#39 -Qualcuno qui dovrebbe imparare a farsi i fatti suoi-

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Mamma mia.
Avevo dormito spesso nella stessa camera di Karma, ma non era mai capitato che mi piacesse. Pensai arrossendo. Ero abbastanza felice di poter stare da sola con lui.

"Non guardarmi così. Fosse stato per me ora staresti tornando a casa da sola." Mi disse il mio amico. A quanto pareva aveva notato il mio sguardo carico di rabbia e imbarazzo.

"Che scemo. Dove ce l'hai il futon?" Chiesi perplessa, guardandolo tirarmi una sua maglietta.

"Non ce l'ho. Dormo per terra."

"Va bene." Sorrisi con fare sadico "Potrei fare come fai tu, osservarti in modo inquietante mentre cerchi di prendere sonno."

"Potresti, ma io sono più bello da sveglio." Mi prese in giro e tirò fuori dal mio zaino l'uniforme da maid "Se la tieni così si stropiccia! Che ingrata!"

"Mi fai vestire in quel modo e io sarei l'ingrata? Vorrei vederti vestito da cameriera." Risposi.

"Io sono un maschio, al limite cameriere." Sorrisi, sedendomi vicino a lui "Parlando di come ti sei comportata con i miei. Tutto sommato sei andata bene, però quella storia che hai fatto rissa solo una volta potevi evitarla. Oh mio Dio, stavo per piangere dal ridere!"

"Beh, è una volta moltiplicata per venti. Avrei dovuto dirlo a tua madre? Non credo."

"Dai, certo che no. Saresti stupida a farlo. Ma posso chiederti una cosa?" Annuii "Ultimamente sei più gentile, cos'è successo? Nel senso... sei più gentile con me."

"Non ti deve interessare." Risposi paonazza. Beh, era ovvio che non fossi proprio nel pieno delle mie facoltà, dopo che ci eravamo baciati così tante volte e che avevo capito di avere una minuscola e piccolissima cotta per lui. Nulla di serio e che non si potesse cancellare, comunque.

"Oi, tranquilla!" Grugnì "... sei così scema che probabilmente non te ne sei nemmeno accorta." Rise, avvicinandosi e prendendomi la vita "Ehi, baby. Siamo qui da soli, ora. Non c'è nessuno a fermarci. Potremmo divertirci un po' insieme, non credi?" Chiese sorridendo.

La mia faccia. Avevo bisogno di un estintore. PERCHÉ LA MIA FACCIA STAVA ANDANDO A FUOCO?! This girl is on fire and this is not okay.

"Piantala, idiota." Mi alzai, mi infilai nelle coperte e feci finta di dormire.

"Oh, è a causa del tipo che ti piace? Ci sono. Fai la gentile per fare colpo su di lui." Alzai gli occhi al cielo. Cioè secondo lui sul serio era possibile una cosa del genere?

Ero gentile con Karma per fare colpo sul ragazzo che mi piaceva. Non sarebbe stato molto più logico e lineare che io avessi una cotta proprio per Karma?

"Qualcosa di un po' più contorto no?" Chiesi ridendo "È per quella cosa che è successa in gita."

"Quale?" Poi parve ricordarsi "...Oh, quella cosa. Non preoccuparti, poteva essere chiunque."

"Ma allora hai veramente i pistacchi in testa! Cavolo, fosse stato qualcun altro il problema non si sarebbe posto. Il problema è che sei tu. Io e te siamo amici, e vederti sempre dopo aver... beh, è imbarazzante!"

"Mamma mia Grande Nana! Ce la fai? Fai come se non fosse successo."

"Cretino! Mi mette ansia! Ora se non ti dispiace  vado a dormire, ma tranquillo, osservami pure." Scherzai e mi voltai dall'altra parte.

"Nanetta-chan? Posso sapere chi ti piace?"

"Fatti i fatti tuoi. Io sto dormendo." Risposi secca, mentre sentivo il respiro di Karma sul collo "Piantala di soffiarmi addosso."

|COLPA DEL KARMA| Karma AkabaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora