Non so da quanto tempo non metto piede fuori casa, l'unica cosa che vedo a parte il soffitto della mia stanza è la palestra ma solo quando so di essere sola in casa... Evito tutti perché so che mi chiederebbero se sto bene e se ho voglia di parlare ma io non sto bene e non voglio parlarne, non voglio parlare con nessuno.. L'unica cosa che voglio è stare sola in silenzio o ad ascoltare musica.
Forse sto sbagliando ad isolarmi dalle persone che vogliono aiutarmi ma io non lo voglio il loro aiuto, voglio pensare a ciò che è successo e andare avanti piano piano da sola.
«Sapevo che ti avrei trovata qui»
Sto per fare una doppia rondata senza l'appoggio delle mani sulla trave ma invece di continuare l'esercizio mi giro verso il ragazzo che è appoggiato alla parete a braccia conserte.
«E tu che diavolo ci fai qui?» gli chiedo squadrandolo dall'alto in basso, e ora che vuole lui?
«Ero passato per parlare con Isaac»
«Caso strano però Isaac è ad allenamento ma tu questo lo sai»
«Non credere che non sappia cos'è successo» dice e questo mi fa arrabbiare, come si permette?
«Come se a te potesse fregarne qualcosa!» sbotto scendendo dalla traveSistemo su uno scaffale lo spruzzino quasi vuoto insieme al mio secondo paio di paracalli e al piccolo pezzo di gesso che mi è rimasto.
«So solo che tu e la tua amica avete perso una persona importante» dice irritandomi ancora di più
«Te ne vuoi andare cazzo?!» urlo afferrando lo spruzzino e lanciandoglielo addosso«Oh ma che sei scema?»
«Vai via!»Esco in giardino e ovviamente lui mi segue come un cagnolino facendo una cosa di cui si pentirà amaramente: mi afferra per la vita e si lancia in piscina assieme a me. Questo è tutto matto.
«Ma si può sapere che vuoi da me?!» urlo a pieni polmoni dopo essere riemersa
«Potrai anche evitare i tuoi fratelli, tua madre e Charlotte ma io non sono loro»
«Sei appiccicoso» constato «Cosa vuoi?»«Aiutarti» risponde dopo poco spiazzandomi «Anche io ho perso una persona a cui tenevo particolarmente»
«Tutti almeno una volta nella vita hanno portato una persona a cui tenevano particolarmente»Maximilian ignora beatamente ciò che ho detto, mi osserva per qualche istante negli occhi come se cercasse di capire qualcosa e io sentendomi in soggezione sposto lo sguardo sul fondo della piscina dove siamo ancora a mollo.
«Sarà diverso da come tu hai perso il tuo amico però io a lui ci tenevo davvero tanto» mormora passandosi una mano sul ciuffo che ricade sulla sua fronte «Ad oggi continuo a pensare che sia stata colpa mia in quanto al volante quella sera c'ero io»
Rimango in silenzio ad ascoltarlo non sapendo bene cosa dire, si sta aprendo con me, mi sta rivelando una parte di sé che credo conoscano in pochi e non so se esserne contenta o meno.. Anche perché, a parer mio, non è normale andare a dire certe cose ad una persona che non si conosce abbastanza però se lui si fida me a tal punto da venirmi a dire una cosa così tanto importante, ben venga. Io al suo posto non penso mi sarei fidata molto..
«Io e Cody stavamo tornando da un concerto che gli avevo regalato per il suo compleanno e di cui lui era veramente contento» inizia il suo racconto con un sorriso malinconico «Ero al volante neanche da cinque minuti che un camion ci taglia la strada non fermandosi ad un semaforo e facendo finire noi fuori strada, mi sono visto la morte in faccia... La macchina si è cappottata diverse volte per poi fermarsi poco prima di un fiume sul tettuccio.. Io persi i sensi dopo aver sbattuto la testa contro al volante mentre Cody sbatté violentemente la fronte sul cruscotto»
«Max non è stata colpa tua»
«Invece si, io dovevo controllare!»
«Quanto tempo fa è successo?»«Sono due anni a ottobre» dice osservando l'acqua che si muove piano «Prima di morire mi disse che ero come un fratello per lui e che mi voleva bene»
«L'ultima cosa che gli ho detto è stata di smetterla di fare la mammoletta! Ci rendiamo conto?!» borbotta sbattendo i palmi delle mani contro alla superficie dell'acqua
«Non potevi sapere ciò che stava per accadere»
«I suoi genitori manco mi parlano, mi vietarono anche di andare al funerale»«Max non è stata colpa tua, lo sai anche tu»
«Il funerale del tuo amico quand'è?» chiede puntando il suo sguardo su di me
«Oggi pomeriggio..» sussurro abbassando lo sguardoStiamo per diversi minuti in silenzio, un silenzio carico di imbarazzo ma anche di dolore.. Tanto dolore.
«Darius l'ho conosciuto quando ero piccola» inizio il racconto facendo dei cerchi nell'acqua con le dita, spero solo di non pentirmene per ciò che gli sto per dire «Il primo allenamento nella mia attuale palestra risale a quando avevo quattro anni e quel giorno mia madre non poté venirmi a prendere in quanto i gemelli avevano una visita così essendo l'unica rimasta la madre di Lottie chiamò la mia e le disse che non c'erano problemi se andavo da loro»
«Era il fratello di Lottie, non è così?»
Annuisco con le lacrime agli occhi, «Non avevo molta confidenza con Lottie, figuriamoci con Darius.. Me ne stavo seduta sul divano in silenzio mentre Lottie era con sua madre non ricordo dove e questo bambino di sette anni mi si avvicinò con un mazzo di carte»«Credo volesse insegnarmi a giocare, non lo so, essendo che Lottie arrivò poco dopo e lo mandò via dicendogli che doveva starmi lontano»
«Ma poverino»
«Da quel giorno io ero sempre da loro o lei da me, alle medie iniziammo ad uscire anche con i gemelli e Darius più che altro per volere delle nostre madri» dico avvicinandomi al muretto della piscina «Quando avevo diciassette anni lui ottenne il suo primo incarico con l'esercito..»
«Quanto è passato?»
«Darius era tornato a fine marzo ed è ripartito a giugno...»So che dovrei andare al funerale ma non so per quale motivo non me la sento, è come se ci fosse qualcosa a bloccarmi.. Quando Lottie mi disse che Darius era morto non le volevo credere, pensavo mi stesse prendendo in giro.
«Se tu vuoi ti ci accompagno..»
«ci vuoi accompagnare? Tu non lo conoscevi nemmeno» gli domando girandomi ad osservarlo «Non ho ancora deciso se ci andrò»
«Perché vorrei che tu non fossi sola..»
«Ma io non sarò sola» dico inarcando un sopracciglio «Ci saranno i gemelli, mamma, Lottie, la sua famiglia e alcuni suoi superiori»
«Voglio esserti d'aiuto.. Non voglio che qualcun altro passi ciò che ho passato io non avendo nessuno con cui sfogarmi»Esco dalla piscina con una strana sensazione che mi attanaglia lo stomaco e poco prima di entrare in casa per andarmi a lavare mi giro verso il ragazzo ancora in piscina.
«Il funerale comincia alle due e mezza.»
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Unbearable
RomanceDue ragazzi completamente dediti allo sport riusciranno a trovare del tempo anche per altro? «Sei insopportabile!» esclama lui guardandomi dall'alto in basso Se mi squadra un'altra volta dalla testa ai piedi gli infilo su per il culo la sua amata pa...