Capitolo 25

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Jonathan si gira verso di me e mi accarezza un fianco. Piccole scariche mi attraversano tutto il corpo e mi appoggio sul suo petto. Sento il suo cuore battere all'impazzata, capisco che gli faccio lo stesso effetto che lui fa a me. Sorrido e mi accoccolo contro di lui. Jonathan mi accarezza i capelli con la mano libera e l'altra scende sul mio sedere. Gli accarezzo il braccio e traccio dei piccoli cerchi. Lui sorride e mi prende in braccio. Ci rivestiamo e mi fa sedere sopra le sue gambe e mangiamo la pizza, ormai fredda. Lui mi fissa e io arrossisco. "Devo dirti una cosa.." sussurra alle mie orecchie "Voglio raccontarti la mia storia"

Mi allontano quanto basta per guardarlo negli occhi. "Non devi farlo, se non vuoi"

"Ma io lo voglio" mi bacia "Tutto è cominciato a causa di mio padre. Era un alcolizzato, non se ne rendeva conto. Al pomeriggio andava al solito bar e rincasava sempre tardi. Io ero molto legato a lui e lo aspettavo sempre con la mamma, ma quando tornava a casa barcollava e cominciava a picchiarla. Io cercavo sempre di dividerli, ma non ci riuscivo avevo solo 10 anni.. poi quella sera cambiò tutto. Arrivò a casa verso mezzanotte, io e la mamma ci stavamo facendo il solletico e, quando arrivò papà, si infuriò. Cominciò a schiaffeggiare la mamma e poi se ne andò per sempre. Lei ne rimase distrutta, io cerco ancora oggi di fare del mio meglio per tirarla su.. ma è cambiata.. non sorride più.. io non riesco a vederla così ed è per questo che sono così.. stronzo. Tutta la rabbia che provo verso mio padre la scarico sugli altri. Prima di incontrare te, non mi fregava di niente, volevo solo dimenticarmi di quell'uomo che ha rovinato le nostre vite.. e io non sono tanto diverso. Poi sei arrivata tu.. e hai stravolto tutto.."

Mi accarezza il naso con le labbra e mi scivola una lacrima sulla guancia "mi dispiace così tanto alla fine non siamo poi così diversi.. io ti capisco molto di più di quello che credi"

Lui mi asciuga la lacrima con il pollice

"Ed è per questo che.."

"Ci tagliamo" concludo. Appoggio la testa nell'incavo della sua spalla e sospiro. Non mi aspettavo che si aprisse con me e mi facesse vedere i suoi incubi, i suoi mostri, i suoi demoni e fantasmi. Non aspettavo che fossimo così simili. Lo amo così tanto che mi viene voglia di proteggerlo da tutto, so cosa si passa, anche io ne sono rimasta distrutta dalla scomparsa di mio padre e, se mai me lo ritrovassi davanti, non so cosa succederebbe. Sinceramente ne ho tanta paura. Deglutisco e scaccio i pensieri.

"Adesso non pensare al passato. Ci sono io" sussurro. Lui mi accarezza il collo e rabbrividisco.

"Quanto amo la tua reazione quando ti sfioro" sorride malizioso e io ricambio il sorriso. Mi bacia appassionatamente e mi tocca il sedere con le mani.

"Mi fai impazzire, Elizabeth Wright"

"Anche tu, Jonathan Harris ed è per questo che voglio portarti nel mio posto preferito"

Lui mi sorride, si alza e mi prende come un sacco di patate

"NON SAI QUANTO MI RENDI FELICE!!!" urla.

Scoppio a ridere e gli tiro una sculacciata. Quanto amo la sua risata. Quanto amo lui.

*spazio autrice*

ECCOMIIII!!

vi sono mancata tesori? Non sapete quanto mi mancava scrivere, spero di riuscire ad essere più costante, questa storia mi sta piacendo davvero molto e in molte parti ho messo anche la mia storia. Spero che vi piaccia. Vi ricordo che se vedete errori ortografici e della sintassi, non esitate a correggermi. Voglio migliorare sempre di più.

A presto, Maddy💞

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