#27 -Karma diventa un Pro Hero-

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"Asano, chi ti ha fatto entrare?" Domandai, guardandolo con fare stranito. Insomma, Asano era anche simpatico, ma sapere che poteva entrare in camera mia in qualsiasi momento non era esattamente qualcosa di rassicurante.

"Tua madre, è una donna veramente amabile. Volevo sapere come stavi. Dopo che sei scappata ero preoccupatissimo." Sospirai, avvicinandomi a lui e lasciando cadere a terra la mia roba.

"Bene, mi spiace di non averti detto nulla, ma ero così arrabbiata... scusami Asano." Dissi tristemente "Pensavo di poter reggere, ma essere insultata in maniera così gratuita... è stato frustrante."

"Dove sei andata? Si può sapere? Ti ho cercata per tutta la sede, durante l'ora di pranzo." Alzai lo sguardo su di lui, non potendo fare a meno di pensare che se fosse veramente stato preoccupato per me come diceva allora si sarebbe precipitato fuori dalla classe per cercarmi. O per lo meno, Karma lo avrebbe fatto.

"In terza E, dovevo vedere i miei amici."

"Non mentirmi, tu non dovevi vedere i tuoi amici, dovevi vedere Karma. Volevo farti consolare da lui." Aveva una faccia strana, minacciosa.

"Perché scusa?" Domandai fingendomi perplessa, anche se sapevo benissimo che mi avrebbe gridato contro che mi piaceva Akabane.

"Non prendermi per scemo. Si vede lontano un chilometro che ami Karma." Sbuffò, grugnendo.

"Nemmeno per un milione di euro! Ti rendi conto delle cazzate che stai sparando? Karma è il mio migliore amico. È normale che voglia vederlo se sono triste."

"Allora non ti piace?"

"No, assolutamente." Risposi arrossendo. Lui si alzò dal letto della mia stanza e chiuse la porta. Aveva un fare un po' troppo sicuro. Mi bloccò la strada con un braccio.

"Aya-chan, lo sai che sei veramente carina? Sono proprio contento che non ti piaccia quello stupido di Akabane, oppure non potrei farlo." Mi alzò il mento con una mano, poi mi guardò negli occhi, io ero paonazza e imbarazzata cercai di sdrammatizzare con una battuta... ma niente, Asano continuava a non volersi spostare. Mi prese con la mano libera i capelli e mi avvicinò a sé.

Poi mi baciò.

Mi teneva stretta, e non riuscivo a liberarmi. Con una gamba teneva ferme le mie. Purtroppo, per quanto affermassi di essere più forte di lui, Asano mi superava sia in altezza che in muscolatura di almeno tre volte. Iniziò lentamente ad infilare la mano sotto la maglietta, cercando di palparmi "L-lasciami andare. Tu non mi piaci, Asano. Per favore, posso ignorare quello che è successo, se ti sposti adesso..." Mugugnai intimidita.

Lui Rise, con fare piuttosto malefico "Io non ti piaccio, eh? Impossibile, io piaccio a tutte. Vedrai come ti piacerò fra un paio di minuti."

"Chi chiameresti in una situazione di pericolo?" Pensai. Nagisa è da Karma, sono tutti da Karma, per di più non potrei parlare, dato che ho di fronte a me la persona di cui dovrei liberarmi. Esclusi subito la polizia, perché, appunto, non avrei potuto dire nulla. Chi capirebbe la situazione al meglio? Chiamo e non dico nulla. Devono capire che sono in pericolo; chiamo Karma.
Presi il telefono nella tasca e, senza guardare, composi il numero. Grazie a tutti gli Dei avevo chiamato Karma così tante volte che conoscevo il numero a memoria.

Asano, per fortuna, non si accorse di nulla e io sperai vivamente che Karma avesse capito che avevo bisogno di lui.
Sentii che quel cretino mi toglieva la giacca e finalmente si staccò, aveva il fiatone.

"Ti amo Aya-chan." Mi disse, al che arrossii e strinsi i pugni.

"Io no. Potresti lasciarmi andare?" Chiesi mentre mi divincolavo.

|COLPA DEL KARMA| Karma AkabaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora