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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Scusate per il ritardo ma ero in vacanza e non ho avuto tempo per correggere il capitolo, ora si torna a pieno ritmo!
Ecco a voi, fatemi sapere!

Mi hai pizzicato il capezzolo!

Non avevo mai realmente capito cosa significasse poter essere riconosciuti per strada fino ad oggi

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Non avevo mai realmente capito cosa significasse poter essere riconosciuti per strada fino ad oggi.
Camminare con Niccolò per la prima mezz'ora era stato normale, ero solo io che mi fingevo una guida turistica con il mio fidanzato che faceva finta di ascoltare quando in realtà aspettava solo che chiudessi la bocca per baciarmi oppure per farmi video e foto stupidissime, ma non era solo questo.

Niccolò non era solo il mio fidanzato, era Ultimo e me ne sono resa realmente conto in quel momento. Le persone formavano due gruppi dietro di noi e iniziavano dirette su Instagram, facevano foto, video e soprattutto urlavano.

Inizialmente eravamo felici, era divertente parlare anche con loro, scoprire cosa pensavano di noi ma ho capito solamente dopo cosa significava quando hanno continuato per molte ore successive, facendo irritare Niccolò che si sentiva scoperto senza i suoi amici che avevano il coraggio di dire "hei, adesso basta!".

«Bella la fama, vero?» domandò Niccolò riprendendomi dai miei pensieri. Mi spostai dalla finestra e chiusi la tenda, eravamo corsi di nuovo in hotel perché a lui iniziava a mancare l'aria in mezzo a tutta quella gente ed io non volevo rispondesse male alle persone che gli chiedevano una foto oppure un video.

«Possiamo uscire sta sera dopo la cena con i miei, non ci sarà nessuno. Posso far venire Azzurra e qualche mio amico, prendiamo la macchina e se succede qualcosa possiamo andare via.» proposi abbassandomi alla sua altezza, seduto sul letto.

«Sai vero che senza di te avrei già sbroccato di brutto?» chiese tornando al suo tono dolce e sorrisi baciandogli la fronte. Avrei fatto di tutto per lui, nel vero senso della parola. Per correre qui da me aveva scordato il misuratore di pressione e questa forse era la sua vera dichiarazione d'amore.

«Sei sicuro che non vuoi che ti prenda la cosa per misurarti la pressione?» domandai di nuovo approfittando del suo tono dolce, ma lui scosse di nuovo la testa e si stese sul letto. Lo raggiunsi stendendomi accanto a lui e mi intrufolai maldestramente tra le sue braccia. «Ci metto cinque minuti, domanda e ti sarà dato.»

«Non preoccuparti, un giorno senza misurarmi la pressione non mi farà morire.» commentò portando un braccio sulle mie spalle così che potessi portare la testa sul suo petto. «Non morirò, vero?»

«Non ti lascerò morire, non preoccuparti.» risposi ridendo alla sua ansia. «Hai un rapporto difficile con le maglie?» chiesi tracciando i contorni del suo nuovo tatuaggio delle rondini sulla pancia. «Sai ricordano i tatuaggi di Harry Styles.»

«Ti piacevano gli One Direction?» domandò e sentii il tono di scherno nella sua voce, così gli pizzicai subito il petto. «Okay, scusa.»

«Ho cambiato idea, ti lascerò morire.» sussurrai chiudendo gli occhi. La mano di Niccolò si infilò nei miei capelli ed ero sul punto di addormentarmi di nuovo, dopotutto questa notte non avevamo dormito granché.

«Non abbiamo visto tutti quei cartelli con le frasi d'amore, ci dovrebbe essere anche qualche mia frase da qualche parte. Ci dovevamo fare una foto.» riprese svegliandomi.

«Ti sei fatto una foto con Federica lì, quindi meglio non farsela uguale.» sussurrai ricordando perfettamente la foto ancora presente sul suo profilo Instagram. «E poi dobbiamo ancora vedere molte cose lì a Toledo, anche la metropolitana.»

«Forse dovremmo usare questo tempo per fare cose più produttive.» commentò lasciando cadere ancora una volta il discorso Federica, cosa che gradii molto perché ancora dovevo riprendere le forze per la nostra ultima litigata. «Però tu hai sonno.»

«Nic ci hanno richiamato per il rumore di sta notte e tu hai ancora la forza ed il coraggio?» domandai tenendo gli occhi ben chiusi, ero fin troppo distrutta per ripetere ciò che avevamo combinato ieri notte e non immaginavo lui avesse tutta quella forza e zero sonno.

«Non ci hanno richiamato, mi hanno solo informato che c'è una stanza libera al piano superiore dove potrei avere meno problemi dato che è un piano semi vuoto.» mi riprese, ma poi si rese conto di ciò che aveva detto e scoppiò a ridere.

«È stato il momento più imbarazzante della mia vita, non lo faremo mai più in hotel o posti dove possono sentirci.»

«Non abbiamo fatto niente di male, sei la mia fidanzata. Non abbiamo ucciso nessuno e poi non abbiamo continuato fino le cinque del mattino.»

«Nic penso siamo gli unici sulla faccia della terra che dopo aver fatto l'amore si addormentano per poi risvegliarsi ed iniziare una lotta con i cuscini perché tu non volevi farmi andare in bagno!» dissi puntandogli il dito contro dopo essermi messa a cavalcioni sul suo petto.

«Mi hai pizzicato il capezzolo!» disse lui alzando in modo drammatico la voce indicando il livido che gli avevo causato sul petto.

«Mi hai strizzato il culo!» lo accusai ricordando perfettamente la sua mano sul mio fondoschiena.

«Hai iniziato tu!» aggiunse fermando le mie mani che cercavano di pizzicarlo di nuovo, incrociando poi le nostre dita. «Dato che mi stai accusando voglio un avvocato, preferibilmente femmina.»

«Ah si? Femmina? Sai cosa ti dico?» chiesi cercando di minacciarlo ma lui è molto più forte di me e tenne ben salde le mie mani, così mi sfidò ed aspettò la fine della mia frase che però non arrivava perché non sapevo più che dirgli, così lo baciai, era sempre la scelta migliore.

«Mi piace questa tregua.» sussurrò quando ci allontaniamo per riprendere fiato e sorrisi riprendendo poi a baciarlo, cosa che avrei fatto per sempre.

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora