43. Figliolo, stai bene?

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POV'S ALEX

Firmo finalmente i moduli per la dimissione e mi dirigo verso la porta della stanza nella quale mi hanno portato dopo l'incidente.

La dottoressa abbassa la maniglia ed esco mentre mi porge una busta con delle medicine che devo prendere.
La ringrazio e mi giro. È in quel momento che la vedo.

Sta parlando con Met e si gira per prendere qualcosa dalla borsa.
Alza gli occhi su di me e mi sento cadere.

Sta piangendo, ha gli occhi rossi, come le guance bagnate dalle lacrime.

Si alza e viene verso di me, prima camminando e poi inizia quasi a correre. Gli vado incontro e mi abbraccia forte. Faccio cadere la busta che ho in mano e la stringo a me come non ho mai fatto con nessuno altra.

«Shhh...va tutto bene, sono qui» porto il viso nell'incavo del suo collo e annuso il suo odore di vaniglia.

Quando mi hanno prelevato dalla macchina e portato qui, l'unica persona a cui pensavo era lei. Avevo paura di perderla, avevo paura di non poterla più abbracciare.

Sento la mia maglietta leggermente bagnata dove ha appoggiato la sua faccia e i singhiozzi sono soffocati contro il mio torace.

Sposto la testa e la posiziono sopra la sua e non riesco a staccarmi. Non riesco a lasciarla andare, ho paura che, se lo faccio, le succeda qualcosa.

Quando alza finalmente lo sguardo su di me, mi sento morire. Ha gli occhi ancora più gonfi e rossi e respira velocemente. Le metto una mano sulla guancia e lei ci si appoggia.

«Ho avuto...tanta...paura...di perderti» tra un singhiozzo e l'altro riesce a parlare.

«Non vado da nessuna parte...shhh»gli asciugo un'altra lacrima che gli scende dalla guancia e gli do il fazzoletto di stoffa che porto sempre con me, con le iniziali mie e di mia sorella.

Vedo una persona avvicinarsi a noi e, alzando lo sguardo, è Met che ha gli occhi lucidi. Durante questi anni non l'ho mai visto così, mai. Alla scuola militare nonostante ci facessero fare diverse prove di resistenza, lui forse è stato l'unico che non ha mai fiatato.

Gli porgo l'altra mano e lui la stringe.

Bella sembra finalmente calmarsi e diminuisce i singhiozzi, asciugandosi il viso con il fazzoletto.

«Vado a chiedere se ci sono novità su Logan» si allontana lasciandoci soli in mezzo al corridoio.

Bella si stacca leggermente da me di pochi centimetri e gli passo un braccio attorno alle spalle, prima di prendere la busta da terra.

Vedo un'altra lacrima rigargli la guancia. Le prendo il viso fra le mani.

«Ehi...guardami» sposta i suoi occhi di un verde intenso sui miei «Sono qui, sto bene tranne alcuni lividi, ma sto bene»

Non sa quanto mi dispiaccia che sia ridotta così, ma dall'altra parte, poco poco, sono felice che ci tenga a me tanto da stare in questo stato.

Vorrei talmente tanto baciarla in questo momento, ma non mi sembra il caso, non dopo quello che è sucesso e in che stato si trova.

Raggiungiamo Met «È uscito dalla sala operatoria cinque minuti fa, l'operazione è andata molto bene e i medici sono fiduciosi che si rimetterà presto» come leggendomi nel pensiero continua «Non accettano per adesso, quindi vai a casa e riposati. Io resterò qui e, in caso, ti chiamo se ci sono complicazioni» mi porge le chiavi della sua Range Rover e mi dice di andare a casa con la sua macchina, tanto a lui non servirà fino a domani mattina.

Usciamo dall'ospedale e guardo Bella che non penso riesca a guidare in questo stato.

Salgo dal lato del guidatore e metto in moto. La vedo fissarmi mentre sto facendo retromarcia e sospirare.
Per rassicurarla e per avere la sicurezza di tenerla al sicuro, le metto una mano sulla gamba.

Si gira verso di me e mi sorride mentre mi mette una sua mano sopra la mia.

Arriviamo finalmente a casa sua e scendo dall'auto vedendo suo padre fuori. Deve averci sentiti.

Accompagno Bella fino davanti alla porta.

«Figliolo, stai bene?» mi porge la mano e gliela stringo.

«Si...ho solo dei lividi e un piccolo trauma» ho ancora la maglia che avevo durante l'incidente con il sangue di Logan.

«Perché non ti fermi qui da noi stanotte?» guardo perplesso il padre di Bella «Se ti succede qualcosa almeno sei con qualcuno che ti possa aiutare» sto per ringraziare e rispondere di no ma quando sposto lo sguardo verso sua figlia che mi guarda, faccio segno di si ed entro in casa.






Ciao a tutti,
Ecco, come promesso, un nuovo capitolo di questo libro, interamente raccontato da Alex.

Cosa succederà adesso chr Alex dormirà a casa di Bella?

Buona lettura,
Baci, Elena😘

Love-Lie (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora