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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Nun so bono a inventamme i discorsi, sbaglio i modi.

Aspettai pochi secondi prima che le porte dell'uscita si aprissero davanti a me, dandomi così il tempo di prendere dei respiri profondi

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Aspettai pochi secondi prima che le porte dell'uscita si aprissero davanti a me, dandomi così il tempo di prendere dei respiri profondi. Mentre tiravo la valigia mi guardavi intorno cercando di vedere Niccolò tra la folla.

«Eccomi.» dice bloccandomi il braccio, facendomi girare completamente verso di lui. «Ben tornata.» sussurra abbracciandomi. Incrocio le braccia dietro la sua schiena sorridendo, sentendo di nuovo quella sensazione di felicità avvolgermi. Dopo poco ci allontaniamo e mi giro per recuperare la valigia, che avevo lasciato poco distante ma mi blocca di nuovo portando le mani sulle mie guance, portando di scatto le labbra sulle mie. In un istante sento come se il mondo accanto a me si fosse completamente fermato e avrei voluto che fosse vero perché volevo vivere in questo istante per sempre. Le sue mani erano delicate sul mio viso, come se toccasse qualcosa che si sarebbe potuto rompere in un secondo.

«Ora possiamo andare.» dice prima di lasciarmi un'altro bacio a stampo, per poi prendermi la mano e portarmi verso l'uscita. Mentre lo seguo sorridendo, noto che alcune ragazze ci guardano con il cellulare tra le mani. Appena arriviamo in auto, posa la valigia e saliamo, per tornare a casa.

«Ci hanno fatto delle foto.» commento quando ci fermiamo al semaforo, girandogli poi il mio cellulare. «È stato istantaneo.» aggiungo facendogli notare le milioni di foto in cui mi avevano taggato.

«Questa è bella.» dice fermandosi dallo scorrere delle foto inviandosela nei direct. «Dopo la posto.»

«Non dovremmo aspettare? Come funziona tra voi famosi?» domando imbarazzata, se le cose non andassero bene cosa potevamo fare?

«Dovremmo aspettare è vero, ma sono sicuro al cento per cento della mia decisione quindi la posterò.» risponde portando la mano sulla mia gamba mentre il traffico di Roma ci faceva, come sempre, da sfondo. «Per te va bene?»

«No, mi vergogno a farmi vedere con te.» rispondo spostandomi i capelli, scoppiando poi a ridere. «Sono contenta, non so nemmeno che dire. Non sto realizzando.»

«Come sempre.» commenta ridendo, portando poi la mano sul cambio. Torniamo a casa sua e quasi riconosco più questa casa che casa mia.

«Chiamo i miei.» lo informo, mentre lui si sistema sul divano. «Sono viva.» dico appena appaiono i miei genitori sullo schermo, che sorridono.

«Com'è andata? Sei a casa? Hai mangiato?» domanda velocemente mia madre, avvicinandosi allo schermo per farmi sentire. «Hai chiamato Azzurra?»

«Mamma calma.» dico sentendo anche la risata di Niccolò in sottofondo. «È andata bene, sono a casa, non ho ancora mangiato, non ho chiamato Azzurra.»

«Me lo fai vedere sto stronzo che non mi fa vedere la mia bambina?» domanda mio padre urlando, cercando di fingersi duro.

«Tuo padre mi ama.» commenta Niccolò appena arriva affianco a me, poi dopo aver sospirato si lascia inquadrare. «Buonasera!»

«Noi abbiamo un discorso da fare.» continua mio padre, ma mia madre alza subito gli occhi al cielo rubando il cellulare dalle sue mani.

«Chiama Azzurra, mi ha scritto già venti volte!» ripete mia madre, salutandomi poi con la mano e chiude subito la conversazione, senza lasciarmi il tempo di rispondere.

«Non puoi chiamarla dopo?» domanda Niccolò mentre mi lascia dei baci sulla guancia, portando entrambe le mani sui miei fianchi.

«Se non la chiamo ti brucerà casa.» rispondo continuando a cercare il nome di Azzurra nella mia rubrica, chiamandola poi su FaceTime. Niccolò sbuffa ed aspetta che Azzurra risponda con la testa sulla mia spalla. «Amore!»

«Non chiamarmi amore dato che è palese che vi siete baciati e non mi hai detto niente!» urla mantenendo il cellulare davanti al suo viso, facendo ridere sia me che Niccolò. «Ci sono le foto, maledetta!»

«È stato solo un bacio.» commenta Niccolò ridendo, poi si allontana lasciandomi da sola.

«Solo un bacio?» domanda Azzurra confusa, facendomi alzare le spalle. «Nemmeno un secondo che state insieme già state per litigare, che vita difficile.» continua, portando la sua mano sulla fronte, poi chiude la chiamata.

«Già hai fatto?» domanda Niccolò quando torna in cucina. Sembra non aver fatto alcun caso alle parole che aveva detto. «Ti ha detto qualcosa di strano?»

«È stato solo un bacio?» domando incrociando le braccia al petto, facendolo avvicinare confuso.

«È quello che è stato, un bacio.» dice ridendo, facendomi venir voglia di piazzargli in pugno in faccia. «No?»

«No, Niccolò. Pensavo fosse di più.» rispondo allontanandomi, scontrando la mia spalla contro la sua, ma mi ferma subito.

«È stato un bacio, ma è importante anche per me.» dice, portando la fronte contro la mia, ma alzo gli occhi al cielo. «Dai, lo so che non vuoi tenermi il muso.» continua, lasciandomi un bacio sul naso.

«Comunque è proprio vero, fai schifo nei discorsi, sbagli i modi.» ammetto incrociando le mani dietro la sua schiena appena porta di nuovo le sue labbra sulle mie.

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora