Capitolo 27

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"Tu stai scherzando spero"
Affermo con le lacrime agli occhi. Ho una voce stridula, ma non mi importa. Non mi importa se in camera mia ci sia il mio ragazzo e mi vede in queste condizioni. Mi importa solo del fatto che mia madre ha fatto una scelta al posto mio e non mi ha detto nulla fino ad adesso.
Mi ha detto che andrò una settimana in Italia per recuperare i rapporti con mio padre. Ma non voglio recuperarli, è stato lui a lasciarci e ne paga le conseguenze.
"L'ho fatto per il tuo bene" mormora
"PER IL MIO BENE! È STATO LUI A LASCIARCI PORCO CRONO!"
Urlo in preda ad una crisi isterica. Tiro un pugno sul muro e la mia pelle si squarcia. Quanto mi mancava quella sensazione di dolore provocata da me. Sinceramente non sento nulla. Sento solo il mio cuore rompersi in mille pezzi, cadere a terra e sanguinare fino alla morte. Guardo in cagnesco mia madre e mi avvicino a lei.
"Digli pure che io un aereo non lo prendo per lui. Digli pure che sono un fallimento, tutto ciò che vuoi, ma per adesso non lo voglio tra i piedi"
"Ma lui vuole rimediare all'errore.."
"NON GLI È MAI IMPORTATO DI ME, SENNÒ MI AVREBBE AIUTATA AD USCIRNE! HO SEMPRE DOVUTO AFFRONTARE TUTTO DA SOLA!"
"Non stai ragionando" dice incrociando le braccia sul petto.
Mi sto per fiondare contro di lei, quando due braccia muscolose mi fermano. Mi divincolo e tiro a Jonathan dei pugni sul petto.
"LASCIAMI!!"
Lo guardo piangendo e mi tappa la bocca. Sento la faccia andarmi a fuoco e mi agito tra le sue braccia.
"Puoi dirle cose di cui puoi pentirti, e non lo voglio"
Mi agito ancora di più.
"Chi è lui? Che ci fa in casa nostra?" Urla mia madre.
"Sono il suo fidanzato, sentivo delle urla e ho pensato che avesse bisogno di me. La porto in camera e la faccio calmare"
"TU NON HAI IL DIRITTO DI STARE QUI, STRONZO! VATTENE, NON CI SERVI"
Riesco a divincolarmi con uno strattone e guardo con occhi di fuoco mia madre.
"L'ho invitato io e voglio che rimanga se non vuoi che muoia. Ormai è l'unica soluzione"
Dico guardando il pavimento. Stringo i pugni e sento la pelle romeprsi ancora di più e il sangue che scorre. So che la ferisco e so anche quanto ci rimarrà male, ma nessuno può trattare così il mio ragazzo. Nessuno.
"Prova solo ancora a trattarlo così e non mi vedi più. Non sai niente di lui e non puoi.."
Jonathan mi prende di peso e mi divincolo ancora una volta.
"METTIMI GIÙ, NON SIA QUANTE COSE VORREI DIRLE CAZZO!"
Le lacrime ormai fanno a gara per arrivare al mento e appena mi mette giù, prendo la collana con la lametta e me la rigiro tra le mani.
"Non cambierò mai. Sono solo uno schifo di disastro, un errore, una che crea solo casini"
Affondo la lama nelle cosce e il sangue esce copioso. Jonathan mi si butta addosso, prende la lametta e la lancia fuori dalla finestra.
"Non farlo amore. Ci sono io qui. Ci sono io piccola"
Cedo e piango come non mai. Tutto lo stress, i pensieri e preoccupazioni scivolano via da me come gocce di pioggia. Continuo a singhiozzare finché non vedo tutto nero e perdo le forze.

*Spazio autrice*
Vi sta piacendo la storia? Vi aspettavate questo colpo di scena?
Maddy💋

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