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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Federica.

Guardo Niccolò mentre bussa alla porta di Federica per lasciare di nuovo Spugna e mi sporgo in avanti per vedere meglio la sua figura appena apre la porta: lei bella come sempre, molto di più di quanto si potesse vedere nelle foto, anche da lontan...

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Guardo Niccolò mentre bussa alla porta di Federica per lasciare di nuovo Spugna e mi sporgo in avanti per vedere meglio la sua figura appena apre la porta: lei bella come sempre, molto di più di quanto si potesse vedere nelle foto, anche da lontano vedevo i suoi occhi chiari brillare e finalmente capii come quegli occhi erano sempre presenti nelle canzoni di Niccolò. Lo salutò velocemente con due baci sulla guancia e poi lo invitò ad entrare, spostandosi dall'uscio della porta ma Niccolò indica subito la macchina e finalmente lei porta il suo sguardo su di me. Mi saluta velocemente con la mano, mentre il suo sorriso rimane sul suo volto, poi prende il guinzaglio di Spugna e saluta di nuovo Niccolò con un veloce abbraccio. La sua figura slanciata scompare elegantemente dietro la porta e Niccolò torna velocemente da me per tornare a casa.

«Oi, andiamo?» domanda Niccolò schioccandomi le dita davanti agli occhi e solo in quel momento mi rendo conto di essermi persa nei miei stupidi pensieri. «Sembra che hai visto un fantasma, tutto bene?» domanda ancora portando una mano sulla mia guancia con uno sguardo quasi preoccupato. Annuisco scostandomi subito dal suo tocco ed esco dall'auto, per seguirlo a casa. Niccolò mi avvisa di farsi una doccia mentre io mi siedo sul divano ed accendo la tv, lasciando che le immagini scorrano davanti ai miei occhi senza nemmeno rendermi conto cosa stessi vedendo.
Stavamo facendo la cosa giusta?
Stavamo correndo troppo?
Lui aveva superato Federica?
Erano trascorse solo due settimane e sembravano passati mesi, lui aveva pubblicato la foto sui social ed anche se i commenti erano positivi mi sembrava tutto fin troppo strano, i suoi amici sembravano adorarmi e fin troppo spesso contattavano me per avvisarmi che sarebbero venuti a mangiare a casa. Era tutto letteralmente una favola, ma era strano, avevo una tremenda paura di questa situazione, avevo paura che questa felicità potesse finire ed io non saprei che fare.

«Mi preparo anche io per sta sera.» dico appena lo vedo tornare verso di me, ma lui li blocca subito facendomi sedere di nuovo sul divano ed mi rendo conto che lui ha gli stessi vestiti di prima. «Non ti stavi facendo la doccia?»

«Adesso mi dici perché hai questa faccia da funerale.» dice inginocchiandosi davanti a me per mettersi alla mia altezza.

«Non ho nessuna faccia fa funerale.» ribatto alzando gli occhi al cielo e cerco di liberare le mie mani che intanto lui stringe tenendomi ferma sul divano. «Se non vuoi farti la doccia, vado io per prima.»

«Non vai da nessuna parte senza parlare.» ripete puntando i suoi occhi nei miei, ora come potevo mentirgli?

«Tutto questo mi sembra troppo, è così strano. Mi sento travolta dalle emozioni, mi sento fin troppo bene e ho paura che tutto questo possa finire. Poi ho visto Federica, è l'opposto di me. È bellissima, alta, slanciata, elegante, int-»

«Ma quanto girano le rotelle in questa testina?» domanda portando la mano sulle mie labbra, così da farmi parlare a vuoto emettendo solo suoni incomprensibili. «Ti capisco perfettamente, anche io ho paura di far finire tutto questo perché sto troppo bene con te, al mio fianco. Per Federica, ormai abbiamo archiviato completamente quello che siamo stati, per piacere devi credermi.»

«Si, ma lei-» riprendo spostando la sua mano, ma lui ride portandola di nuovo sulla mia bocca facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Lei niente, ora ci sei tu. Non sto con te per far vedere qualcosa a lei, se questo ti turba, lei è fidanzata e non tornerei con lei, anche se tu non fossi qui. Ci abbiamo riprovato, è andato malissimo. Quando un rapporto si rompe si può far ben poco e distruggere tutto il bene che ci siamo voluti per un capriccio sarebbe stupido. Sarà una parte importante di me, certo, ma è finita.»

«Va bene, però-»

«Nessun però, ma o forse.» mi ferma di nuovo puntandomi il dito contro, facendomi ridere. «Che ne dici di fare la doccia, adesso?»

«La faccio prima io?» domando curiosa mentre mi alzo, facendo alzare anche lui.

«Intendendo insieme.» risponde sorridendo, portando le mani sui miei fianchi. Spalanco gli occhi sorpresa dalla sua proposta e cerco di assimilare le sue parole.

«Tu non eri quello timido, chiuso in se?» domando portando le mani sulla sua maglia per tenere le distanze, mentre lui cerca di avvicinarsi in ogni modo.

«Non si risponde con una domanda ad un'altra domanda. Allora?» insiste strofinando il naso contro il mio, dato che ad ogni suo tentativo di baciarmi mi tiravo indietro.

«Però mi tengo la maglia e tu i boxer!» rispondo puntandogli il dito contro e lui annuisce. In pochi secondi sono tra le sue braccia mentre mi porta nel bagno, porto le mani sulle sue spalle cercando di non pesargli troppo e gli concedo finalmente il suo agognato bacio.

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora