#9 -Karma crede di essere il mio migliore amico figo-

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"Aya-chan! Sei in ritardo, è quasi ora di partire!" Mi disse Kaede mentre mi scuoteva "Hai fatto pace con Karma? Era così preoccupato quando te ne sei andata!"

"Sì, ASPE- COSA? KARMA? Quel Karma? Karma Akabane? QUEL CRETINO ERA PREOCCUPATO PER ME?" Gridai sconvolta in un misto fra la risata e lo stupore.

"Sì,talmente tanto che per un momento ho pensato volesse uccidere Sugino, poi però è uscito e ti è venuto a cercare." Io mi misi a ridere come una scema.

"Non è possibile che uno come Karma si preoccupi per qualcun altro. Kayano-chan, sei veramente divertente."

"Perché dici così? Karma si preoccupa sempre per noi, e ti ha salvata da quei bulli no?" All'improvviso mi sentii a disagio. Aveva ragione, ma non volevo ammettere che Karma avesse dei pregi.

"Hai presente nei manga?"

"Sì, fin troppo bene, in realtà." Sussurrai piano.

"Sembri una di quelle ragazze che non esprimono veramente i loro sentimenti. Una tsundere."

"Non è vero! Io sono cattiva sia dentro che fuori."

"Non ci credo neanche morto." Disse Karma, che era apparso dal nulla.

"Ma tu devi fare sempre delle entrate sceniche? Sei come il prezzemolo. Ovunque." Gli dissi scherzando.

"Ti va di mettere il vestito che ti ho regalato?"

"No, a parte che sono già vestita, non voglio rovinarlo." Dissi continuando a sorridere.

"Ma che dolce che sei... che carina!" Mi disse ridendo "Vieni a fare colazione?"

"Sì, papà." Sorrisi per poi scendere. Era strano il fatto che Karma riuscisse a non farmi sentire in imbarazzo nonostante quello che era successo "Karma-kun, vorrei fare una rissa con te." Dissi sinceramente. Pensai che combattere contro Karma sarebbe potuto essere divertente.

Lui si mise a ridere "Non puoi chiedere alle persone di fare rissa così! È una cosa che deve venire spontanea! E in qualsiasi caso non ti converrebbe sfidarmi."

"Va bene, aspetterò il momento giusto per colpirti." Risposi, poi entrai nell'autobus e presi posto. Da sola, dato che mi erano venute in mente delle cose da scrivere. Ma Karma si sedette di fianco a me, e pareva avere tutta l'intenzione di disturbarmi.

"Si può sapere cosa vuoi? Perché non vai da Nagisa o da Sugino?" Sospirai infastidita dalla sua presenza.

"Ieri hanno fatto after e ora sono distrutti. È inutile stargli vicino, non ti va la mia compagnia?"

"Beh... non è proprio così. Va bene se stai qui ma io voglio scrivere." Gli risposi "È inutile stare vicino a me."

"No, tu fai ridere anche senza dire nulla. Poi ora sono curioso, cos'è che scrivi in quel taccuino?" Cercò di strapparmelo dalle mani, e gli schiaffeggiai il braccio, irritata.

"Non ti interessa, fidati." Gli dissi.

"Me lo leggi?" Mi chiese curioso.

"In giapponese? Guarda che non è una storia allegra." Gli dissi io, convinta che in quel modo mi avrebbe lasciata in pace.

"Fa niente."

"Senti, se ti interessa così tanto traducilo!" Gli risposi stizzita.

"Ma l'alfabeto è diverso, non ce la farei. Puoi insegnarmi l'italiano."

"No, non posso insegnartelo, è difficilissimo, te lo assicuro. E tu sei troppo stupido per impararlo." Poi vedendo come mi guardava cedetti "Va bene, te lo leggo." E iniziai il mio racconto. Lui mi ascoltò per tutto il viaggio, senza mai dare segni di disattenzione. A metà della storia avevo gli occhi stanchi, e mi addormentai.

|COLPA DEL KARMA| Karma AkabaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora