#38 -Avete presente l'ansia da prestazione?-

485 35 11
                                    

"Ma dimmi tu se lui non è quel moccioso che ci ha pestati settimana scorsa!" Disse il più grosso "ora che ha la gamba rotta potremo vendicarci."

"Hai ragione, guarda, c'è anche sua sorella minore, che ne dici di suonarle un po' anche a lei?"

"Sì, ma dopo che ci saremo occupati di questo qui." Sorrise e si scrocchiò le nocche del pugno. Prese Karma per il colletto della camicia e lo spinse indietro. Lui per poco non cadde, ma io lo presi al volo.

"Sua sorella... IO NON SONO SUA SORELLA MINORE! E ora lasciatelo in pace, gliela farete pagare un'altra volta. Non ho il tempo per stare dietro alle vostre stupide ripicche sul mio migliore amico." Sbuffai, guardandolo con aria minacciosa.

"Oh, la nana di è arrabbiata! Mi schernì uno sulla destra, che in risposta si beccò una sberla. L'unica scelta era stenderli, perché con la gamba in quel modo Karma non sarebbe mai scappato.

"Volete un'altra dose oppure basta così?" Alcuni mi si gettarono addosso, ma li scostai a furia di spintoni. Naturalmente anch'io avevo ricevuto qualche colpo, ma non molti, né poi tanto forti "Ve ne andate sì o sì?"
Ancora mi attaccarono, allora ci andai più pesante, e come monito diedi un pugno sul naso al più grosso di loro. Questo sì mise una mano sulla faccia, andando indietro e facendo segno agli altri di scappare.

"La pagherai anche tu, ragazzina!" Io girai i tacchi e guardai Karma, senza curarmi di loro.

"Aspetterò fino a quel giorno!" Risposi guardandolo allontanarsi "Che vergogna!"

"Cosa è vergognoso?"

"Ho picchiato quatto ragazzi. Ecco cosa. Io non sono una persona violenta. A meno che non sia tu, quello su cui devo infierire." Sorrisi "Si può sapere perché erano tanto arrabbiati?"

"Abbiamo avuto un disaccordo e poi li ho fotografati senza pantaloni, per essere sicuro che non dicessero nulla."

"E allora ci credo! Certo che mi hanno fatto proprio girare le palle. Tua sorella minore. Minore! Perché, si vede che ho la tua età!" Mi lamentai.

"Sì, sei una tavola da surf di quattordici anni. Grazie, da solo avrei perso."

"Ovvio. Hai una gamba fuori uso, ed è poco nobile attaccare i deboli." Obiettai agitando il dito "Che vergogna! Sono un maschiaccio, e nessuno mi vorrà mai! Cacchio, come posso pensare di piacere alla gente e farmi degli amici se vado in giro a picchiare la gente?!"

"Ehi, baby, tranquilla. Non lo dirò a nessuno che hai picchiato quei teppisti, per quanto riguarda il resto... a me non sembri male, insomma. Alla fine sei una femmina un po' sfacciata." Sorrise, e finalmente prendemmo il treno.

"Detta da te è facile! Tu sei un maschio e per di più fai più risse di me. Se dicessi a Nagisa che ho fatto una cosa terribile come una rissa... probabilmente mi guarderebbe malissimo."

"Certo," arrossì, abbassando lo sguardo "senti, ti va di venire a cena da me? Così ti presento i miei in vista del concerto."

"Ok, devo essere gentile educata e tutte quelle cose lì vero?" Cercai di dirlo in maniera disinvolta e tranquilla, anche se dentro stavo andando nel panico e mi stavo chiedendo che cosa avrei mai potuto dire per fare una bella impressione.

"Sii te stessa, magari evita di minacciarmi. Oh, se ti chiedessero di me dì che sono bravo e che mi impedisci di pestare gente a destra e a manca, guadagnerai punti."

"Va bene, ma prima passiamo da casa mia. Non voglio andare in uniforme a casa tua, è l'unico cambio che ho è un costume da maid."
Andammo a casa mia e misi il vestito che Karma mi aveva regalato, perché tutti gli altri davano poco l'idea di qualcuno delicato e gentile. Insomma, dubitavo fortemente che una maglietta dei Cannibal Corpse sarebbe andata bene per una cena, considerato che sopra c'erano stampati due cadaveri che si divoravano.

|COLPA DEL KARMA| Karma AkabaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora