Campanellino è la fata di Peter Pan.
Viene descritta come una comune fatina che aggiusta pentole e bollitori da qui il suo nome "Tinker Bell". Qualche volta si dimostra maleducata e vendicativa soprattutto nei confronti di Wendy, gelosa delle speci...
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Quando scendiamo dai tronchi cerco di asciugare i capelli, legandoli nel modo migliore possibile.
«Vi siete fatti la doccia, praticamente.» dice Adriano ridendo, notando anche la maglia completamente bagnata di Niccolò. «Che avete combinato?»
«Un tronco si è bloccato e ci siamo schiantati completamente contro e l'acqua è finita ovunque.» risponde Niccolò ridendo, indicando la mia maglia che ancora gocciolava.
«L'uomo qui presente mi ha usata come scudo.» dico ironicamente, spingendolo quando cerca di avvicinarsi. «Ma vafancul.» sussurro quando porta la mano sotto il mio mento così da bloccarmi e lasciarmi un bacio alla guancia.
«Venite qui, ci sta un percorso con dei fiori e piove dell'acqua profumata, è bellissimo.» dice una ragazza, la fidanzata di un amico di Niccolò.
«Dell'acqua profumata?» sussurra Niccolò ridendo, facendole poi il verso. «È tutta scema.» commenta poi, portando il braccio sulle mie spalle, ormai d'abitudine. Arrivammo a questo percorso, che era praticamente un piccolo corridoio creato in un parco con delle rose e cadeva pochissima acqua dagli archi.
Mentre tutti i suoi amici fidanzati passavano e si facevano fare una foto con lo sfondo delle rose, io decisi di prendere per mano Niccolò ed Adriano, che intanto faceva un video su Instagram, e camminare insieme a loro. Facemmo anche noi il selfie, entrambi mi diedero un bacio sulla guancia, lasciandomi a me nel centro.
«La foto più bella.» commento appena la ricevo sul mio cellulare per pubblicarla subito su Instagram.
«Questa è la seconda foto che posti su Instagram in cui ci sono io.» commenta Niccolò mentre modifico la foto ed annuisco. «Chi ti scrive?» domanda quando il mio cellulare continua a vibrare.
«È Azzurra che commenta le foto.» rispondo, facendogli notare le varie notifiche. «Geloso?» domando ironica, ma non ricevo risposta. Quando mi giro verso di lui, non lo trovo più al mio fianco e mi giro verso Adriano, che alza le spalle. Dopo poco, torna vicino a me e con una rosa. «Grazie.»
«Di niente.» dice lasciandomi un bacio molto vicino alle labbra, portando poi di nuovo il braccio sulle mie spalle. Resto in silenzio per un po' di tempo e mi lascio guidare da Niccolò, intanto ci avviciniamo alle bancarelle per comprare dei ricordi e prendemmo dei gelati. Rimasi seduta per tutto il tempo in silenzio, mentre tutti gli altri parlavano, non riuscendo ad entrare in nessun modo nella loro conversazione, non che lo volessi. Le mia mano era intrecciata a quella libera di Niccolò, che con l'altra teneva la sigaretta, le nostre sedie erano praticamente attaccate e avrei tanto voluto capire perché mi teneva così vicina a lui. Verso le sei e mezza del pomeriggio decidemmo di tornare a casa, dato che dopo le foto pubblicate iniziavano ad arrivare sempre più fan. In macchina, come prima, eravamo solo io e Niccolò, solo che il silenzio ora regnava nella macchina, dovuto anche alla mia stanchezza. Misi in riproduzione casuale tutte le canzoni di Niccolò e chiusi gli occhi, dato che non riuscivo a tenerli aperti.
«Sei una compagna di viaggio terribile.» ammette mentre siamo completamente fermi nel traffico e mi scuote. Cerco di prendere la sua mano per fermarla, ma appena riesco a prenderla lui incrocia di nuovo le nostre dita e la porta sul cambio, così da far partire la macchina. Sorrisi scattando velocemente una foto, volendo ricordare questo momento per sempre, mi sentivo bene, felice, non pensavo a nient'altro.
«Sono stanca.» sussurro strofinando i miei occhi, portando poi la mano libera sul suo braccio, tracciando i contorni dei suoi vari tatuaggi. «Tu non sei stanco?»
«Si, ma devo guidare.» risponde ridendo, fermandosi di nuovo per il traffico. Sospira, cercando le sigarette nella sua tasca con la sua mano libera. «Qui si fa nera la situazione.» dice tirando il freno a mano, cercando di rilassarsi.
«Lo sai che non ho la patente?» domando cercando di distrarlo. Lui si gira curioso verso di me e ride. «Dovresti insegnarmi.»
«Sarei il peggior istruttore del mondo perché mi incazzo un sacco, però potrei fare un'eccezione per te.» dice, prima di mettere in modo di nuovo l'auto e partire.
Una volta passato il traffico decidi di postare la foto fatta prima su Instagram, dove si vedevano chiaramente le nostre mani intrecciate.
@tinkerbell: Si sta bene così, con gli occhiali da sole, con le mani incrociate sul cambio e il piede sull'acceleratore. @ultimopeterpan