Capitolo 22

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Mi terrorizza l'idea che loro si facciano opinione sbagliata di me.

Che non vadano oltre alla Victoria Carrington che tutti pensano di conoscere comprando le riviste.

Per una volta vorrei davvero piacere a qualcuno.

È un po' paradossale, no? Io che vengo giudicata da tutti, ogni giorno, mi preoccupo del pensiero di quattro sconosciuti.

Continuo a guardarmi allo specchio e a cambiare vestiti perché mi sento fuori luogo.

Io sono abituata alla cene di lavoro, dove posso tenere il mio muro di protezione alto e con tutta la mia arroganza che mi contraddistingue gestire le conversazioni.

Una serata fra amici, è tutta un'altra cosa: tu non devi avere paura del loro giudizio perché ti conoscono bene e devi essere te stessa.

Decido di mettere un semplice top viola con dei jeans ed i tacchi, che mi daranno la sicurezza che ora, proprio non ho. Appena finisco di mettere il mascara sento il campanello suonare e perdo di nuovo la calma.

Lentamente vado alla porta. Ho paura di cadere su questi trampoli.

<<Ehi>> Mi saluta un Tom stupendo.
Ancora più carino dell'ultima volta.

<<Ciao>> Gli sorrido.

Percepisco la sua agitazione nei suoi occhi. <<Miraccomando Vic, andrà tutto bene. Dirò che ci conosciamo e che siamo amici. Loro sanno della tua relazione con Ward ed io non voglio mettere la tua reputazione in pericolo. Sii te stessa però>> Dice facendo un lungo respiro.

<<Quindi un'arrogante senza precedenti?>> Dico per sdrammatizzare la situazione alquanto drammatica. Si fa per dire.

<<No, una ragazza complicata ma molto dolce>> Dice mentre si avvicina per darmi un piccolo bacio e glielo concedo.

Lo seguo in ascensore senza dire una parola e poi d'istinto lo stringo forte mentre siamo in moto, come se il vento ci volesse dividere e io volessi impedirlo.

Tom parcheggia la moto quasi davanti al locale. Mi prende la mano e inizia a camminare verso l'ingresso.

Io pero mi fermo e lui si volta. <<Sei certo che sia una buona idea?>> Chiedo quasi tremando.

Potrà sembrare una stupidaggine ma quest'uscita mi sta facendo andare fuori di testa.

<<Ehi, Vic. Tranquilla andrà tutto bene. Sono simpatici>> Dice per tranquillizzarmi.

Non volevo dirgli che ho paura, volevo fare finta che andava tutto bene ma non ce l'ho fatta. È stato più forte di me.

Quando vede che non mi sono tranquillizzata parla di nuovo. <<Vuoi che torniamo indietro?>> Chiede mentre mi accarezza una guancia.

<<No>> Dico fingendo un sorriso.

<<Posso farcela>> Aggiungo.

Ha fatto tanto per me, non posso non fare qualcosa che a lui fa piacere.

<<Allora, andiamo. Sicura?>> Dice di nuovo.

<<Si>> Confermo.

<<Quando vuoi andare via, dimmelo>> Precisa. Mi prende nuovamente la mano ed entriamo.

All'interno devono esserci 35 gradi perché sto già sudando.

Tom si fa spazio fra i tavoli e appena mi indica un tavolo in fondo, lascia la mia mano.

DopotuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora