Capitolo 47

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<<Mi spiace>>Inizia lei con un'aria da finta dispiaciuta <<oggi non si è presentato in ufficio. Magari deve fare delle dichiarazioni alla stampa>>Sussurra lei alzando le spalle.

Mi compare un sorriso nel momento in cui mi rendo conto dell'assurdità che hanno appena detto. Se lui stamattina non è venuto qui, non può avere avuto la foto in nessun modo.

Se non è qui è per altri motivi.

Comunque è pazzesco, Ryan vive qui dentro, una volta che ho bisogno di lui ha altro da fare.

<<Va bene, non fa niente. Ho il suo numero, digli che sono passata>>Sibilo.

<<Paura?>> La voce di Chloé mi fa fermare e voltare subito verso di lei.

<<No, solo odio chi prova a toccare ciò che è mio>>Replico prima di lasciare questo edificio.

Se mi fosse capitata tra le mani una ragazza come lei quando ero in orfanotrofio, le avrei strappato tutti i capelli, cosa avevo da perdere? Il problema è che ora ci sono troppe cose in gioco.

Dico all'autista di riportarmi a casa, una volta che sarò lì chiamerò Ryan e gli spiegherò la situazione.

Aspetterò anche l'arrivo di Tom così da decidere cosa fare, magari poi andiamo da Lily insieme.

L'autista mi saluta con sorriso ed io esco dall'auto.

Mentre sono in ascensore sblocco il telefono e vedo mille chiamate di Don, cosa sarà successo ora?

Cerco il suo numero in rubrica e cerco le chiavi per entrare in casa.
Sfioro la porta e si apre da sola.

Giusto, avevo lasciato le chiavi sotto allo zerbino per Tom.

Chiudo la chiamata di Don ed entro <<Hai fatto presto, non sono passate nemmeno due ore>>Mormoro mentre entro nell'attico e chiudo la porta dietro di me.

<<Già, prima del previsto, Victoria>>Mormora una voce che non è sicuramente quella di Tom.

Mi volto di scatto e trovo Ryan seduto sul divano con una bottiglia di vino in mano.

<<Scusa, volevo aspettarti ma dato che tardavi mi sono servito da solo>>Mormora iniziando a bere dalla bottiglia.

<<Ti stavo cercando>>Inizio ma poi mi blocco <<un momento, cosa ci fai tu a casa mia?!>>Sbotto.

<<Sono al corrente delle foto, pensavo volessi spiegarmi come stanno le cose>>Replica lui continuando a stare comodamente stravaccato sul divano.

<<Noi non stiamo davvero insieme, non ti devo delle spiegazioni>>Dico avanzando verso di lui nel salotto ma lui non fa una piega.

<<E invece sì che me le devi, potevano rovinarmi queste foto>>Borbotta e poi continua a bere.

<<Perché ti vedo stranamente tranquillo?>>Chiedo con diffidenza.

Pensavo di trovarlo come una furia e invece beve tranquillamente un litro di vino alle dieci di mattina come se niente fosse.

<<Perché a tua differenza Carrington, sono furbo e so esattamente cosa fare. Comunque immagino che lui non sappia di noi>>Fa spallucce e io inizio a scaldarmi.

Faccio per rispondere ma qualcuno mi precede.

<<Cosa devo sapere?>>Sento la voce di Tom alle mie spalle e io mi volto a guardarlo.

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