Capitolo 2

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Salire trenta piani con l'ascensore in silenzio mi mette tristezza: sento subito la mancanza di Claire e delle sue battute che mi illuminano le giornate.
Le due interviste di oggi sono andate bene così bene che avremo più sponsor del solito per la prossima sfilata.
Prendo le chiavi dalla borsa e appena apro la porta sento un caldo tremendo. <<Ma che diavolo sta succedendo..>> Dico ad alta voce.
Mi tolgo subito la giacca e i tacchi. <<Rose>> La chiamo. 

Sento dei rumori in cucina e presumo stia sistemando. <<Rose, cos'è successo? Perché fa così caldo?>> Chiedo cercando di stare calma.
<<Non lo so signorina, penso che l'impianto del condizionatore sia rotto>> Mi risponde in modo gentile.
Faccio un respiro e cerco di essere gentile anche io. <<Chiamerò subito un tecnico, grazie comunque. Quando hai finito puoi andare>> Mormoro facendo un sorriso. 

<<Va bene signorina>> Dice con un cenno con il capo.

Rose mi conosce da tanto tempo e conosce la mia storia. Per questo non si preoccupa dei miei continui sbalzi di umore. 

Prendo il telefono e chiamo il primo numero che mi appare appena digito su internet "Riparazione condizionatore Los Angeles". Mi rispondono subito e mi assicurano di essere qui tra un'ora. 

"Bene, speriamo facciano presto" penso mentre vado in bagno a togliermi i tre chili di trucco presenti sul mio viso. Vorrei smettere di truccarmi tanto.

Mi lancio sul letto e inizio ad usare il computer. Giusto per non pensare ai  34 gradi segnati dal termometro che ci sono in casa. 

Non ho quasi mai tempo di cercare il mio nome online e solitamente tendo a non farlo, le persone sono crudeli sui social.

Sento la porta chiudersi e deduco che Rose se ne sia andata. È un angelo quella donna, nessuno ha mai avuto così tanta pazienza come lei ne ha sempre avuta con me. 

I miei pensieri sono interrotti dal campanello che suona. Grazie al cielo è arrivato il tecnico. 

Ho ancora la jampsuit di questa mattina quindi sono abbastanza presentabile.
Apro la porta e mi viene quasi un colpo. 

Il fattorino.  Quello delle pizze, è davanti a me. <<Salve>> Mi saluta lui con un'aria divertita. 

<<Sul serio?>> Dico mentre mi esce una risata.

 <<Sai anche ridere? Pensavo di no dopo come mi hai trattato ieri>> Mi dice con un sorriso.

Faccio finta che non abbia parlato. <<Seriamente, perché sei qui?>> Dico con aria divertita.

<<Sono il tecnico che hai chiamato per il condizionare>> Mice alzando la cassetta degli attrezzi. No, vabbè. Mi viene da ridere

 <<Mi fa piacere che tutto ciò ti diverta. Sembra che tu non rida da un po'>> Mi fa notare lui. 

Mi sembra una situazione singolare, però qualcosa mi dici che devo fidarmi. Cioè alla fine sa riparare il condizionatore ed io più che un attico, ora vivo in una sauna. <<Entra>> Dico con un piccolo sorriso.

Spalanco la porta e lo faccio entrare.
Non so se sia veramente una buona idea e non mi convince molto il fatto che sia anche un tecnico. Magari è una truffa, o un ladro.

Mi sta confondendo le idee. 

<<Non male come attico>> Afferma appena entra e inizia a guardarsi attorno. 

<<Grazie... ora però potresti dirmi la verità? Prometto che non mi arrabbio>> Mormoro guardandolo divertita. Dai, ma chi ci crede.

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