Le sue labbra si posizionano sulle mie.
Mi aggrappo alle sue spalle larghe per non cadere per terra, perché in questo momento, le mie gambe, non riescono a rimanere in piedi.Sto per socchiudere leggermente le labbra quando si stacca da me.
«E, questo, per che cos'era, precisamente?» gli chiedo.
«Ci si vede al ritorno dalle vacanze» non ho nemmeno il tempo di chiedergli altro, che è già scappato via.
Rientro a scuola e, come una cretina, mi tocco le labbra. Come faccio a essere ridotta in una condizione del genere se, è da meno di un giorno che lo conosco?
Mi risveglio dai miei pensieri e, mi dirigo verso l'aula a prendere la lista.
Dopo averla recuperata mi dirigo verso la palestra dove ci sono tutti ad aspettarmi per mettere a posto gli ultimi addobbi per il ballo.-----
«Grazie per la collaborazione ragazzi, ci vediamo direttamente il prossimo anno. Buon ballo a tutti!» abblaudiamo tutti e usciamo.
«Ehi Bella» Aly si avvicina a me.
«Tutto bene, Aly? Ti vedo un po' giù. Pensavo fossi felice che tutti i nostri sforzi per la realizzazione del ballo, alla fine, siano serviti a qualcosa»
«Si sono felice e tutto ma, stamattina, i miei nonni hanno detto che per il prossimo mese dovrò rimanere qui per delle faccende con mio padre e mio zio,per una questione interna all'azienda, non so di preciso» sbuffa e guarda a terra «Non potrò venire in Italia con te»
«Tranquilla, abbiamo un jet privato per qualcosa, no?» la guardo e gli si illuminano gli occhi «Basta che tu dica un giorno e il jet sarà partito per venirti a prendere»
«Vabbene, grazie. Sei la migliore»
Mi avvio verso l'uscita dalla scuola e, sucessivamente, verso la mia macchina. Tiro fuori le chiavi sistemo la sacca nei sedili posteriori per ppi salire dalla parte del guidatore.
Inserisco le chiavi e le giro ma la macchina non parte. Ci riprovo ma niente. Al sesto tentativo appoggio la testa al sediele e chiudo gli occhi facendo un bel respiro.Non possono succedere tutte a me.
Chiamo Jake, ma non mi risponde. Mai una volta che abbia il telefono in sonoro. Prendo la sacca da dietro e sto per incamminarmi a piedi quando, proprio in quel momento, escono i ragazzi della Huron dal cancello del campo.
Mi volto e inizio a camminare velocemente ma, non riesco a scamparla senza essere vista.
«Guarda un po' chi si rivede, la leonessa» sento correre e qualcuno mi prende.
Mi giro ed è Jones. Cerco di liberarmi dalla sua presa ma niente.
«Mi hai fatto male prima, non pensi che tu debba sdebitarti?» mi guarda con un sorrisetto pervertito in faccia e inizio ad aver paura «inoltre ho saputo che sei la sorella di Jake e una bella lezione per fargli abbassare la cresca servirebbe. Non trovate anche voi ragazzi?» e tutti ridono.
«Lasciami o sai cosa ti aspetta»
«Non funzionano due volte su di me i tuoi truccheti di difesa. E adesso vieni qui» mi spinge contro di se ma, sono abbadtanza rapida, da girare la testa in modo da non baciarlo.
«Lasciamo andare» mi dimeno per cercare di farmi lasciare ma non ottengo molti risultati.
«Stai calma tesoro. Non voglio farti nulla di male» si gira verso i suoi compagni «qualcuno gli faccia un video, che poi manderemo al suo caro fratellino» vedo alcuni tirare fuori il telefono dalle tasche ridendo.
«Dai Jonah, lasciala andare, lei non c'entra niente con il football e con suo fratello» dice un ragazzo con gli occhi scuri e dello stesso colore anche i capelli. Penso di averlo visto alcune volte con Will.
Adesso mi tiene ferna con una mano e con l'altra mi prende la faccia e chiudo gli occhi per paura. Sento rompersi qualcosa a terra e li riapro subuto,mentre Jones si gira a guardare indietro seguito da me.
«Allora, vediamo un po' che cosa non hai capito di "lei non è nel mercato", Jones?» Will si avvicina a noi e Jones mi lascia. «Ti ho fatto una domanda, sei sordo, pure che stupido?»
«Dai Reed era solo un gioco, niente di serio, solo per far distrarre suo fratello»
Will gli si avvicina e lo prende per il colletto, girandosi verso di me «ti ha fatto del male?» scuoto leggermente la testa in segno di no.
«Bene, sei fortunato che lei abbia detto di no e che io non voglia picchiare nessuno ma, ti avverto davanti a tutti, tocca un'altra volta la sorella di Williams e ti picchio fino alla morte» lo lascia e si gira verso gli altri «e questo è valido anche per gli altri»
Mi prende per la mano e mi trascina verso la sua macchina. La apre e mi fa segno di salire dalla parte del passeggero.
Mette in moto e si immette nella strada.
«Stai bene?»
Non so perché ma inizio a piangere, forse per la paura e l'ansia di questi giorni.
«Perché piangi? Ti ha fatto qualcosa? Se ti ha toccata lo ammazzo, lo ammazzo»
Accosta dopo nemmeno 2 minuti che siamo in strada e spegne il motore. Alla sua domanda faccio segno di no e lui si avvicina a me e mi abbraccia stretta e io non posso fare altro che ricambiare.
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Love-Lie (In Revisione)
Genç KurguBella, ragazza di 17 anni, vive con i suoi tre fratelli e i suoi genitori in una grandissima villa circondata da un prato immenso nelle rive del lago di Michigan. Può sembrare la ragazza snob e perfettina, ma per essere una ragazza appartenente a u...