Chapter 24: No!

3.2K 123 1
                                    

23 maggio, 4.30pm

Poco fa sono terminate le gare e mentre noi ginnaste stiamo riprendendo fiato i giudici si stanno confrontando per le classifiche e tutto il resto.

«Tu la medaglia d'oro ce l'hai, sicuro» mi dice Martha
«Lo spero, però secondo me anche voi come squadra qualche medaglia l'avete presa»
«Oh ma falla finita» dice Courtney «Sei così noiosa»
«E tu sei una rottura di coglioni ma non te lo faccio notare sempre»
«Non un'altra volta, voi due smettetela» ci avverte Katie guardando male sia me che lei

«Iniziamo dalla trave, al terzo posto Paulina Smirnov!» e ora iniziano i veri momenti d'ansia, mio dio «Al secondo posto Courtney Newman e al primo Lauren Jacobs!»

Le tre ragazze chiamate salgono sul podio, una alla volta prendono dalle mani di un giudice la medaglia loro assegnata insieme ad un mazzo di fiori e alla fine si mettono tutte vicine per fare una foto. Sono così felice per Lauren, se l'è meritato quel primo posto.

«Per il volteggio il terzo posto se lo aggiudica Irina Dawson, Sonya Pierce al secondo e al primo Danielle Cooper!»

«Al terzo posto del corpo libero abbiamo Karen Reese, al secondo posto Juliette Durand e al primo Crystal Johnson!»

Perché questo nome mi sembra di averlo già sentito?

«Per le parallele asimmetriche al terzo posto si è classificata Georgia Smith, al secondo posto Savannah Harris e al primo posto Ivy Parker!»

Oh cazzo! Oh cazzo! Ho vinto!

***

«Congratulazioni sorellina!» si complimentano con me Isaac e Theo stringendomi in un abbraccio
«Dobbiamo parlare» sussurra al mio orecchio Isaac lasciandomi confusa, di cosa mi vorrà parlare? Darius? Spero proprio di no, probabilmente non riuscirei a parlare senza urlare e piangere.

La mamma stacca i gemelli da me per poi stringermi a se mentre mi dice che è fiera di me.

«Posso abbracciare mia figlia anche io?»

E lui che diamine ci fa qui?

«No» dico guardando male quello che in teoria sarebbe mio padre ma che non considero tale da un sacco di tempo «Chi gli ha detto di venire?»
«Nessuno, la figlia di Natalie è una ginnasta come te e sono venuto a vedere la gara»
«Le sue gare le vai a vedere ma quelle di tua figlia no? Prima non consideravi questi sport inutile e senza uno scopo preciso?» dico aggressiva «Io.. Me ne vado»

Raccolgo il borsone da terra ed esco dal palazzetto dello sport, non mi interessa se Katie si arrabbierà, ho bisogno di stare da sola.
Cammino a passo spedito tra le persone, urtandole qualche volta con il borsone, fino a quando un ragazzo non mi butta letteralmente a terra. Oggi è proprio la mia giornata.

«Ma guardi dove vai o sei cieco?!» sbotto, non ci credo, ma questo mi segue? «Sei uno stalker»
«Se fossi uno stalker saprei il tuo nome e forse avrei anche il tuo numero per romperti le palle, non credi?»
«Ma quanto sei simpatico, ora ti levi? Pesi»

Il ragazzo fa come gli dico, si alza in piedi e poi mi allunga una mano per aiutarmi che afferro e dopo poco mi trovo in piedi con il borsone in spalla, come se niente fosse successo.

«Come mai tutta questa fretta?»
«Potrei chiedere lo stesso a te, cazzo mi hai buttato a terra» mi lamento
«Devo andare dai miei amici»

Prendo il telefono dalla tasca e riprendo a camminare.

«Mi dirai il tuo nome?» urla quando sono già lontana
«Sogna!»

*Cosa c'è Isaac?* borbotto seccata, ora mi farà una ramanzina.. sicuro
*Dove sei?*
*Sto andando in hotel non a drogarmi*
*Ah ah ah, simpatica*
*Lo so, sono un vero spasso* dico con tono sarcastico
*Quando arriviamo in hotel ti vorrei parlare* mi dice e io alzo gli occhi al cielo
*Riguardo a?*
*Indovina*
*Per forza? Io non voglio parlare di Darius* mi lamento
*Ivy, ti sta facendo soffrire cazzo*

Non sapendo cos'altro dirgli chiudo la chiamata.


«Ivy, apri sono Isaac»
«È aperto!» esclamo sistemandomi meglio sul letto

«Dimmi cosa sai» gli chiedo appena si siede sul letto
«So che non gli rispondi da un paio di giorni»
«Come se lui si fosse fatto sentire» sbuffo una risata «Char mi ha detto che s'è fatto una»
«Fatto in che senso?»
«Secondo te, fatto in che senso? L'ha scopata cazzo»

«È un uomo morto» mormora mio fratello prendendo il suo telefono in mano «Lo ammazzo»
«Tu non farai proprio niente, me la devo risolvere da sola»

Gli prendo il telefono dalle mani e lo metto dietro di me impedendogli di minacciare Darius di una morte atroce.

«Non azzardarti a toccarlo» lo minaccio
«Lo difendi pure?! Ma ti sei bevuta il cervello?» mi inveisce contro
«Darius non è il mio ragazzo, ci stiamo frequentando ma non è il mio fottutissimo ragazzo»
«Non mi interessa! Non avrebbe dovuto farlo»
«Perché ti dà così tanto fastidio?»
«Magari perché mi preoccupo per mia sorella?»
«Me la sbrigo dopodomani quando torno» gli assicuro, spero davvero che Isaac non faccia niente di avventato...

«Chi ti ha fatto quel succhiotto sul collo?» gli chiedo cambiando discorso
«Una»
«Non l'avrei mai detto, chi?»
«Una ragazza in discoteca» dice rimanendo sul vago
«Botta e via?»
«Già»
«Ma trovarti una ragazza?»
«L'unica ragazza nel mio cuore sei tu»
«Lecca culo» dico dandogli una sberla sulla spalla
«Così mi ferisci!»

«Il bagno?»

Gli indico la porta chiusa e mentre lui è in bagno io prendo il mio cellulare è apro la chat con Darius... Spero di non pentirmene.

Boo💪

Ivy🍪
Quando torno dobbiamo parlare

Oh merda sta scrivendo, perché gli ho scritto? Sono cogliona, ecco perché.

Boo💪
Scommetto di sapere anche su cosa...

Ivy🍪
Non l'avrei mai detto

«Avresti potuto trattarlo meglio papà» mi riprende Isaac appena esce dal bagno facendomi alzare lo sguardo dal telefono
«Ma fai davvero? Cazzo Isaac!»

«Eccovi finalmente!» esclama Theo spalancando la porta della stanza «Che succede?»
«Mi vuole parlare di papà.»
«Io ho detto che avresti potuto trattarlo meglio» dice in sua difesa Isaac «È pur sempre nostro padre»
«Ha fatto più Jonas, il nostro vicino, in questi anni che quello che tu chiami padre» gli ricordo
«Su questo devo darle ragione»
«Oh m'andiamo Theo!»
«Io non gli voglio parlare, non lo voglio vedere.» ricordo loro, forse per la millesima volta in questo mese «Non mi potete costringere ad avere un rapporto con lui»
«Noi non stiamo dicendo questo Ivy, lo sai» inizia Theo in tono pacato, probabilmente parla lui perché Isaac sta fumando dalla rabbia e in questi casi è meglio che rimanga in silenzio «Ti abbiamo sempre detto che puoi fare come noi, lo senti ogni tanto per un paio di minuti e basta. Nessuna uscita come una famigliola felice, niente»
«La mia risposta è no»

UnbearableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora