Capitolo 2

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Non so quanto tempo sia passato, nemmeno quante lacrime ho versato. So solo che adesso un vento forte mi sferza il viso, ho freddo, sono congelata fino alle ossa. Ma a me questo non dispiace, mi piace poter essere al contatto con la natura. Mi alzo in piedi e guardo il mare infrangersi contro gli scogli. Mi giro a guardare per un'ultima volta il parco, il posto che mi ha accompagnata per tutta la vita. Adesso voglio farla finita. Non ne posso più di vivere questa vita incompleta, non ne posso più di svegliarmi alla mattina sapendo che non sarò mai felice. Io sono destinata alla tristezza e al dolore per sempre. Preferisco quindi andare all'Inferno subito così almeno potrò soffrire con le altre anime.

Cammino lentamente verso la scogliera, il vento mi sferza il viso e mi fa muovere il vestito leggero che indosso. Lo sento sussurrare come quando mia mamma mi cantava la ninna nanna. "Mi dispiace" sussurro. E mi lancio nel vuoto.

Provo quasi una sorta di gioia, sento leggerezza, mi piace essere trasportata dal vento, sentire quanto può essere letale. Sembro quasi io. Faccio soffrire, ma sembro anche fragile con il mio faccino dolce e insicuro. So che farò del male ai miei genitori, ma sono sempre stata un peso per loro.

Inizio flashback

"Beth. Non te lo chiederò un'altra volta. Fammi vedere quel maledetto braccio." dice mio padre furioso, ma con voce ferma.

"N-non ho n-niente" singhiozzo.

"Tesoro, vogliamo solo aiutarti" dice mia madre.

"No, v-vi sto s-solo rovinando la v-vita, sono un p-peso, sto dimagrendo sempre di più, io m-mi odio!"

E così scappo in camera, in preda ad una crisi isterica. Prendo fogli e penna e mi sfogo scrivendo. Miracolo, domani nevica. Di solito mi tagliavo quando ero in questa situazione.

E poi li sento. Urla, schiaffi, botte e piatti in frantumi. Mio padre crede che mia madre non mi ha mai insegnato niente e quindi è colpa sua se credo questo di me. Comincio ad ascoltare ciò che dicono.

"AGNES! NON VORRAI MICA LASCIARLA DA SOLA! SEI SOLO UN'INCAPACE!" un altro schiaffo e sento mia madre singhiozzare.

"HO CERCATO DI AIUTARLA.."

Sento qualcuno che sbatte la porta, il rombo di un auto e poi silenzio totale. Mio padre non tornerà mai più. Tutto solo per colpa mia.

Fine flashback

Sento il tonfo del mio corpo contro l'acqua e comincio ad affondare. Non cerco di lottare, non cerco di salvarmi, penso solo a quanto dolore ho provocato a mia mamma e a quanto dolore provo assieme a lei, in un silenzio che mi logora la mente. Lentamente e con qualche difficoltà, mi alzo la manica, mi prendo il braccio e tocco i tagli per ricordarmi tutti gli errori in questi ultimi attimi della mia inutile vita. Inspiro a pieni polmoni l'acqua e sorrido pensando che tutto questo finirà tra meno di un minuto. Chiudo gli occhi assaporando la felicità del momento fin quando non sento una mano calda e forte trascinarmi via dal tepore che mi ero appena creata.

*Spazio autrice*

Suspanceee. Lo so, sono cattiva ihihih. Ok, la smetto.

Chi sarà la persona che salva la nostra protagonista? Riuscirà la protagonista a superare i demoni del passato e del presente?

Un bacio, Maddy❤

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