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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

ar parcheggio.

Niccolò's pov

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Niccolò's pov.

Mi poggiai alla mia macchina e aspirai ancora la mia sigaretta mentre i miei amici commentavano la partita della Roma. Tirai fuori il cellulare dalla mia tasca e controllai di nuovo Instagram cercando un messaggio da Alessia che non arrivava. Ormai erano tre giorni che non mi scriveva e non pubblicava nulla, quasi mi preoccupavo eppure non volevo scriverle e metterle ansia.

«Ancora sul suo profilo?» domandò Adriano, poggiandosi proprio accanto a me. Bloccai il cellulare velocemente, infilandolo di nuovo in tasca, tornando a fumare. «Sei proprio un coglione.»

«Adrià, nun me rompe.» lo fermai, immaginando già cosa voleva dirmi. «Torna a parlá de la roma.»

«Guarda che non c'è niente di male ad innamorarsi di nuovo.» aggiunse ridendo, incrociando le braccia al petto.

«Che parolone, innamorato.» dissi, buttando la sigaretta per terra e schiacciarla poi con il piede. «Siamo amici.»

«Certo amici.» ripetè ironico annuendo, poi si voltò verso di me quasi confuso. «Mica ci crederai davvero a sta stronzata?»

«Certo che si, siamo amici. Non hai mai avuto un'amica femmina?» chiesi incrociando anche io le braccia al petto, cercando di mettermi sulla difensiva.

«Niccolò, io pensavo che solo la scuola non fosse il tuo forte, ma tu stai messo male su ogni fronte.» aggiunse deluso, portando la mano sulla fronte, prima di riprendere a parlare. «Una ragazza così vicina ai suoi genitori, così innamorata della sua città fa avanti e indietro tra Napoli e Roma perché vuole essere tua amica?»

«Mi vuole bene e lo fa.» dissi, rimanendo sulla difensiva. Appena sentii la risata di Adriano sapevo con certezza che questa conversazione non sarebbe finita semplicemente e di non poterla sopportare senza un'altra sigaretta.

«Certo, convinto.» sussurrò alzando gli occhi al cielo. «Come mai non ti scrive?»

«Non lo so, è in vacanza e probabilmente non ha voglia di parlarmi.» risposi scontroso, guardando gli altri che giocavano con il pallone, come sempre. «E comunque può pure non scrivermi più, non sono innamora-» mi interruppi subito quando vibra il cellulare, cacciandolo velocemente dalla tasca e controllai: era solo mia madre.

«Infatti si nota che non sei per niente preso da lei.» ammise ridendo, facendomi notare la mia reazione.

«È mia madre, vuole che vada a mangiare da lei.» dissi, rispondendo con un semplice si al messaggio, prima di buttare anche la seconda sigaretta per terra e spegnerla. «Lei hai detto qualcosa?» domandai, mentre sistemavo gli occhiali da sole. Erano due le cose: o mia madre aveva un sesto senso oppure qualcuno gli riferiva cosa succedeva.

«Assolutamente niente.» disse alzando le mani, facendomi capire che non fosse assolutamente verso. Gli alzai il dito medio poi salutai velocemente gli altri, prima di salire in macchina e dirigermi verso casa di mia madre. Mentre ero fermo al semaforo riguardavo tutti i posti che avevo vissuto con Federica, eppure quando guardavo il posto accanto a me in auto non immaginavo più lei, e questo mi terrorizzava. Mi domandavo spesso se fossi pronto ad una nuova relazione, se sapessi reggere tutto, se sarei riuscito a renderla felice come volevo senza far soffrire nessuno come facevo sempre.

«Niccolò!» urlò mia madre quando mi rivide e l'abbracciai, lasciandole un bacio sulla guancia prima di entrare. «Ancora mi devo abituare a sto coso.» aggiunse indicando il mio tatuaggio sul collo.

«Lo so che alla fine ti piace.» commentai sedendomi subito a tavolo, dove noto la tovaglia solo per noi due. «Gli altri?»

«Non c'è nessuno da tre giorni, me stavo a rompere de sta da sola.» risponde controllando la pasta, ma continuai a pensare che aveva saputo qualcosa.

«Potevi venire a casa mia, sto da solo, lo sai.» dico guardandola mentre prepara i piatti ed adoro quando mette il doppio della pasta nel mio piatto.

«In realtà sapevo che stavi con una ragazza, bello venire a saperlo da terzi e non da mio figlio.» risponde portando il piatto proprio davanti a me.

«È una mia amica.» dissi facendo una foto veloce al piatto, prima di ingozzarmi, letteralmente. La pasta della mamma è sempre la pasta della mamma.

«Una tua amica che ti guarda con gli occhi a cuoricino e te non te allontani nemmeno un secondo?» domandò curiosa con il suo solito sorriso sul viso. «Almeno me la fai vedere?»

«Certo.» risposi ridendo prendendo il mio cellulare controllando il profilo su Instagram, facendo poi vedere a mia madre varie foto.

«Che faccino dolce che ha.» commentò alle foto facendomi sorridere. «Me la farai conoscere prima o poi?»

«Più in la mamma, è una mia amica.» la ripresi, tornando al mio posto. Il suo sorriso sul suo volto mi rende felice, forse stavo facendo qualcosa di buono nella mia vita.

«Sono orgogliosa di te, Niccolò.» ammise mia madre mentre sparecchia. «Anche se ti fai tatuaggi che non mi piacciono.» continuò, puntandomi il dito contro.

«Sei sicura di quello che dici?» chiesi alzandomi, tornando ad abbracciarla. «Grazie mamma.»

«Meriti qualcuno che ti renda felice ed ora, anche se lei non c'è, ti vedo felice. È questo che mi interessa Niccolò, di vederti felice.» rispose aggiustando i miei capelli. «Chiunque sia, qualsiasi cosa tu faccia, ti voglio bene.»

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora