Chapter 9: Zackary

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Jared

Ivy🍪
Ehi

Jared
Ivy, ciao!

Jared
Come stai?

Ivy🍪
Stanca morta e tu?

Ivy🍪
Stai un po' meglio?

Jared
Stephanie è venuta a farmi la ramanzina
perché mi alleno anche se sto male

Jared
Ma tutto sommato si, un po' meglio sto

Ivy🍪
Vedi di tornare il prima possibile
perché potrei commettere un omicidio

Jared
Ti manco eh?😏

Ivy🍪
:)

Ivy🍪
Non sopporto più katie

Ivy🍪
Come fai tu?

Jared
Quella faccina mi ha ferito nell'orgoglio


«Ehi ma tu hai una stanza enorme!» esclama Theo spaventandomi tant'è che mi cade il telefono dalle mani
«Ma sei scemo?»
«Io lo dico da quand'è nato» parla Isaac

«Spiritoso»
«Ho visto un campetto da basket di sotto, andiamo?» propone il maggiore tra tutti ottenendo un 'si' da me e Theo

Scendiamo in giardino e che giardino! Oltre alla piscina c'è anche un campo da basket che da su una porta a vetri e da quello che si può vedere è una specie di palestra improvvisata, potrebbe essermi utile.

Prendo il pallone da terra e inizio a palleggiare facendo poi un terzo tempo.

«Ehi! Con quello ci stavamo giocando noi!»

Ci giriamo tutti e tre verso la persona che ha parlato e davanti ci troviamo tre ragazzi.

«Bel terzo tempo ragazzina» si complimenta il ragazzo più alto tra i tre «Voi sareste?»
«Che ne dite di una partita?» dico ignorando il ragazzina, odio quando mi affibbiano questo nomignolo
«Siete i figli di Mary vero?» ci chiede il ragazzo che assomiglia ad Edward
«E tu di Edward» dice Theo «Io sono Theo»
«Isaac»

«E tu ragazzina lo hai un nome?»
«Vogliamo giocare si o no? Ho altro da fare» mi lamento «Che avete da guardare? Paura di perdere?»

Mi metto sulle punte, cosa che faccio molto spesso quando mi innervosisco, e scendo per poi rifarlo nuovamente fino a quando i tre fenomeni non si decidono ad accettare.

«Si arriva a cinque» dice il figlio di Edward

Iniziamo la partita e questi tre sono davvero bravi.
Schivo il più alto - mi sta addosso da praticamente tutta la partita -, salto e faccio canestro.

«Hai capito te la ragazzina» dice facendomi arrabbiare
«Il ragazzina te lo puoi mettere dove non batte il sole»
«Sempre la solita» alza gli occhi al cielo Isaac «Palla vostra»

Lancio la palla al ragazzo che ancora non ha spiccicato parola, che prende al volo, e riprendiamo a giocare.

***

«Ivy, piacere»
«Io sono Zack, loro sono Jace e Devon»

«Zackary!»

Io e i gemelli ci tratteniamo dallo scoppiare a ridere mentre Jace e Devon ridono ottenendo degli insulti da parte di Zack.

«Oh ehi! Vedo che vi siete già conosciuti!» esclama sorridendo Edward «Jace, Devon felice di rivedervi»
«Papà ti ho detto mille volte che non devi chiamarmi così» si lamenta il ragazzo dai capelli tinti di blu
«Sempre a lamentarti sei, hai finito quello che ti avevo chiesto di fare?»
«Finisco dopo»
«Dovevo dire qualcosa..» dice Edward «Ah si! Sta sera andiamo a cena fuori»

Prima di salire le scale per tornare in casa Edward mi dice di seguirlo perché deve farmi vedere una cosa.

Lo seguo fino ad una stanza, quella con la porta che da sulla palestra improvvisata, e quando apre la porta mi trovo davanti - oltre ai pesi, i tapis-rulan e le altre cose per la palestra - le parallele asimmetriche e una trave.

«Un mio amico me le aveva lasciate e ho pensato che ti potesse far piacere utilizzarle»
«Non so cosa dire» mormoro, sono davvero senza parole
«Se vuoi puoi usarle anche adesso però per le otto e mezza devi essere pronta»

E chi se la fa sfuggire un'occasione del genere? Di certo non io, tant'è che corro nella mia nuova stanza per prendere i paracalli dal borsone per poi tornare giù.

Mi tolgo le scarpe, sistemo i tappeti sotto agli staggi, metto velocemente i paracalli, metto della magnesia e poi salto sullo staggio più basso per poi passare immediatamente su quello più alto iniziando a fare il mio nuovo esercizio.

Giro e cambio, giro, salto sullo staggio basso, staggio alto, due giri completi e triplo avvitamento come uscita.

«E così sei una ginnasta»

Mi allento i paracalli e osservo Zack gironzolare vicino ai tappeti ovvero dove sono io.

«Così sembra»
«Io sono un fotografo» rivela appoggiandosi alla trave
«Pensavo facessi sport»
«Ogni tanto gioco a basket con Jace e Devon o faccio palestra»
«Mi passeresti il gesso che hai vicino?»

Mi lancia il gesso ovvero la magnesia e la passo sui paracalli per poi stringerli e riprendere a fare l'esercizio.

«Ivy! Ti conviene andarti a preparare» mi consiglia Isaac guardandomi con disappunto dopo aver notato quello che stavo facendo
«Che palle che sei»
«Te lo faccio vedere io»

Mi prende sulle spalle e mi porta nella mia stanza.

«Uffa, sei un rompi palle»
«Ti voglio bene anche io»

Mi fa scendere, io lo spingo fuori dalla camera e gli chiudo la porta in faccia facendolo ridere.
Da uno dei cassetti del comò prendo l'intimo pulito e vado nel mio bagno - musica per le mie orecchie - a fare una doccia veloce veloce.

Dopo essermi asciugata mi metto l'intimo e poi torno in camera per scegliere cosa mettere, apro l'armadio prendo un paio di jeans attillati grigi a vita alta e una camicia bianca mentre ai piedi metto degli stivaletti che mi aveva regalato tempo fa Lottie sostenendo che non potevo viverci senza.

«Ivy posso entrare?»
«Si, entra Zack»

La porta della stanza si apre e rivela la figura alta e slanciata di Zack che è vestito di tutto punto, se non fosse il "mio fratellastro" gli farei un pensierino, è un figo pazzesco.

«Vado bene vestita così?» gli domando alzandomi in piedi dopo aver messo gli stivaletti
«Si, tanto andiamo al Monsoon»
«Avete già sperimentato la cucina di mia madre non è così?»

A quella domanda lo vedo in difficoltà e questa cosa mi fa ridere perché sta cercando di non dire che mia madre è una pessima cuoca.

«Mia madre è negata, non ne vuole proprio sapere di imparare a cucinare»
«Tu sei capace?» mi chiede mentre scendiamo in salotto
«Faccio delle lasagne da sballo»
«Ho sentito la parola lasagne, chi ha detto lasagne!?» urla Isaac uscendo dalla camera
«Io»
«Amico, lei fa delle lasagne da urlo»

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