#6 -Sono tanto malata quanto arrabbiata-

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Il mattino seguente fui molto sorpresa dallo svegliarmi sulla scrivania, mi ero totalmente dimenticata del fatto che per scrivere mi ci fossi addormentata sopra. Mi svegliò Nagisa, dicendomi che la colazione era pronta.

"Mmh? Ah... s-sì arrivo." Risposi con la voce ancora impastata, tipica di chi si è appena svegliato.

"Aya-chan, ti farà un male cane la schiena! Hai dormito tutta la notte in quella posizione? No hai il torcicollo?" Mi disse preoccupato. Scossi la testa, muovendo le scapole e stiracchiandomi.

"Ah? Eh, sì. Scusami. Dì alla mamma che non ho fame... e che voglio farmi una doccia." Gli chiesi con un sorriso. Probabilmente avrei avuto mal di schiena per tutta la giornata.

"Ok, sicura di stare bene? Sei pallidissima..." Continuò lui. In effetti, oltre al mal di schiena, mi sentivo piuttosto strana. Come se dovessi vomitare, ma se l'avessi detto non sarei di sicuro potuta andare a Kyoto, con i miei amici, perciò decisi di restare in silenzio. 

Andai in bagno, lasciai l'acqua scorrermi lungo la schiena e le gocce martellarmi sulla testa. Poi mi decisi a uscire. Solo in quel momento mi resi conto di aver dimenticato in camera i vestiti. Mi misi la biancheria e uscii in accappatoio. In camera con Nagisa però c'erano anche Karma, Sugino e Terasaka.

"AAAAHHHHHHH!" Gridai diventando rossa "N-Nagisa-kun? P-potresti p-passarmi dei vestiti? E-ecco, li ho d-dimenticati..." Continuai nascondendomi dietro la porta.

"Aya-chan! Scusami, dovevo avvertirti che sarebbero arrivati anche i miei amici. Prendi una delle mie magliette, tu hai solo quelle che hai comprato ieri e l'uniforme." Mi rispose imbarazzato quasi quanto me, porgendomi una maglietta azzurra con disegnato un cartone del latte. Mi andava un po' larga ma tutto sommato era ok. 

"N-Nagisa-kun, i pantaloni." Gli chiesi ancora.

"Tieni, mettiti questi." Mi disse qualcuno che non era Nagisa porgendomi dei bermuda con un disegno tropicale rosso. Karma. 

Io diventai dello stesso colore dei peperoncini "G-grazie, Karma-kun." Mi sforzai di dire. Poi me li infilai e uscii. Possibile che queste figuracce le facessi sempre io?! Non poteva capitare anche a qualcun altro? Dubitavo fortemente che a Kayano fosse mai successa una cosa del genere. 

"Spero che nessuno mi abbia guardata. Se scopro che avete sbirciato vi faccio fuori." Dissi mettendo le mani sui fianchi.

"Sì, considerate le mutande con gli orsetti direi che sei un nemico temibile." Scherzò Terasaka.

"Ma, io non ho delle mutande di quel genere." Mentii, incrociando le braccia per far credere che fosse vero.

"Non è vero, quelle che cosa sono?" Mi chiese Terasaka indicando un paio di mutande che uscivano da un cassetto.

"Pervertiti!" Gridai "Chiamo la polizia, a causa delle molestie sessuali... Terasaka-kun!" Urlai di nuovo. Aveva aperto il cassetto dove tenevo la biancheria.

"13 anni... sul serio vendono mutande con gli orsetti per tredicenni? Che bambina che sei!" Mi disse, sperando che mi infuriassi, ma non gli avrei mai dato quella soddisfazione.

"Sono nuove, mai usate. Se ti interessano puoi tenerle. Ti fa sentire figo vero? Perché in realtà soffri di complessi di inferiorità nei confronti dei tuoi compagni, e credi che comportandoti come se fossi superiore o più intelligente sarai accettato." A quanto mi sembrava avevo colpito nel segno, perché lui diventò rosso.

"No, puoi tenerle. Non sono superiore agli altri. Cercavo solo di scherzare. Calmati, no mi interessano le mutande di una ragazza piatta e senza culo." Non ero il tipo che si lasciava ferire facilmente, ma dopo quello che era successo con Kaito ero diventata molto più sensibile alle offese, e in quel momento stavo per mettermi a piangere.

|COLPA DEL KARMA| Karma AkabaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora