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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Singing in the car.

Mentre mi sistemavo i capelli guardandomi allo specchio Niccolò continuava a fare altre storie su Instagram mentre mi dava fastidio, pizzicandomi il braccio oppure tirandomi attraverso i passanti dei miei pantaloncini di jeans

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Mentre mi sistemavo i capelli guardandomi allo specchio Niccolò continuava a fare altre storie su Instagram mentre mi dava fastidio, pizzicandomi il braccio oppure tirandomi attraverso i passanti dei miei pantaloncini di jeans. Inizialmente l'avevo mandato a fanculo, dopo che ha iniziato a ridere non riuscivo più ad essere seria e quindi lo lasciavo fare.

«Ti stai aggiustando i capelli come se non dovessimo andare al parco giochi.» ammette affiancandomi, così da riprenderci attraverso lo specchio.

«Se lo dici così sembra che andiamo nel parco giochi dei bimbi.» dico ridendo, ormai pronta per andare.

«Noi siamo dei bimbi.» commenta ridendo, pizzicandomi ancora una volta il braccio, facendomi sussultare e schiaffeggiargli di nuovo la mano. «Dell'isola che non c'è.» diciamo entrambi ridendo, infine posta l'ultima foto ed usciamo di casa. Con i suoi amici avevamo deciso si andare a raimbow magicland perché avevano allestito nuovi giochi dell'orrore e nuovi giochi d'acqua che volevano assolutamente provare.

«Ci metteremo più o meno mezz'ora.» mi informa dopo aver pianificato il viaggio con il navigatore ed aver messo le cinture di sicurezza. «Cosa facciamo?»

«Ascoltiamo la musica.» dico collegando il mio cellulare con il filo, così da decidere io che musica mettere. «E decido io, tu non fai testo.»

«È la mia macchina.» dice sbuffando, prendendo le sigarette dalla sua tasca appena imbocchiamo l'autostrada. «Questa canzone fa schifo.» commenta appena metto 'canzone stupida' facendomi ridere.

«Avessi avuto solo un briciolo di dignità, ti avrei mandato a fare in culo quattro mesi fa.» canto puntandogli il dico contro e lui mi guarda per pochi secondi confuso.

«Non è così la canzone.» commenta ridendo, dopo aver aspirato la sua sigaretta. «È ti avrei mandata, non mandato.»

«Lo so, mai io devo dedicarla a te quindi la cambierò.» dico facendolo scoppiare a ridere. «Quand'ho capito che hai il cervello di una zanzara e vuoi fare.. il finto cantautore!» dico, facendolo ancora ridere.

«Finto cantautore?» domanda curioso, tenendo le mani ben salde sul manubrio. «Sono un cantautore con i fiocchi.»

«Certo, perché sei un pacco.» dico ridendo, facendogli alzare il dito medio. «Sì sei un poco sbadato e sì sei sempre ubriaco e mi stai sul cazzo quando parli in quel tuo modo.»

«Come fossi una principessa, com'è che invece sto al parchetto con sta gente, sempre la stessa?» canta anche lui, guardandomi per pochi secondi.

«Non parlo come una principessa.» dico, pizzicandogli io il braccio questa volta. «Comunque in fateme cantá secondo me dovevi dire parchetto e non parcheggio.»

«Lo sai che me lo dicono tutti? Ho quasi pensato di dover cambiare il testo.»

«Io per le prime volte che l'ho ascoltata ero convinta che tu dicessi parchetto, poi dopo quanto è uscito il testo ci sono rimasta male.» ammetto cercando una nuova canzone. «Ho dato troppo tutto insieme, ma poi chi me lo ha fatto fare? Sembrava amore giuro, ma non è amore se non riconosci il mio profumo.»

«Non ho mai sentito questa canzone.» commenta curioso, aspettando che gli dicessi di chi fosse.

«È di Mahmood, la canzone si chiama remo ed è bellissima. Il suo album in generale è molto carino.» ammetto, facendolo annuire. «Anche sabbie mobili è molto bella.»

«Sai molto più tu di musica che io, ascolto sempre le stesse cose.» ammette ridendo, indicando i cd che aveva nel laterale della porta dell'auto.

«Non sono il tipo che dico di essere. Tu più che nuotare ami più fingere.» continuo, poi metto James Blunt con you're beautiful ricordando un suo video su Instagram.

«My life is brilliant, my love is pure.» canta, cercando di imitare la voce di Blunt con un inglese terribile. «She smiled at me on the subway, she was with another man.» continua mentre lo riprendo con il cellulare.

«You're beautiful, you're beautiful. You're beautiful, it's true.» cantiamo insieme, scoppiando poi a ridere. «Pensare che io sono madrelingua di inglese, è terribile.» aggiungo.

«Sei madrelingua?» domanda curioso, quasi sorpreso che fossi davvero intelligente.

«Si, ho gli attestati quelli del Cambridge, e poi ho anche un buon livello di spagnolo.» rispondo sorridendo fiera. «Ti ho già detto, non puoi dedicarmi canzone stupida perché io sono davvero colta.»

«Ti scriverò un'altra canzone da bravo finto cantautore.» ammette ridendo.

«Oggi sto anche rischiando che tu mi dedichi le stesse cose che facevo con te, parlando di me cose se fossi la stupida.» ammetto, facendolo ridere di nuovo.

«Se dovessi dedicarti una canzone, te lo dirò così non avrai dubbi.» dice sorridendo, accarezzandomi per pochi secondi la guancia. «Siamo arrivati.» aggiunge, facendomi spostare lo sguardo fuori dal finestrino, sorpresa che il tempo fosse passato così velocemente.

Tinkerbell; UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora