Capitolo 30

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Mi volto di scatto, seria e lei si ferma. <<In cosa sono cambiata ad esempio?>> Chiedo.

La mia è una domanda seria perché io non ho avvertito particolari cambiamenti nella mia personalità.

<<Non mi hai mai detto che mi consideravi tua amica>>Ammette con un sorriso, non so se è per tristezza o per una leggera felicità.

So di essere un disastro e questo lo conferma.

È con me tutti i giorni e accetta tutti i miei scleri senza fare una piega.
Chi altro lo farebbe? Nessuno, neanche per tutto il denaro del mondo. Non come lo fa lei, almeno.

Le sfioro la spalla e mi rendo che questo è tutto il mio affetto nei suoi confronti o con le persone in generale.

Un tocco alla spalla.
Assolutamente ridicolo.

Dall'espressione "persone in generale", però, ho imparato ad escludere Tom.

<<Certo che sei mia amica. Dentro di me l'ho sempre pensato>> Accenno un sorriso.

Lei in tutta risposta batte le mani compiaciuta. <<Ma non potevi incontrare Tom due anni fa?>> Esclama con voce stridula.

<<Per fortuna che non ascoltavo te che volevi che andassi al ristorante.>> Ridacchio.

Apro la porta e usciamo. <<Pizza a domicilio a vita>> Strilla.

🍍🍍

<<Torno tra un minuto con gli antipasti>> annuncia il cameriere mentre riempie per la seconda volta il bicchiere di tutti.

Claire è seduta alla mia destra, mentre alla sinistra ho l'amministratore delegato che ha iniziato a lavorare con me per primo.
Una sorta di braccio destro in teoria, ma in pratica non lo è.

Soltanto il primo a cui ho venduto una percentuale delle azioni diventando mio socio.
È stato sempre dalla mia parte, una sorta di sicurezza,

ma solo Don viene considerato il mio braccio destro.

Invece davanti a me ho Kessy e, diavolo già non sopporto più la sua voce stridula. Spero vivamente che sua padre stia sempre bene d'ora in poi per le riunioni e pranzi di lavoro.

Pensare che, un giorno, le azione di suo padre alla Carrington's diventeranno sue, mi viene il mal di testa.

<<Quindi le modelle per questa sfilata sono già state scelte?>> Strilla lei mentre beve, ancora.

<<Non tutte dobbiamo ancora selezionare nuove ragazze. Ci mancano cinque ragazze>> Rispondo io.

<<Avete già in mente qualcuna?>> Cinguetta di nuovo.

<<A dire la verità no, vero Signorina Carrington? Tra una settimana ci saranno i provini>> Risponde il signor Reed, che  poi si mette a parlare con il tipo accanto di cui mi sfugge il nome ora.

La guardo con diffidenza mentre tutti altri parlano fra di loro.
Forse non se ne accorti, al diavolo anche se ne fossero accorti. Di lei non mi fido.

<<Ah capisco, chissà quante ragazze arriveranno>>Dice lei ancora con il calice in mano.

Già, chissà a quante ragazze dovrò dire dire che non sono state scelte e rovinare il loro sogno.

<<Ma verranno assunte per più sfilate?>> Chiede poi.

<<Solo per questa>>Scuoto la testa.

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