10. Prima però che tu parta ho una cosa da darti

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Dopo aver lasciato il cimitero, saliamo ognuno sulle rispettive auto e ci dirigiamo verso scuola. Parcheggio vicino alla Range Rover di Jake. Prendo la sacca dal sedile dietro e scendo dalla macchina, la chiudo e mi avvio insieme a mio fratello verso l'entrata della scuola.

«Ultimo giorno, sorellina» mi mette un braccio sulle spalle e mi spinge contro di se.

«Non ricordarmelo. Oggi avrò un sacco di lavoro da fare per il ballo a cui non parteciperò nemmeno» ci fermiamo davanti al suo armadietto e, dopo aver tolto il lucchetto, prende il libro di matematica.
Ci avviamo verso la sezione delle classi e quando passiamo davanti alla segreteria saluto Jake, dandogli un bacio sulla guancia e, con la mano, saluto i suoi amici di squadra.

«Ciao, Nelly» mi avvicino al bancone di legno chiaro.

«Ciao Bella. Aspetta ti vado a prendere le chiavi»

Si alza e si avvia verso la piccola cassaforte. Io ne approfitto per mandare un messaggio nel gruppo del comitato di organizzazione del ballo, dicendo di raggiungermi al magazzino vicino al campo di football.

«Tieni, dovrebbero essere queste» mi porge le chiavi «mi potresti fare un piccolo favore?»

«Certo dimmi»

«Al campo da football ci sono i ragazzi della Huron School che si stanno allenando, potresti portargli queste?» mi porge delle chiavi e, deve aver visto la mia espressione perplessa, perchè poi continua «Si stanno allenando qua perchè, alcuni della nostra squadra, hanno riempito il loro campo di carta igienica e popcorn. Spero non c'entri tuo fratello, non ho mai visto il preside Lincoln così arrabiato. Nel suo ufficio c'è il capitano dell'altra squadra e sono dentro da più di un'ora»

«Ma il campionato non era finito in parità per causa della rissa?»

«Alla fine hanno deciso di farla, per i tifosi delle due squadre»

«Bah. Comunque vado, a chi, precisamente, devo consegnare queste chiavi?» le scuoto leggermente.

«Al primo che trovi, presumo. Sono per la porta degli spoiatoi»

Saluto un'ultima volta Nelly ed esco dalla segreteria, dove mi sta aspettando Aly. Gli consegno le chiavi e, alla fine del corridoio centrale, ci dirigiamo, ognuna in due direzioni diverse.
Apro la porta che conduce al campo, e vedo nella parte nord del campo un gruppo di ragazzi con la felpa della Huron. Mi incammino verso di loro e inizio a distingue alcune faccie dei video che, mio fratello e i suoi amici, guardano.

«Queste servono a voi, giusto?» faccio tintinnare le chiavi e tutti i giocatori si girano.

«Era ora, è da mezz'ora che le stiamo aspettando» un ragazzo dai capelli castano chiaro e ricci mi si avvicina e me le strappa di mano.

«Sai esistono anche le buone maniere, troglodita»

«Qui abbiamo una leonessa da domanre, non credete, ragazzi?» si gira verso i suoi compagni e poi, ancora, verso di me «Se tutte quelle della Michigan sono così, allora le voglio tutte nel mio letto» prende una ciocca dei miei capelli tra le mani e avvicina le labbra al mio orecchio «e, scometto, che tu sarai la prima».

Adesso so chi è: Jonah Jones. Vice capitano della squadra, non che grande dongiovanni. Da quello che so, tutte le ragazze gli si buttano ai piedi pur di passare, anche solo un'ora, nel suo letto e, non posso dargli torto, è un gran figo.

«Lei non è nel mercato, Jones»

Ho già sentito questa voce...

«Dai Reed, ci stiamo solo divertendo, se vuoi dopo te la lascio a te»

«Forse non sono stato abbastanza chiaro: lei non si tocca» sento la presenza di Will dietro di me.

Mi risveglio dal mio stato di trance e schiaccio il piede a Jonah e alzo la gamba, che entra in collisione con le sue amate palle.

«Che ti siano chiare due cose, Jones: uno, non verrei a letto con te, neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra, secondo, se questo è il tuo modo di approcciarti con le ragazze, ti dico, che è veramente pessimo» sento Will e, poi, i suoi compagni ridacchiare.
Mi giro e mi ci vuole un po' per formulare una frase perché è dannatamente sexy con i capelli arruffati e un sorriso che mette in evidenza le sue fossette.
«Che ti sia chiara una cosa, William: so difendermi da sola».

Lo supero e tiro un sospiro di sollievo per non essermi incantata davanti a lui.
Devo dirigermi verso la palestra, ma prima alla sala del comitato per prendere la lista delle adesioni.

«Bella, aspetta» mi blocco a metà campo e mi giro verso William che sta correndo verso di me «Stasera c'è una festa a casa mia e la squadra di tuo fratello, qualunque sia il risultato della partita, è invitata. Questo conflitto deve finire una volta per tutte»

«Chi mi dice che non abbiate qualcosa in testa vuoi della Huron?»

«Ti do la mia parola, non succederà niente» e si mette una mano sul pettorale sinistro in modo teatrale. Quando vorrei essere quella mano...BELLA A COSA PENSI?!

«Lo dirò alla squadra, ma per quando riguarda me e mio fratello non contrarci, partiamo stasera per l'Italia» riesco a vedere, dai suoi occhi una delusione, ma non posso farci niente, sono alla mercé dei miei genitori.

«Quindi parti e te ne vai?»

«Rimaniamo via per l'estate, non penso di tornare qui nei tre mesi di vacanza» gli sorrido debolmente.

«Peccato, ci speravo. Prima però che tu parta ho una cosa da darti» lo guardo confusa e aspetto che mi dia il suo regalo.

«Cosa mi devi dare?» gli dico quando vedo che non si muove.

«Questo» mi prende per il fianco e mi spinge verso di lui e mi posa le sue labbra sulle mie.

Love-Lie (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora