Tutti dicono la stessa cosa: non c'è una cura sicura.
Dipende dai casi.
Tutti i siti parlano di probabilità e di eccezioni. Nessuna certezza.
E io mi conosco bene: l'incertezza uccide.
Al diavolo i casi, lei starà bene.
Deve stare bene.Ho prenotato una visita con un dottore molto famoso di New York.
Parlando con alcune mie conoscenze, mi hanno assicurato che lui è il migliore. Quello che lui potrà fare, lo farà.
Quel giorno e il successivo non sarò al lavoro perché li accompagnerò.
Resteremo lì una notte per non affaticare troppo la piccola con voli aerei troppo ravvicinati.Inoltre, New York e Los Angeles non sono vicinissimi, anzi, e loro non possono permettersi quelle cifre.
<<Tesoro tutto okay?>> Dice dopo un po' Rose mentre lava i piatti.
<<Perché non dovrebbe esserlo? Ho una vita perfetta>>Sbuffo.
<<Stavo pulendo il salotto e ho visto i fogli sparsi. Io non voglio farmi i fatti tuoi ma sono preoccupata...e..hai capito, no?>> Dice tutto di getto.
<<Rose, non sono per me. Tranquilla>> dico cercando di tranquillizzarla.
So che ha pensato immediatamente che la visita fosse per me.
Non dice altre e il suo silenzio, più di mille parole mi chiede di dirle dell'altro.
<<È per la sorella di Tom>> Ammetto.
Si volta con un piccolo sorriso. <<Quindi vi vedete ancora..>>Borbotta rallegrandosi.
Poi torna cupa. <<Sua sorella?>> Chiede mettendosi una mano sulla bocca.
<<Ha nove anni. Già>>Sussurro sciogliendo i capelli che mi coprono subito il viso.
Già.
<<Provera creatura..io..>>Farfuglia.
<<Già>> Ripeto mentre lascio la stanza.
"Sei truccata, dovresti rifare tutto da capo" dice una voce dentro di me che mi aiuta a ricompormi.
Mi vesto in modo meccanico e faccio nella stessa modalità tutte le altre azioni della giornata, senza prestare una particolare attenzione ma continuando a guardare le mail.
Sulle 14:30 mi arriva la conferma dei quattro biglietti aerei acquistati e sulle 18:00 anche l'ennesima conferma da parte dello specialista.
Deve essere un angelo caduto dal cielo dato che non mi ha ancora mandato a quel paese dopo che lo richiamo per la terza volta per sapere se è tutto confermato per domani.
"Non si preoccupi, Signorina Carrington, domani faremo un'analisi accurata." Mi ha ripetuto mentre io continuavo a farfugliare cose random che nemmeno ricordo.
Poi, richiamo l'Hotel e anche lì mi danno la conferma.
<<Victoria, hai sentito quello che ho appena detto?>> Sbotta Don.
La sua voce mi risveglia e alzo lo sguardo dal cellulare al suo viso. <<A dire la verità no, dicevi?>> Chiedo confusa.
<<Quando avete scattato queste foto tu e Ward?>> Esclama esasperato.
Inizia a sventolare il giornale davanti al mio naso così lo afferrò e guardo meglio le foto: ci siamo io e Ryan mano nella mano in una strada principale di Los Angeles scattata di sfuggita e un'altra ancora più mossa mentre beviamo un caffè ad un bar in cui vado raramente.
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Dopotutto
RomanceCOMPLETA É stato così meschino, dire che avrei voluto che lui non fosse un capitolo della mia vita ma l'intero libro?