, una serata non cancella anni trascorsi in un determinato modo. Una serata non cancella il vuoto che crea una persona.

Sposto le coperte a lato e poi mi copro.
Mi metto ad ascoltare il silenzio, ormai diventato troppo assordante dentro questa casa.

🍍🍍

La sveglia suona come al solito e mi trascino verso il bagno.
Quando esco dalla stanza sento il profumo delle brioches calde e quindi mi fiondo in cucina. 

DopotuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora