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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Non disturbare.

Continuo a guardare Niccolò che intanto fuma fuori al balcone e sbuffo, dato che il silenzio che ci aveva accompagnato per tutto il percorso di ritorno a casa

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Continuo a guardare Niccolò che intanto fuma fuori al balcone e sbuffo, dato che il silenzio che ci aveva accompagnato per tutto il percorso di ritorno a casa. Torno a guardare il cellulare quando si gira verso di me, anche se avevo messo la modalità aereo perché erano uscite delle foto di noi due in piscina.

«Quindi domani hai l'esame?» domanda, interrompendo finalmente il silenzio tra di noi.

«Si, prendo il primo treno e corro lì, anzi forse è meglio che vada a ripetere.» rispondo alzandomi velocemente dal divano per prendere i miei amati libri. A differenza di quello che mi aspettavo, oltre a brevi occhiate non mi rivolse più la parola e solo quando, alle undici e mezza di sera, mi diede la buonanotte, decisi di prendere il cellulare ed affrontare la realtà. Il mio Instagram, come avevo immaginato, era intasato da notifiche quindi lo lasciai subito andare.

Azzurra:
VI SIETE BACIATI SENZA DIRMI NIENTE!!

Alessia:
Non ci siamo baciati, per pochissimo. Ora non mi rivolge la parola.

Azzurra:
Diamine, stavi per baciarlo

Alessia:
Lui stava per baciare me

Azzurra:
Signorina inutile che metti i puntini sulle i, lo so che lo volevi baciare

Alessia:
Comunque stavo studiando.

Azzurra:
Sese... ti osservo. Buonanotte.

Dopo aver risposto anche ai miei genitori, che sembrano non sapere nulla, continuo a ripetere per il mio esame fino le due di notte, anche per non raggiungere Niccolò in camera, sperando entrasse nella fase di sonno in cui nemmeno un cannone lo avrebbe svegliato eppure sentivo ancora il rumore del gioco del suo cellulare e decisi di arrendermi, poiché stavo crollando e non potevo presentarmi con delle occhiaie enormi sul volto domani.
Mi infilai sotto le coperte, dandogli le spalle mentre lui continuava a scrivere su whatsapp e giocare.

«Hai notato le foto sui social?» domanda dopo pochi minuti, mettendo finalmente il blocco a quel dannato cellulare, che però continuava a squillare.

«Lo fai smettere quel coso? Metti il non disturbare.» sbotto, girandomi verso di lui annoiata, soprattutto perché avevo notato che scriveva alla sua ex. Dannazione, stavi per baciarmi.

«Se metto il non disturbare non leggo i messaggi.» dice ridendo, sbloccando di nuovo il suo cellulare per rispondere. «Sono messaggi importanti.»

«Immagino.» sussurro poggiando di nuovo la testa sul cuscino, alzando gli occhi al cielo prima di portare le coperte sopra il mio viso. Più passavano i minuti e più sentivo il clic della tastiera aumentare, il suono dei nuovi messaggi ed il mio fastidio raddoppiare. Abbassai di poco le coperte, giusto per guardarlo e lo trovai sorridente al suo stupido schermo del cellulare. «Voglio dormire.»

«Molte sere sto con il cellulare e non dici nulla, basta che poggi la testa sul mio petto e crolli.» dice con un tono di sfida. Quasi rimasi sorpresa poiché voleva che io mi avvicinassi a lui, quando poche ore fa aveva cercato di baciarmi ed ora stava parlando con la sua ex fidanzata.

«Chiudi il cellulare.» dico, dandogli le spalle. Sentii la sua risata, ma non posò il cellulare. «Dillo che lo fai di proposito.» ammetto arrabbiata, sedendomi al centro del letto.

«Io non sto facendo niente, dai vieni qui.» dice allargando le braccia, invitandomi ad avvicinarmi, ma torna subito a guardare il cellulare quando vibra, scoppiando a ridere quando legge il messaggio.

«Vaffanculo.» sussurro prendendo il cuscino, dirigendomi a grandi passi sul divano. Se pensava che potessi buttarmi tra le sue braccia solo con uno sguardo dolce si sbagliava di grosso. Mi ha ignorato per più di due ore ed è bastato un messaggio dalla sua ex per fargli tornare il sorriso, quando poco prima stava per baciare me. Appena sistemo la coperta sulla mia schiena e mi rilasso, finalmente, sentendo il silenzio intorno a me.

«Non fare così.» dice Niccolò, facendomi spaventare quando lo ritrovo sulle ginocchia proprio davanti a me. «Dai, vieni.»

«Tu non spegni il telefono, io devo per forza stare qui!» ammetto sedendomi sul divano, trovandomi subito a pochi centimetri di distanza da lui, ritenendola un idea pessima.

«Il mio cellulare è perennemente accesso, ti da solo fastidio che sto parlando con lei.» dice sorridendo, come se avesse capito tutto ed in realtà aveva capito, ma non volevo dargliela vinta.

«Mi da fastidio perché ho sonno e quel coso fa rumore.» ribatto, alzando gli occhi al cielo ed incrocio le braccia al petto. «Smettila.» continuo quando mi pizzica il braccio.

«Dai, non farmi sentire più stronzo di quello che sono.» sussurra lasciandomi un bacio sulla guancia. Incrocio le braccia dietro il suo collo mentre mi tira, prendendomi tra le sue braccia per alzarmi e portarmi sul letto. «E comunque, mi ha solo detto che siamo belli insieme ed è felice per me, dormi tranquilla.» sussurra mentre mi accarezza i capelli, facendomi nascere un sorriso che cerco di nascondere inutilmente.

Ho scritto una storia su Irama, mi farebbe molto piacere se passaste. La trovate sul mio profilo, ci sto dedicando molto tempo.

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora