Capitolo 26

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Come ogni giorno, scavalco la staccionata e mi siedo con le gambe a penzoloni sulla scogliera che amo tanto. Jonathan mi si avvicina e mi cinge i fianchi.
"Questo è il posto che amo di più" sussurro "raccoglie tutti i miei demoni e ricordi negativi. Sono venuta qui il giorno in cui i miei hanno scoperto che mi tagliavo e mio padre se n'è andato di casa prendendo anche mia sorella. Sono venuta qui ogni volta che mi prendevi in giro, ogni volta che volevo tagliarmi. Venivo qui perché volevo trovare il coraggio, un giorno, di buttarmi. E l'ho fatto. Volevo mettere fine a tutto quell'inferno. Non aveva per niente senso. Sei tu che hai dato senso a tutto"
Mi giro e lo guardo negli occhi. È stupito e mi abbraccia forte.
"Adesso ci sono io piccola"
Mi scivola una lacrima e lui mi bacia
"Tuo padre adesso dov'è andato?" Chiede
"È tornato a casa dei miei nonni, in Italia, a Verona..la città dell'amore"
Tiro su col naso e lui mi accarezza le braccia. Guardo il mare che si stende infinito davanti a noi e mi accascio tra le braccia di Jonathan. Con lui mi sento protetta, al sicuro.
Il vento ci sferza il viso e lo sento tirare da tutte le parti, ma non sento freddo. Sento solo il contatto tra i nostri corpi, il respiro caldo del mio ragazzo sul collo e le sue labbra che mi baciano tutta. Lui mi prende in braccio e comincia a farmi il solletico. Non credo di aver mai riso così tanto in vita mia.

"Nononono, tu devi dirmi TUTTO signorina" dice Alexa dall'altra parte del telefono. Sorrido e le racconto tutto.
"NOOOOO TU STAI SCHERZANDOOO"
"Sisì, mi sta crescendo anche il naso, come Pinocchio"
Scoppio a ridere e immagino la sua faccia buffa
"Sai che sei fantastica vero?" Mi chiede all'improvviso seria
"Mai quanto te, scleratrice"
Lei ride e rimaniamo per tutta la sera a chiacchierare fino a quando non sento dei strani rumori alla finestra e riattacco.
Mi affaccio e vedo Jonathan sorridermi. Non riesco a dirgli di rimanere lì che si arrampica sull'albero pieno di fiori colorati e profumati che me lo ritrovo davanti.
"Se vuoi ammazzarti, bastava la scogliera sai"
"Mi mancavi già" sussurra
Mi sciolgo completamente e lui mi bacia sporgendosi dal ramo. Arrossisco e mi scosto. Lui fa un salto e atterra in camera mia.
"Non ti facevo così atletico"
Gli faccio un sorriso malizioso e scoppia a ridere. Mi prende per i fianchi e mi si avvicina. I nostri nasi si sfiorano e mi guarda negli occhi.
"Non ti sei lamentata però"
"Così mi spiazzi" gli faccio il broncio e mi bacia mordendomi il labbro. Quando finiamo di baciarci, andiamo sul letto e lui mi fa le coccole. Mi bacia il mento e poi comincia ad andare sempre più giù. Mi tremano le gambe e il solito uragano sullo stomaco minaccia di farmi perdere la poca razionalità che mi rimane. Mi viene solo da strappargli i vestiti di dosso e baciarlo tutto. Mugolo e lui sorride. Lui continua a baciarmi e ansimo chiamandolo per nome. Lui mi tappa la bocca e fa un ghigno. Lo guardo negli occhi e cerco di respirare profondamente. Gli mordicchio la mano e lui la scosta. Il momento viene spezzato dalla voce di mia madre che mi chiama dalla cucina.
"Lasciami riprendere fiato e calmarmi, sennò non riesco  nemmeno a scendere dal letto"
Lui ride e mi bacia dietro l'orecchio.
"Ti amo piccolina"  sussurra sensuale.
"Ti  amo anch'io stupido" gli mando un bacio volante e scendo dal letto sorridendo.
"Ti aspetto qui, amore. Vai" mi strizza l'occhio e mi incammino verso la cucina.

*Spazio autrice*
Eccomi con un altro capitolo💓
Forse è molto corto, ma volevo mettere un po' di suspence AHAHAHAH
Secondo voi, cosa vuole la mamma della protagonista?
Non sapete quante idee ho tra la testa per questa storia e sinceramente ne vado fiera🥰🥰
A presto,
Maddy💕

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