Capitolo 35

20 2 1
                                    

Vedo mia sorella, le corro incontro, la sto per abbracciare e lei se ne va. Cado a terra e scoppio a piangere. Comincio a tagliarmi, non ci sarà nessuno lì, a salvarmi. Sono sola. All'improvviso una mano si appoggia sulla mia spalla. È congelata, bianca, cadaverica. Alzo lo sguardo e la vedo: bellissima quanto terrificante, ha un cappuccio in testa in cui nasconde anche la faccia e una falce nera. Sto andando verso la Morte quando....

Mi siedo di scatto sul letto. Delle gocce di sudore mi scivolano lungo il collo e sulla schiena facendomi rabbrividire. Jonathan mi abbraccia forte e mi calmo sentendo il suo battito regolare.
"Shhh, va tutto bene piccolina" sussurra accarezzandomi la schiena.
Ci stendiamo sul letto e lo guardo. Lui mi bacia e ricambio accarezzandogli le labbra con la lingua. Il suo respiro accellera e mi guarda tutta. Penso a quel giorno, vicino al lago, quando mi ha guardata davvero per la prima volta. Ci sorridiamo e mi fa un succhiotto sul collo. Continuiamo a coccolarci per un'ora finché non mi addormento.
Vengo svegliata a causa della luce del sole e sorrido guardando Jonathan ancora addormentato. Così gli bacio lentamente la guancia per non svegliarlo. Lui sorride e apre gli occhi.
"Questo sì che è un risveglio coi fiocchi" mi accarezza le guance allargando il suo sorriso stupendo "E tu sei così sexy di prima mattina"
Gli tiro una pacca sulla spalla
"E tu sei sempre un pervertito!" Scoppio a ridere e gli bacio la fronte.
Mi alzo, comincio a prepararmi per la scuola e in quel momento suona il campanello. Vado ad aprire, visto che sono la più vicina alla porta. Mi salta il cuore in gola e inizio a tremare.
"Sapevo di trovarti qui, sorellina" sorride e fa un ghigno. Le parole mi muoiono in gola, sto per indietreggiare quando Catherine mi prende con forza trascinandomi alla scogliera. Cerco di sottrarmi alla presa ferrea sul polso, ma invano.
"SMETTILA DI RIBELLARTI!" urla mia sorella.
"Dammi un motivo valido per cui non farlo"
In risposta, mi prende braccio e scalcio forte. Mi tira dei pugni sugli stinchi, ma non demordo. Non la riconosco più, pensavo che all'inizio lei volesse vedermi. E invece no. Volevano solo farmi il lavaggio del cervello per poi perdonare mio padre e, dal momento che non mi hanno convinta, sono passate alle maniere forti. Io non perdonerò mai quel porco. MAI. Solo che ora, tra le braccia di mia sorella, capisco i cambiamenti subìti e di questi ne ho paura perché non ho la più pallida idea di che cosa voglia farmi.

Save me forever🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora