39. Ala protetta?

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Mi alzo dal letto con un po' di mal di testa e mi dirigo in bagno a farmi una doccia calda, magari mi può aiutare.

Mentre esco sento suonare il telefono, segno che mi è appena arrivato un messaggio.

Non riesco a venire stasera, sono incastrato in una riunione aziendale. Mi dispiace, ti chiamo quando riesco. Alex

Alla fine ieri pomeriggio siamo rimasti al parco e, dopo le nostre "confessioni", ci siamo fermati a prendere un panino caldo e mi ha riportato a casa. Avevamo concordato nell'incontrarci stasera ma, da quanto c'è scritto nel messaggio, l'appuntamento è rimandato.

Mi vesto con un vestito nero leggero e molto semplice con le maniche corte, visto che oggi non c'è troppo caldo.

«Ehi, non ho dormito niente stanotte» Abby mi prende alla sprovvista e faccio un saltello dallo spavento.

«Come mai?»

«Non hai sentito niente?» faccio cenno di no «Mi sa che nemmeno con una banda di tamburi ti sveglieresti» la guardo male e aspetto che continui a parlare e dirmi cosa è successo «Hanno chiamato papà, sembra ci sia stato un problema in azienda e, con lui, è andato anche Jake. Sono usciti stamattina alle due e non sono ancora tornati. Non mi sono più addormentata, sai che quando mi sveglio, mi sveglio»

Quando entriamo in sala da pranzo mia madre si gira e, per poco, non prendiamo paura. Di solito è sempre impeccabile, non ha nemmeno un capello fuori posto, ma è in camicia da notte, i capelli che sembrano un nido di rondini e non ha un filo di trucco.

«Non voglio sentire commenti» si alza dal tavolo e va al piano superiore con una tazza in mano.

«Penso che l'Italia le stia dando alla testa. Prima il bosco e le sue scuse e adesso questo. Non penso di averla mai vista senza essere vestita di tutto punto» Abby mi conferma quello che penso anch'io.

Strano, però... inizio a preoccuparmi. Se mia madre è ridotta in questo stato, deve essere successo qualcosa di abbastanza grave.

Quando mi giro, Lucas mi procura il terzo infarto della giornata.

È uno straccio anche lui, ha i capelli arruffati ed è vestito con una maglietta della nostra vecchia scuola e boxer a quadri, con disegnate delle papere.

Ma che diavolo sta succedendo qui dentro?!

«Scusatemi non riesco a capire. Siete tutti degli zoombie. Non è la prima volta che papà esce di notte per andare a sistemare delle cose in azienda, quindi, dove sta il problema?» guardo Abby che fa spallucce e poi sposto lo sguardo su Lucas che si gratta il retro del collo e distoglie lo sguardo.

«Lucas, cosa sai? Sputa il rospo» lo guardo con occhi taglienti «Sai che posso sempre parlare di quella volta...»

«Okay, okay...parlo ho capito, ma prima lasciatemi fare un caffè» si dirige verso il tavolo dive c'è la caffettiera e ne versa il contenuto in una tazza «Poco dopo la telefonata ero praticamente sveglio e sono uscito in  corridio e ho visto papà entrare nella stanza di Jake. Mi sono avvicinato alla porta e ho ascoltato»

Ecco, ha origliato come il suo solito.

«Papà sembrava molto preoccupato, parlavano di una manomissione al sistema di sicurezza di un ala protetta»

Ala protetta?

«Poi ho sentito papà avvicinarsi alla porta e dire a Jake di vestirsi e così mi sono allontanato in fretta e sono ritornato a letto»

Sento la porta d'ingresso aprirsi e appena ci alziamo e ci affacciamo, vediamo papà che mette una mano sulla spalla di Jake ringraziandolo con gli occhi.

Jake ci vede e viene verso di noi e mi chiede se è rimasto ancora caffè, così glielo verso in una tazza e mi siedo accanto aspettando che parli. Ma non lo fa. Finito, si alza e va di sopra, chiudendosi la porta di camera sua alle spalle.

«Abbiamo avuto una nottata stancante. Chiamate la mamma e vi racconterò tutto»


Ciao a tutti,
Ecco come promesso un nuovissimo capitolo.

Ala protetta? Cosa mai sarà successo? Sarà grave?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo di Love-Lie, quindi tenevi pronti nei prossimo giorni!

Detto ciò, buona lettura a tutti,
Baci, Ele😘

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