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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Ti tengo la mano.

31 agosto 2019Milano Rocks

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31 agosto 2019
Milano Rocks.

Guardai Niccolò allontanarsi per prendere altre birre e spostai lo sguardo su Adriano che intanto stava accanto a me con lo sguardo fisso sul cellulare. Avevo immaginato questa scena per giorni e volevo trovare il coraggio di chiedergli chi diamine fosse quella ragazza che piaceva a Niccolò. Mi avvicinai a lui lentamente ma mi vide e posò il cellulare.

«Hai la faccia di qualcuno che ha bisogno di sapere qualcosa.» dice, incrociando le braccia al petto. Sospirai, guardando Niccolò che già tornava verso di noi.

«Chi è questa ragazza che piace a Niccolò?» domando velocemente dando le spalle a Niccolò che intanto si avvicinava. Guardai Adriano come se lo stessi supplicando e sbuffo quando sorride.

«Siete degli ingenui, oppure stupidi.» ammette ma prima che potessi dire qualcosa Niccolò poggia il braccio sulle mie spalle, facendomi girare verso di lui. «Ecco che inizia.» dice quando sale Billie Eilish sul palco. Il concerto continua in tranquillità, oltre le mie lacrime durante i Twenty One Pilots. «Andiamo a mangiare?»

«Ovvio, sto morendo di fame.» ammette Niccolò incrociando le nostre mani, così da tirarmi più facilmente tra la folla. «Guidi tu.» dice dando le chiavi ad Adriano.

«Mi metto io dietro che stendo le gambe.» dico avvicinandomi velocemente all'auto, aspettando di aprire la portiera. Appena salgo, poggio la schiena contro la portiera e sfilo le scarpette così da stendere le gambe. Mentre Adriano guida tra il traffico, Niccolò porta le mani dietro il poggia testa così gli schiaccio il cinque, ma lui mi trattiene la mano, tenendomela per tutto il viaggio. Appena entriamo nel ristorante alcuni chiedono la foto, trattenendo Niccolò, mentre noi ci sedemmo al tavolo.

«Allora?» domando ritornando al discorso precedente, aspettando che Adriano mi dica qualcosa. «Parlami Adriano!»

«Qui fanno una deliziosa carbonara.» afferma guardando il menù, lasciando il tempo che tornasse Niccolò: che stronzo. «Speriamo di mangiare presto, sto soffrendo.»

«Eccola.» indica Niccolò la cameriera che si avvicinava con un piccolo pezzo di carta. «Ciao.» la saluta prontamente quando nota che quasi vuole scoppiare a piangere.

«Scusami, non dovrei.» dice asciugando le lacrime sotto agli occhi e mi ricorda molto me, quando ho realizzato di avere Niccolò proprio davanti a me. Lui firmò velocemente il suo foglio di carta e fecero un selfie, poi lei prese i menù e prese le ordinazioni.

«Buonissima la carbonara qui.» commenta Niccolò sedendosi accanto a me. Mentre cenavamo Niccolò ed Adriano parlavano degli impegni che avrebbe avuto dagli inizi di ottobre e li lasciai fare, senza intromettermi anche perché ero completamente distrutta dal concerto e la mia voce stava svanendo. Resto per la maggior parte del tempo con il mento poggiato sulla mia mano guardando i dettagli del ristorante, a riprendermi dai miei pensieri stanchi furono dei numerosi flash che intravedevo dalla vetrata difronte a noi, che sembrava non infastidire Adriano e Niccolò, quasi non l'avevano visto. Mi girai verso questi flash e notai una folla di ragazze che aspettavano Niccolò.

«Abbiamo un problema.» commento tirando Niccolò per il braccio, così da farli girare entrambi. Adriano, quasi come se fosse abituato alla situazione, chiamò i carabinieri per riuscire ad uscire dal ristorante senza problemi.

«Il problema non è piccolo, saranno cento persone.» dice Adriano alzando gli occhi al cielo, lasciando intendere che loro non volessero per niente venire. «Come facciamo ad uscire se sono davanti la porta?»

«Posso parlare io con le ragazze, se fai una foto di gruppo in cinque minuti siamo fuori.» dico con la voce bassa a Niccolò, che annuisce. Mi alzo velocemente dal tavolo e raggiungo le ragazze fuori il ristorante, che subito urlano. «Ragazze, per favore ascoltatemi che già non ho voce.» dico ridendo, mettendomi proprio al centro del gruppo. «Noi ora dobbiamo uscire, se per cortesia vi mettete in gruppo facciamo le foto così siete contente voi e lui, che è stanco. Vi va?» domando, cercando di farmi ascoltare con la mia voce bassissima.

«Va bene.» rispondono in coro tutte, dopo pochi secondi ed io sorrido soddisfatta, tornando dentro.

«Si sono messe in gruppo, ti fai un paio di foto veloci e sei fuori, niente carabinieri.» dico, facendo sorridere entrambi ed Adriano chiude la chiamata con i carabinieri, ormai stanco di discutere. Mentre Niccolò esce con Adriano io incarto il mio dolce per mangiarlo dopo e poi esco, notando con piacere che nessuno stesse urlando oppure dando fastidio, facendo sorridere Niccolò. In pochissimi minuti ci infiliamo di nuovo in auto e le ragazze sembrano tutte contente.

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora