#34 -Karma è Kar-malato-

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"Ok, allora Karma vuole della cioccolata per San Valentino. Che imbarazzo, beh. Se gli dico che è di cortesia non ci saranno problemi. Va bene, mi impegnerò al massimo." Pensai, appena sveglia. I ragazzi erano già scesi sulla pista, ma io dovevo stare con Karma.

"Ehi, Dolcezza? Sei sveglio?" Bussai alla porta.

"Sì. Puoi portarmi a fare colazione?" Mi chiese mentre lo accompagnavo giù dalle scale con cura "Essere dipendente da te mi mette in soggezione."

"Tranquillo, oggi la Grande Nana è a tua disposizione. I malati li devo trattare con le pinze. Soprattutto se hanno problemi mentali, oltre che fisici." Lo derisi e gli presi una tazza di caffè "Colazione."

"Ok, grazie Nanetta-chan. Cosa facciamo oggi? Sono impedito, quindi..."

"Tranquillo. Ho deciso che, dato che c'è un bel sole, usciremo a prendere aria. Poi ci guarderemo un horror e poi scegli tu."

"Voglio che tu vada a sciare per circa due ore. Per il resto niente."

"Cavolo, sulla sedia a rotelle mi fai così pena che non riesco a insultarti." Mi portai la mano alla bocca, intenerita "E se dopo una settima passata a non farlo non ne fossi più capace? Cavolo, sei così scemo. Sei un bastardo pervertito di merda che non merita nemmeno la metà dell'aria che respira. No, sono ancora capace, che sollievo." Sospirai.

"Sei sempre così dolce." Grugnì, guardandomi "Usciamo prima o guardiamo un film?" Mi chiese.

"Film, nevica ancora, perciò è difficile portarti. Usciremo nel pomeriggio. Già che ci sono potrei lasciarti in mezzo al bosco."

"Aya, lo sai che io so che tu sai che non lo faresti mai." Rise lui.

"Aspetta e spera. Forse quel lupo ieri aveva le sue ragioni per addentarti. Non puoi alzarti, potrebbe arrivare qualcuno e rapirti." Presi uno straccio pulito e glielo misi attorno alla bocca "Visto?" Lui mi afferrò il polso con la mano e mi costrinse a lasciare la presa.

"Non sono così debole."

"Ho notato. Mi hai fatto male. Sei proprio stupido." Mi massaggiai il polso, chiedendomi come mai Karma fosse più strano del solito "Karma? Stai bene?"

"Sì." Mi rispose massaggiandosi la testa. Io non mi fidavo e gli porsi un termometro.

"Hai la febbre. E ci credo. Con tutto il freddo che abbiamo preso ieri..." Sospirai, baciandogli la fronte "È normalissimo avere un po' di febbre e mal di testa dopo un'operazione, non preoccupati."

"Ma lo hai preso anche tu, il freddo. Anche più di me. Provala anche tu." Mi disse, infilandomi  il termometro in bocca. Lo spirnse così a fondo che per poco non lo ingoiai "Ops. Sorry." Rise. Aveva ragione, trentanove di febbre. Però ora era Karma ad avere bisogno di me, non io.

"Non c'è l'ho. Credo che non potremo uscire, perciò vada per il film. Ho sentito che qui ci sono le terme, sia divise che miste. Potremmo andare assieme in costume. Tanto per stare qui a non fare nulla..." Proposi.

"Sono piuttosto sexy in costume, potresti svenire." Mi guardò con un sorriso monco.

"Pervertito. Finirai senza una ragazza."

"A Nagisa non hai detto così." Obiettò "Gli hai detto: 'se smettesse di fare risse avrebbe moltissime ragazze dietro.' E come al solito hai detto che tu ne eri fuori. Ahi anche detto 'Dico sempre che è stupido è brutto, ma alla fine è più intelligente di me ed è anche carino. Però è proprio scemo.'"

"Ma quindi eri sveglio quella volta? Cavolo, che cosa imbarazzante! Sei uno scemo pervertito. Insomma, sei intelligente a scuola e basta, ma a quelle della A interessa solo quello. Te la caveresti." Gli risposi tirandogli un pugno sulla spalla "Per quanto possa essere carino non sarai mai Jack Dawson. Spiacente." Scherzai ridendo, imbarazzata.

|COLPA DEL KARMA| Karma AkabaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora