23. Sembra una statua greca

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Jake chiede alla mamma di ballare, mentre Lucas mi trascina sulla pista da ballo.

«Io non posso ancora credere che la mamma abbia fatto tutto questo e che ce lo abbia tenuto nascosto» 

«Sembra proprio di si. Per una volta nostra madre ha fatto la cosa giusta»

«Ma tu, come hai fatto a saperlo?»

«Prima sono uscita...»

«Mi scusi, posso rubarle la dama?» ci giriamo e vedo Alex che guarda mio fratello che sembra abbastanza stupito. Si gira verso di me e gli faccio ceno che non ci sono problemi.

«Alla fine mi hai ritrovata» mi mette una mano nel fianco e intreccio la mia mano alla sua.

«Era impossibile non notarti» gli metto l'altra mano sulla spalla e iniziamo a danzare, mentre le mie guance iniziano a diventare calde.

«Grazie» gli sorrido e non posso far a meno di notare come sono solide le sue spalle. La camicia che si intravede dalla giacca aperta, fa intravedere i pettorali ben scolpiti. 

Sembra una statua greca.

«Prima, fuori, hai detto che starai in Italia solo durante le vacanze quindi, mi sorge spontaneo chiederti, dove abiti?» mi conduce e mi fa girare su me stessa per poi stringermi a se.

«Abito vicino al lago Michigan» 

«Anche io abitavo lì prima di trasferirmi in Italia. Deduco che tu abbia frequentato la Michigan School»

«Non esattamente, la frequento ancora. Il prossimo anno sarà l'ultimo che studierò lì»

«Aspetta, hai diciasette anni?» quando faccio segno con la testa di si, sembra visibilmente sorpreso «Credevo avessi già finito la scuola»

«Mi stai per caso dando più anni di quelli che ho?» cerco di fare una faccia seria.

«Non mi permetterei mai» alza le mani e scoppiamo entrambi a ridere.

«Come mai ti sei trasferito qui?» all'improvviso si irrigidisce e stringe la mascella «se non vuoi dirmelo, fa lo stesso» distolgo lo sguardo e fisso un punto a casa.

Un ragazzo si avvicina a noi «scusate se vi disturbo ma, Alex, ti devo parlare» . Usciamo dalla pista da ballo e mentre prendo un bicchiere d'acqua li osservo parlare. Stanno discutendo ed Alex sembra visibilmente arrabbiato. Si gira e viene verso di me.

«Mi dispiace andarmene così, ma ci sono delle cose che devo risolvere» quando mi giro per cercare Jake, Alex mi prende una mano «Risponderò a questa domanda e a tutte quelle che vuoi domani sera. Ti vengo a prendere a...»

«Al Paradise Hotel» 

«Ti vengo a prendere e ti porto fuori a cena. Mi dispiace rovinare questa serata visto che ti ho rincontrata» mi lascia la mano  e raggiunge l'altro ragazzo. Lo seguo con gli occhi fino alla porta che conduce al corridoio d'entrata ma, prima di varcare la soglia, si gira verso di me e mi sorride, deduco un sorriso di scuse.

Raggiungo il tavolo prima dell'inizio dell'asta, che si conclude due ore dopo con dei buonissimi profitti. Con i soldi raccolti non solo si potrà costruire l'ala nuova, ma anche per iniziare le ricerche necessarie per trovare una soluzione alla leucemia.

A fine serata faccio l'ultimo ballo con Jake, che non ho visto praticamente per tutto il tempo, e poi vado a prendere la cloche e il copri spalla e salgo, questa volta, con Abby. Riesco a parlargli sia di Will che di Alex e lei, come un perfetta sorella e amica, mi dice che dovrei chiamare Will e ringraziarlo del gesto fatto nei miei confronti.

Devo trovare quel dannato biglietto.

Per quanto riguarda Alex, mi è sembrata molto dubbiosa sull'uscita di domani sera ma, alla fine, mi aiuterà a prepararmi e a scegliere il look perfetto.

Verso mezzanotte arriviamo all'hotel e io vado diretta in camera da letto per togliermi il vestito e i tacchi, che iniziano a farsi sentire. Mi strucco velocemente, indosso il mio pigiama con le papere rosa e mi metto, per la seconda volta, alla ricerca del numero.

«Bella, sei ancora sveglia?» sento Jake bussare alla mia porta, che poi si apre quando rispondo di si «Ti va di una serata marshmellow?»

«Possiamo fare domani sera?» quando sta per chiudere la porta, lo fermo «No... scusa, domani sera no. Ho un appuntamento» 

Sembra visibilmente sorpreso e mentre io mi allontano per cercare ancora quel biglietto, con la coda dell'occhio, lo vedo andare a sedersi sulla sedia di fianco al comò.

«E si può sapere con chi?» 

«Con una persona...un ragazzo» frugo dentro la giacca che indossavo durante il volo e non riesco a trovare niente. Guardo per terra e vedo un fazzoletto. Raccogliendolo, cade un foglietto. Lo apro e c'è il numero. 

«Si l'ho trovato!» inizio a saltare sul posto.

«Cos'è che avresti trovato?»

«Niente una cosa che pensavo di aver perso. Adesso però vorrei andare a letto, se non ti dispiace» 

«Pensi di cavartela così facilmente? Non se ne parla, starò seduto qui, fino a quando non mi dirai con chi devi uscire»

Mi avvicino a lui e con tutta la forza che ho gli prendo un braccio e cerco di farlo alzare. Quando mi rendo conto che non funziona perchè è ovviamente più forte di me, gli prometto che gli racconterò tutto domani mattina e riesco finalmente a spingerlo fuori dalla camera e ad andare a letto.

Ciao a tutti,
ecco un nuovo capitolo come promesso.
Secondo voi cosa penserà
Jake di tutto questo?

Baci Elena😘

Love-Lie (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora